Capitolo 29

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ELIZA:

Nel momento in cui Nadia sparì dalla mia vista tornai a guardare il mio orologio da polso. Erano le 20:00 di sera ed io ero in immenso ritardo. Corsi più che potevo raggiungendo il parcheggio. Aprii una delle macchine di servizio a disposizione per il cast e la crew ed accesi il motore.

Sfrecciai in direzione del centro di Vancouver con la speranza di trovare subito un buco dove poter piazzare l'autovettura. L'ansia mi stava mangiando e pensai che Alycia fosse già lì ad aspettarmi da non so quanto. Per mia fortuna, lasciai la macchina vicino il punto d'incontro e sistemandomi frettolosamente i capelli scesi dall'auto e la chiusi con il telecomando. Attraversai con passo svelto il marciapiede e senza farmi troppo notare andai verso il negozio di fiori, situato sotto i portici di un palazzo a vetri.

Mi guardai intorno e di lei nemmeno l'ombra. Pensai che forse nel mio ritardo ero riuscita ad arrivare in tempo. Prima di entrare, guardai attraverso il vetro della vetrina del fioraio ma non era nemmeno lì. Mi voltai verso il piazzale circondato da aiuole in cemento a forma di sfera, e la mia attenzione fu attirata dal cielo grigio, pronto a sferrare una cascata d'acqua. L'aria era umida e nello stesso tempo sapeva di pioggia. Cercai di attendere altri due minuti a braccia conserte, di fronte la vetrina, ma poi, mi decisi ad entrare sperando che non arrivasse proprio in quel momento.

Spinsi con dolcezza la porta e all'apertura un campanello sottile emanò un suono delicato. La padrona del locale notò la mia presenza e mi accolse con garbo. Fui invasa da migliaia di fiori di ogni genere e il profumo che emanavano mi arrivò persino alla gola. Alycia amava quel posto e soprattutto amava i colori, quindi pensai bene di regalarle un mazzo che descrivesse perfettamente la sua persona.

"Serve aiuto?" mi chiese la donna sulla cinquantina.

"Ehm..." inizialmente balbettai imbarazzata. "...si! In realtà vorrei comprare un mazzo di fiori!" dissi stringendo le braccia contro il petto.

"E' per il suo fidanzato?" mi chiese, invadendo la mia privacy.

Diventai rossa e questo lei lo notò.

Sorrise.

"No, no!" deglutii imbarazzata.

"Va bene!" mi rispose finendo di mettere a posto alcuni nastri posti dietro al bancone.

"In realtà sono per una ragazza e mi chiedevo cosa potevo regalarle!" Terminai la frase con stupore.

Lei mi guardò pensando a quale composizione scegliere.

"Vediamo..." iniziò, scavalcando la sua postazione e andando verso alcuni fiori bellissimi.

"Sai già quali fiori preferisce?" mi chiese afferrando i gambi di alcuni.

"Ehm, diciamo che ama i fiori in generale, ma non vorrei regalarle le rose perché sono troppo scontate! Vorrei qualcosa di più particolare!" Le confessai e la vidi annuire andando verso un'altra parte del negozio.

"Che ne dici di questi?" Mi porse alcuni fiori bellissimi, spiegandomi in dettaglio i vari significati.

Restai per buoni 20 minuti all'interno del negozio, guardando di tanto in tanto al di fuori, nel caso arrivasse, ed infine, scelsi una composizione stupenda, con all'interno alcuni significati come l'amore, la speranza e la positività.

Li legò con un nastro blu, ed infine me li porse. Pagai il conto e la ringraziai per l'aiuto, poi mi apprestai ad uscire, attraversando tutto il piazzale, fino ad arrivare vicino una della aiuole di fronte la scalinata. Da lì sarebbe dovuta arrivare.

Guardai l'orologio ed effettivamente erano le 20:30.

Era in ritardo e la cosa mi sorprese.

Aspettai per non so quanto tempo, camminando avanti e indietro, sedendomi sulla panchina che circondava quella grande sfera osservando i fiori, e pregando che la pioggia non arrivasse. Restai lì fino alle 22:00 poi mi preoccupai a morte.

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