Chapter 7

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Tre ragazzi varcarono la porta di casa Clifford.
Dalla cucina si udivano leggeri rumori di pentole e bicchieri, il volume basso della televisione ed arrivava un odore molto buono di biscotti.
Sophia rise quando Elle inizió a fare gesti, non voleva andare in garage ad assistere alle prove, si vergognava troppo.
Poggiò l'orecchio sulla porta per sentire ciò che dicevano i ragazzi.
Non sentí nulla, solo dei passi veloci. Spió dalla serratura della porta.
-Via libera.- sospirò
-Ma che ti prende?- Sophia addentó un biscotto sfornato precedentemente dalla sorella che le schiaffeggió la mano.
-Li ho fatti per i ragazzi, non per te. Smettila di ingozzarti.- la riproverò sedendosi su una sedia.
-Volevi dire che li hai fatti per Luke? O aspetta, com'è che vi chiamate voi? A si, per il tuo principe del rock- la burló la bionda.
Elle portò le ginocchia al petto e si nascose il viso con le mani, maledicendosi per averlglielo raccontato.
-Ti sei presa una bella cotta sorellina.- Sophia sorrise alla sua affermazione e fece per uscire dalla stanza.
-Non così in fretta. Prima di tutto non sono cotta di Luke- sia alzò Elle e le puntò il dito contro.
-E aggiornami su quello che fanno.- i suoi occhi divennero due fessure guardando accusatori la sorella.
-Sei cotta.-
Sophia chiuse la porta in faccia ad Elle e si diresse in garage per assistere alle prove.
Elle grugní e tornò a sedersi sul divano, prese il suo iphone e cazzeggió un pó su instagram.
Guardava insitente l'orologio appesso alla parete difronte a se, voleva che il tempo passasse velocemente. Tornò a guardare lo schermo del suo telefono quando le arrivo una notifica.

*Luke_is_a_penguin ha iniziato a seguirti.*

Si geló sul posto.
-Ma questo stronzo lo fa apposta, ho ansia perché lui che è di sotto e cosa fa? Inizia a seguirmi su instagram proprio adesso? Idiota- le capitava spesso di parlare sola. Quando si annoiava parlava con qualcuno di lato a lei, non c'era realmente ma a lei piaceva credere che ci fosse. Si chiamava Louis, quel nulla accanto a lei era Louis. Louis la capiva, la ascoltava, era con lei quando ballava davanti allo specchio per cacciare via i brutti pensieri, era con lei quando piangeva sola in un angolino del bagno, era con lei per scappare da quei demoni che la perseguitavano.
E in quel momento era lì per farle capire che forse sua sorella non aveva torto, esagerava a dire che era cotta, ma non aveva torto.

*Sto scendendo*

scrisse velocemente un messaggio a Sophia. Riusciva a sentire e voci e gli stumenti anche dal salotto, quando aprì la porta gli occhi di tutti furono su di lei, ma lei incroció un solo sguardo. Sorrise ai quattro scusandosi dell'interruzione.
-Ho preparato dei biscotti se avete fame.- si rivolse a suo fratello rompendo il contatto tra i suoi occhi scuri e quelli chiari di Luke.
Annuirono tutti entusiasti e Soph si offrì per andare di sopra a prenderli, lasciando Elle con i quattro.
-Anche tu canti come Mike e Sophia?- le chiese Ashton.
-No, assolutamente no.- Suo fratello rispose per lei, che arrossì facendo spallucce.
-Andiamo Mike, falle cantare qualcosa con noi.- lo incoraggio Ash.
-Ve ne pentirete.- Sophia fece ingresso con i biscotti.
-Andiamo non può essere così pessima, sicuramente è meglio di te- ridacchia Calum.
-Simpatico quanto un cactus dove non batte il sole- mette su un falso sorriso la bionda.
-Allora..- si intromette Luke -prendi il microfono. Che canzone ti va di cantare?- Elle arrossì guardando Luke e insicura disse -Mi piacerebbe molto unpredictable, ma davvero vi spaccheró i timpani-
-Ti accompagno io, tranquilla- Luke le fece l'occhiolino facendole segno di sedersi acconto a lei.
I ragazzi si posizionarono ognuno con il proprio strumento e iniziarono.
-She sits at home with the lights out. Seeing life in different colours- inizió Luke guardandola negli occhi, quelle parole gli ricordarono la sera che era andato via dalla festa per vedere come stava, l'aveva vista camminare sul bordo di quel marciapiede con le braccia aperte come se volesse volare.
-I think it's time that we wake up
So let me take you away- continuò a bassa voce lei, si stava vergognando come non mai in quel momento, sapeva di essere stonata e Luke non fece altro che aumentare il suo imbarazzo.
Aveva scelto la canzone sbagliata.
-We can run down the street with the stars in our eyes- Luke continuò a guardarla, come se ci fossero solo loro lì ed Elle si cullava sulla sua voce, la trovava unica.
Non riuscì più a spiaccirare parola, ma Luke non si arrese, voleva farla cantare con lui.
-We can tear down this town
In the dark of the night
Just open the door
We've got time on our side
We can make it out alive-
Quelle parole sembravano scritte apposta per loro, come sei la musica volesse far rivivere ad entrambi la serata passata insieme.
Elle fece un respiro profondo, capendo che Luke sarebbe arrivato alla fine della canzone se lei non avesse cantato e la sua bellissima voce stava diventando una tortura.
-Hey we're taking on the world
I'll take you where you wanna go-
Soph strinse i denti per quanto stonata fosse la sorella, Michael rise, Luke da buon gentiluomo si trattenne arricciando il naso e sorridendole subito dopo, Calum invece si passò una mano sulla fronte. Ashton fu l'unico a dire -okay okay può bastare-
-Ve l'avevo detto io- fece spallucce Soph.
Elle totalmente in imbarazzo si grattò la nuca.
-Vieni al pianoforte, solfeggiamo le note magari impari ad essere un po' più intonata e rimediamo a questo disastro- propose Sophia
Quindi la ragazza si sedette al piano e con molta pazienza aiutò la sorella a intonare almeno quei due righi della canzone.
-Aspetta, qui mi raccomando, la nota è bassa. Prova a metterci più diaframma d'accordo?- spiegò
Elle annuì concentrata.
Ricantò quel pezzo e sicuramente fu più orecchiabile di prima.
-Oh oh Cal, qui abbiamo una rivale in fatto di musica- ghignò Ashton
-Pff per due note- sbuffò il corvino girando gli occhi.
In tutto ciò Luke non spostò lo sguardo dalla mora che dopo la figuraccia se ne tornò di sopra seguita dalla sorella, lasciandoli provare.
Elle inizió a cucinare qualcosa per cena mentre l'altra si accomodó sul divano. La sentiva imprecare sottovoce e ogni tanto le dava un'occhiata.
Sembrava nervosa ed arrabbiata, e lei sapeva bene che quando era arrabbiata era meglio lasciarla per fatti suoi o l'avrebbe mangiata viva.

Qualche ora più tardi Michael entrò in cucina, gironzolando con il telefono in alto. Nell'altra mano aveva dei fogli con degli accordi e delle parole disordinate. -Prestatemi un telefono, il mio non prende.- sbuffó
-Tieni- subito Elle gli porse il suo telefono.

*Luke hai lasciato gli accordi qui.*
*Va bene puoi venire a prenderli quando vuoi.*

Mike ritornò il telefono alla sorella lasciando i fogli sul tavolo per poi andare in camera sua, stessa cosa fece Sophia.
Appena la porta della cucina fu chiusa, Elle si avvicinò ai fogli che erano sul tavolo. Non ci capiva molto ma riusciva a leggere qualcosa.
"Within a minute I was all packed up
I've got a ticket to another world
I don't wanna go"
Già l'inizio le piaceva un sacco e si chiedeva se l'avesse scritta Luke.

"Suddenly words are hard to speak
When your thoughts are all I see
"Don't ever leave," she said to me
When we both fall asleep, underneath the same sky
To the beats of our hearts at the same time
So close but so far away
Can you hear me?''

Mentre Elle leggeva quelle parole era come se riuscisse a sentire la voce di Luke che le cantava.

"She sleeps alone
My heart wants to come home
I wish I was, I wish I was
Beside you
She lies awake
Trying to find the words to say
I wish I was, I wish I was beside you''

La curiosità la stava divorando, voleva sapere per chi l'aveva scritta, chi gli aveva fatto provare tali emozioni. Ma si vergognava anche a chiederlo a Michael che ormai era già nel mondo dei sogni.
Decise di salire in camera e mettersi il suo adorato pigiama ovvero la tuta da Basket del suo adorato Louis, le mancava tantissimo.
"Quando ti mancheró e avrai bisogno di me, parlami anche se non ci sono" queste erano le parole che le aveva sussurrato prima che partisse per realizzare il suo grande sogno.
Pochi minuti dopo il campanello suonó, gli scanza fatiche dei suoi fratelli dormivano e toccò a lei scendere di sotto.
Aprì la porta trovandosi Luke con un cappellino con la visiera all'indietro, che squadró dalla testa ai piedi Elle. Non si aspettava di vederla vestita in quel modo.
-Luke- sorrise al biondo
-Ho lasciato..-
-Oh si te li prendo subito, entra pure.- Elle lo precedette aprendo di più la porta per farlo entrare.
Il ragazzo entrò e rimase peró in piedi all'entrata, era assorto nei suoi pensieri.
-Ecco- Elle gli porse tutti i fogli disposti tra loro ordinatamente.
-Grazie- sussurró Luke.
La ragazza sorrise in risposta.
-L'hai scritta tu?- chiese dopo, curiosa di sapere da dove provenissero quelle belle parole.
-Già- disse il ragazzo fissando i fogli.
Elle non ne rimase poi così tanto stupita, in fondo immaginava che Luke fosse un ragazzo che avesse tanto da raccontare e un grande talento nella scrittura.
-Da dove hai preso ispirazione?- continuò
-Beh questa canzone l'ho scritta pensando ad una persona..-
-Ah e la conosci da molto?- Elle fremeva dalla voglia di sapere per chi fosse.
-Si la conosco da molto tempo, e da poco l'ho rivista- Luke abbassó lo sguardo.
I due stettero in silenzio.
Elle notó un po' di tristezza nelle parole di Luke quindi preferì non chiedere altro, non voleva essere invadente, magari si trattava di un argomento difficile per lui.
-Bene, è meglio che vada- disse Luke indicando la porta.
Elle annuì.
Lo accompagno' alla porta.
-Buonanotte Luke- lei gli sorrise apertamente e il ragazzo le stampo' un bacio sulla guancia.
-Buonanotte Giselle-

Nemmeno il tempo di chiudere la porta di casa a chiave, che da sopra si sentì il rumore di qualcosa frantumarsi.

Spazio Autrici
È un po' che non scriviamo uno spazio autrici😚
Vi sta piacendo la storia?🤔
Fatemelo sapere con un commento magari ditemi cosa non vi piace e cercheremo di modificare.
Al prossimo aggiornamento x

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