Chapter 11

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*canzone per il capitolo
Right now - One Direction
Amnesia - 5sos*
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Erano giorni che Sophia non usciva di casa dopo quello che era successo, era come se fosse disconnessa dal mondo, come se si fosse tagliata fuori da ciò che viveva intorno a lei. Si sentiva vuota, come se qualcuno le avesse di forza estratto il cuore dal petto. Non faceva altro che stare in camera sua la maggior parte del tempo sul letto a giocherellare con il cappellino di Harry che le aveva preso quella volta che dormí a casa sua.
Era come se fosse diventata apatica.
Doveva reagire, mandare via il dolore. Michael ed Elle ci stavano provando. Provarono a farla stare meglio ma era come se lei non ci fosse, cammuffava il dolore con falsi sorrisi e le sue solite battutine. Ma non ci ciusciva, non riusciva a superarlo. Poteva prendere in giro chiunque ma non i suoi fratelli. Loro capivano il suo sguardo, capivano che se solo qualcuno avesse fatto un altro piccolo passo falso, sarebbe crollata senza che nessuno riuscisse più ad aggiustarla, perché ormai il suo apparente rimedio era andato via.

Apparente perché fu proprio quello a ferirla di più.

-Ne vuoi parlare?- Elle si sedette cauta vicino alla sorella, sperando che non la mangiasse viva.
-No, Giselle, non voglio parlare del fatto che ho trovato una tizia con adosso una maglia di Harry a casa sua, non voglio immaginare che cosa stessero facendo e non voglio parlare di qualsiasi cazzo di cosa che riguarda lui. Voglio solo spegnere tutto.- la ragazza annuì prima di alzarsi e dirigersi alla cassa per pagare il sushi.

Stava per tornare al tavolo, quando riconobbe una figura familiare avvicinarsi. Strinse i pugni e a denti stretti si girò dall'altra parte.

-Elle aspetta, dov'è lei?-
-Che ti importa? Non vuole saperne di te e, sinceramente, nemmeno io.-

Gli occhi chiari di Harry la stavano pregando, ma quelli scuri di Elle non cedettero, avrebbe fatto di tutto per proteggere Sophia.
-Lascia che io le parli.- il riccio si passò una mano tra i capelli, stava quasi supplicando Elle, la quale rise come se trovasse la parte divertente di tutto ciò.
-Non hai capito Harry, devi lasciarla andare. Avresti dovuto pensarci prima.-
-È stato un errore, io posso spiegare.-
-Basta con le cazzate, hai fatto abbastanza. Lei è forte, ma non abbastanza da sopportare tutto questo, non è abbastanza forte da sentire quelle bugie che le hai detto. Credi che io non sappia chi è quella ragazza? Oh mio caro lo so benissimo e sai, avrei dovuto prevederlo e aprire gli occhi a Sophia. Ma sono stata cieca, più cieca di lei. Bel colpo basso poi portandoti a letto l'ex di Michael-.

Sophia stava ancora seduta lì, con la testa appoggiata sulla mano a guardare nulla di preciso, quando una figura prese il posto accanto al suo prendendole la mano.
Girandosi trovò davanti due grandi occhi scuri che la scrutavano.
-Allora spegni l'interruttore Soph, spegni ogni cosa che ti lega a lui.-
-Non so come fare, Calum. Non so come spegnere l'interruttore.-

Sophia chiuse gli occhi lasciando andare le sue lacrime. Calum fece un debole sorriso, e asciugando quelle lacrime gli tornò in mente la prima volta che la incontrò.
La giudicó e insultó mentalmente in tutti i modi possibili e se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe trovato lì con la voglia di portarle via tutto il dolore che lei provava in quel momento, non ci avrebbe creduto. Avrebbe riso, invece era così, lui non sopportava più l'idea che lei piangesse, anche se sentire le sue lacrime sul suo petto quella sera aveva fatto scattare qualcosa in lui. Era come se avessero trapassato il petto e bagnato il suo cuore e lui non sopportava questo, lui non voleva provare nulla e proprio per questo decise di aiutare Sophia a spegnere l'interruttore.

L'abbracciò forte e lei si strinse a lui, la abbracció così forte che Sophia rise, rise davvero dopo giorni.
Calum per la prima volta, aveva portato una risata nel suo dolore.
-Stai ridendo, Soph stai ridendo.- Lui rise con lei.
-Mi stai stritolando.- rispose lei tra una risata e l'altra.
Si liberò dalla presa di Calum e fissò gli occhi nei suoi.
-È così che si spegne l'interruttore?-
-Devi ricominciare a vivere per spegnere tutto e io ti farò vivere di nuovo.-
-Come posso fidarmi? Insomma noi ci odiamo, ci insultiamo, litighiamo per la minima cosa, e diciamo la verità, te la cerchi sempre tu. Sei presuntuoso, arrogante, sicuro di te, menefreghista, doppiogiochista, scansafat-
-Provaci- fece un sorriso innocente lui -Fidati di me, so che non ti ho dato mai motivo di farlo, ma provaci. Ricominciamo okay?-
-Ricominciare cosa Calum?-
-Proviamo ad essere amici.-
-Credo che noi lo siamo già.-
Il ragazzo sorrise prima di accoglierla nuovamente tra le sue braccia, cercando di infonderle calore e sicurezza, quella sicurezza che adesso le mancava.
-Scusa Cal, non volevo mostrarmi così vulnerabile ancora una volta- sussurrò la ragazza al suo petto.
-Non importa, delle volte il dolore va condiviso- le accarezzò i capelli il corvino.

Harry che aveva assistito alla scena dall'altra parte del locale, stava cadendo a pezzi. E iniziò a capire cosa provò lei trovandolo con un'altra.
-È abbastanza forte da stare già con un altro peró.- sbottò
Aveva appena visto ciò che lo aveva sempre spaventato di più. Non voleva che qualcuno che non fosse lui, fosse in grado di farla vivere. Ma era giusto così. Lui l'aveva ferita e adesso Calum stava curando le sue ferite. Adesso era Harry che aveva bisogno di spegnere tutto. I due si alzarono dal tavolo, raggiungendo Elle e uscendo dal locale. Si avvicinarono a loro e subito lo sguardo di Calum passó dalla ragazza a lui. Istintivamente si mise davanti a lei.
-Che ci fai qui? Non sei il benvenuto Styles, va via.- disse furioso
-Oh non mi dirai cosa fare Hood.- rise amaramente il riccio.
Lo sguardo di Calum era tagliente come la lama di un coltello.
-Bene, nemmeno una settimana che mi hai mollato e già stai con lui.- continuò Harry freddo, rivolgendosi alla bionda. Elle affiancó il moro.
-Quale parte della frase non hai capito? Lasciala in pace.- Era ancora più arrabbiata di Calum, lo aveva avvertito.
-Harry smettila, non stiamo insieme.- Sophia si scansó dallo scudo che i due avevano fatto e guardò Harry dritto negli occhi.
-Perché non torni da dove sei venuto invece di rompere i coglioni a noi facendo la parte dell'ex geloso quando è palese che non ti importa niente? Lo hai voluto tu, non devi più intrometterti nella mia vita. Con chi sto o non sto non deve più interessarti ormai.- Gli voltò le spalle.
-Ah, un'ultima cosa.- lo guardó negli occhi prima che il palmo della sua mano colpisse forte la sua guancia voltandogli il capo.

Calum sorrise compiaciuto mentre Elle si tappó la bocca per non ridere.

Summer Love||CTH;,LRHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora