Capitolo 21

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ELIZA:

Trascorsi il seguente mese nella massima serenità riacquistando un bel rapporto con Alycia, sia a livello lavorativo che umano. In quel periodo lasciò il set solo per 3 giorni, a causa delle riprese di "Fear The Walking Dead". In quei giorni mi mancò tantissimo e anche se dovevo darmi una calmata e lasciare tutto al caso, non potevo di certo comandare i miei sentimenti.

Le emozioni che provavo per lei erano tante, e pur non volendolo, decisi comunque di starle un pochino lontano senza sembrare troppo invadente.

Quella mattina ci ritrovammo sul set per girare una scena in cui il mio personaggio sarebbe dovuto entrare nella tenda di Lexa e discutere su un piano per fermare la minaccia che girava intorno alla nuova trama.

Eravamo nel bel mezzo di un fitto bosco, ancora inumidito dalla pioggia. I tecnici avevano allestito le varie tende e montato alcuni green screen per simulare il maggior numero di accampamenti possibili, in modo da far risultare la presenza di un vasto esercito.

Indossavo un nuovo costume, più sobrio e meno carico, e questa volta ringraziai i costumisti per aver realizzato delle vesti non troppo pesanti. Un jeans elastico di colore nero, fasciava le mie cosce e una cinta in pelle sorreggeva la mia spada poco affilata. Sopra indossavo una maglia non troppo pesante, e un mantello che mi copriva le spalle e il capo.

La mia figura risultava cupa e misteriosa. Clarke stava crescendo, ed io insieme a lei. Adoravo interpretare quel ruolo perché mi sentivo completamente a mio agio e in qualche modo mi ci rivedevo anche, in lei.

Mentre una signora si occupò della mia mantella, alzai di poco il capo e notai Alycia dall'altro lato dei tecnici, intenta a sistemare il suo vestito. Anche lei indossava qualcosa di nuovo tendente al grigio, con le spade incrociate dietro la schiena, come nel finale della 3 stagione. In quel preciso istante girò il volto nella mia direzione e ci guardammo per un momento. Mi sorrise ed io feci lo stesso, incantata dalla sua bellezza. Il volto sempre coperto dal suo solito trucco nero, risaltava gli occhi verdi e blu. Un'addetto ai microfoni le si avvicinò dicendole qualcosa all'orecchio e la vidi annuire con la sua solita faccia seria.

Era bello avere la possibilità di poter lavorare con una persona che amava il proprio lavoro, soprattutto sentire la sua passione scorrere nelle mie vene. Mi faceva sempre sentire elettrizzata, con la sola voglia di fare un ottimo lavoro.

Era gratificante.

Ringraziai una delle costumiste che terminò di ricucire una parte del mantello con la maglia, poiché tendeva ad andare sempre in avanti, non permettendomi di camminare bene, poi mi avviai verso di lei, in attesa del via delle riprese.

"Come sta andando la prova costume?" le chiesi sorridendo, mentre notai che lei ancora ne stava facendo l'abitudine.

"Diciamo, bene!" Fece un saltino in avanti per sistemarsi le cinghie che le tenevano i foderi delle spade ben salde, dietro la schiena. Io la squadrai tutta, sorridendo tra me e me. Una cosa nuova del suo personaggio è che al di sotto di quel trucco nero che le fasciava gli occhi, nascondeva una cicatrice che le partiva dalla fronte, percorreva la sua palpebra, per poi arrivare vicino uno dei suoi zigomi.

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