Chapter 10

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SOPHIA'S POV

Harry continua a non rispondere alle mie chiamate, e io non capisco perché. Delle volte il telefono semplicemente squilla senza ricevere una risposta, altre chiude direttamente la chiamata.
Non so se gli sia successo qualcosa, non so se ho fatto qualcosa io.
So solo che sono davvero preoccupata. L'ultima volta sembrava che andasse tutto bene. Che io sappia ultimamente non ha avuto problemi nemmeno in famiglia o con Gemma, quindi perché fa così?
Ricompongo il numero.

*Risponde la segreteria telefonica di 347..*

Scaravento il telefono sul divano.
-Al diavolo!- È da giorni che va avanti così.
Sbuffo sonoramente e cerco di pensare cosa possa essere successo.
Decido di prendere le chiavi e di andare a casa sua.
Esco di casa tra l'altro senza avvertire gli altri, ma sono troppo persa nei miei pensieri per avvisarli.
Apro la macchina e salgo.
Cerco di mettere in moto ma non riesco a girare la chiave.
E ti pareva.
Batto una mano sul volante e scendo.
-Fanculo anche a te vado a piedi-
Per fortuna casa sua non dista molto da qui, giusto 10 minuti a piedi.
Arrivo e vedo la macchina parcheggiata.
"Ora mi sente" penso.
Busso e mi apre.
È assonnato, infatti si strofina gli occhi. Stava dormendo, ha i capelli scompigliati, quanto è dolce.

No Sophia, tu sei arrabbiata.

-Harry- dico
-Soph- risponde.

È abbastanza tranquillo, come se nulla fosse e questo non fa altro che farmi innervosire di più.

-Ma dove cazzo sei finito?- sbraito.
-Io..- sospira e si passa la mano sul viso.
-Harry mi hai fatta preoccupare, non hai risposto alle mie chiamate e nemmeno ai miei messaggi. Ho fatto qualcosa di male? Che cosa cazzo è successo? Addirittura chiudevi la chiamata!- mi avvicino continuando ad urlare.
Abbassa lo sguardo, sembra in difficoltà.

-Harry amore chi è alla porta?- Una ragazza mora sbuca dalle scale con una maglia di Harry che le fa da vestito. Sbianco, mi manca l'aria.

Non può averlo fatto, ditemi che sto sognando.

Lo guardo, ha gli occhi spalancati e noto un po' di paura.
-Chi è lei?- urlo.
-No Sophia ti posso spiegare- cerca di avvicinarsi e mi sfiora un braccio.
-Non toccarmi- sibilo a denti stretti.

Sospira.

Una valanga di lacrime minacciano di scendere dai miei occhi. Non posso farmi vedere così da lui, non voglio farmi vedere debole da lui.
L'unica alternativa che ho è andare via.
Mi giro e scappo verso casa.

Sento lui imprecare
-Troia dovevi startene sopra!-

Come ha potuto farmi questo? E come ho potuto io non accorgermi che qualcosa non andava? Avrei dovuto saperlo che le relazioni a distanza non durano, avrei dovuto immaginare tutto. È come se adesso mi stessero estraendo un pezzo di cuore.

Arrivo a casa totalmente in lacrime e inizio a suonare al campanello.

-Arrivo arrivo- dice Calum.
Calum?

Dopo poco apre la porta e io senza pensarci mi butto tra le sue braccia.
Inizialmente sembra spaesato e rimane rigido ma quando si rende conto che sono praticamente una fontana ricambia la stretta.
Mi accarezza la schiena e sussurra -Sophia calma-
Dopo poco mi stacco.
-Dove sono Michael ed Elle?- chiedo tra i singhiozzi.
-Stanno provando giù, siamo tutti giù- dice.

Effettivamente la musica rimbomba in tutta la casa, e mi meraviglio di come io non l'abbia sentita prima. Dovrebbero abbassare le casse e i microfoni, rischiamo di disturbare i vicini.

Asciugo le lacrime.

-Che succede?- mi chiede
-Nulla anzi, scusami-
-Non dirlo nemmeno- Lo guardo un po' in imbarazzo.
-Scusa io non ci riesco, vado su- dico dopo poco salendo di corsa in camera. Chiudo la porta e mi butto sul letto.
Devo calmarmi.
Sento il telefono vibrare di continuo, è Harry. Ho 6 chiamate perse e 8 messaggi tutti suoi. È l'ultima persona con la quale voglio parlare, quindi spengo l'aggeggio.

Sento sotto il campanello suonare ancora.

Sarà lui.

So che scappare dalle situazioni non è il modo migliore ma adesso vederlo e parlargli è l'ultima cosa che voglio, quindi chiudo a chiave la porta della mia camera e faccio bene, perché appena entra in casa sale come una furia e inizia a bussare e pregarmi di aprirgli.
-Soph ti prego apri!- dice
-Vattene- urlo in risposta.
-Lascia che ti spieghi- continua a bussare insistentemente.
-Harry non voglio vederti!- sbraito.
-Non mi muovo finché non mi apri- urla.
-Perché non capisci, voglio stare sola!- grido.
-Ha detto che te ne devi andare, quindi muovi il culo e vattene- sento Calum dire.
-Tu fatti i cazzi tuoi, so che aspettavi questo momento da tanto tempo e vederci litigare non fa altro che divertirti- urla Harry a Calum.
Sento una botta.
-Non fare il testa di cazzo più di quanto tu non abbia già fatto- gli sussurra duramente Calum.
I ragazzi ovviamente suonando giù non stanno sentendo nulla.
Apro la porta ed esco, non voglio spargimenti di sangue nel corridoio a causa mia poi.
Ho il trucco tutto sbavato e sto nelle peggiori condizioni ma adesso mi interessa poco.
Trovo Harry attaccato al muro da Calum che lo tiene per il colletto della maglia.
Faccio segno a Hood di lasciarlo andare.
Harry appena mi vede si fionda su di me e mi accarezza le guance.
Mi scosto.
Lo guardo dritto negli occhi.
-Ti prego Harry, vattene- sussurro.
-Ma..- cerca di replicare
-È finita- lo fisso duramente.
Lui resta un attimo fermo a guardarmi.

Posso vedere i suoi occhi inumidirsi.

Calum si fa da parte e resta zitto a braccia conserte.
Finalmente Harry capisce e si gira in silenzio e va via.

Guardo Calum che mi fissa.
Sorrido debolmente e mimo un grazie prima di chiudermi ancora in camera.
Cerco di calmarmi e dopo nemmeno 5 minuti mi addormento.

**

*toc toc*
Il bussare alla porta mi sveglia, sono le 5 del pomeriggio, ho dormito 2 ore.
-Avanti- biascico.
Entra Calum e chiude la porta dietro di sè.
-Va meglio?- si siede sul letto.
-Insomma- mi gratto la nuca e mi siedo.
-Erano saliti prima gli altri, ma dormivi. Ho spiegato loro tutto- dice
Annuisco.
-Vuoi parlarne?- Tentenno un momento.

Poi decido di parlare con Calum, magari parlarne con qualcuno "sconosciuto" può aiutarmi, anche se questo sconosciuto è Calum Hood.

-Harry..insomma erano un paio di giorni che non mi rispondeva al telefono- mi fermo.
Lui mi incita a continuare.
-E beh sono andata da lui e..l'ho trovato con una ragazza-
Sgrana gli occhi. -Mi..mi dispiace- dice

Abbasso lo sguardo.

-Io lo amo Calum.-
Subito vengo avvolta dal calore delle sue braccia.
Potrei anche dire che mi sta quasi simpatico.
-Che stronzo- sussurra.
-Diciamo che non puoi proprio parlare, dicono tu faccia lo stesso- tiro su con il naso e cerco di cambiare discorso.
-Adesso voglio solo divertirmi, quando troverò la persona giusta metterò la testa apposto, ne sono sicuro-
Lo ascolto raccogliendo le gambe e poggiando il mento sulle mie ginocchia.
-Grazie comunque- dico a bassa voce. Sorride.
-Non ti avrei lasciata in quella situazione-
-E scusa- continuo
-Basta scusarti, non hai motivo di farlo- alza le spalle
Sorrido debolmente e abbasso lo sguardo. Non pensavo che Calum potesse essere così, insomma, pensavo fosse un ragazzo totalmente diverso. Forse l'ho giudicato presto e male.
-Questa vacanza non sta andando come speravi eh?- cerca di riattaccare discorso.
Scuoto la testa.
-Per niente-
-Non è mai troppo tardi per rimediare- mi fa l'occhiolino.
-Tra qualche giorno- continua -ci esibiamo per la prima volta con i ragazzi, una serata in un pub qui vicino, perché non vieni?- propone
-Non so non mi sembra il caso..-
-Andiamo non puoi adesso rinchiuderti qui dentro per tutta la vita a piangere e deprimerti peggio di come fanno nei film! Ci divertiremo- sospira
-Ci penserò- sorrido.
Annuisce.
-Ecco dov'eri finito- entra Ashton nella stanza.
-Si arrivo- risponde Calum alzandosi dal letto.
-Sophia tu non vieni?- mi chiede il riccio. Poi nota il mio viso spento.
-Tutto okay?- Annuisco.
-Due minuti e sono giù da voi- affermo cercando di riprendermi.
Calum mi guarda di sfuggita sorridendomi e va via.

Summer Love||CTH;,LRHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora