SOPHIA'S POV
Sono sdraiata nel mio letto da una buona mezz'ora, che gioco con i miei capelli con i piedi penzolanti.
Mi annoio, e non nego che sono anche abbastanza pensierosa: Harry, Calum.. si sono picchiati quegli idioti.
L'hanno davvero fatto, si sono picchiati.
Chissà per cosa.
So solo che stamattina alla porta mi sono ritrovata Calum con un occhio nero e il labbro un po' spaccato."Non pensare che io lo abbia ridotto meglio" ha detto.
Se le sono date di santa ragione entrambi. Mi sono subito preoccupata perchè so che Harry picchia forte, successe a Londra quando ancora lui era lì prima di iniziare il college che picchiò un ragazzo e lo mandò in ospedale. Ma sono sollevata nel vedere che Calum è "sano" e salvo qui e non coricato nel lettino di un ospedale, rinchiuso in una stanza.
Tralasciando qualche livido qui e lì è tutto okay, ho subito cercato di medicare le ferite al labbro prima che prendesse qualche infezione.
Ma d'altra parte so anche che Calum è forzuto, o penso che lo sia vedendo il suo fisico, è abbastanza muscoloso.Ad essere onesta mi sento in colpa, perché è come se avessi messo io in mezzo Calum, o meglio, l'ho messo io in mezzo a questo casino.
Scaccio via questi pensieri e prendo il telefono.
Inizio a smanettare per passarmi il tempo e vado a finire nella galleria.Giro tra le varie foto che trovo.
Alcune con Harry, che decido di cancellare definitivamente, alcune con Cammie e Lydia, altre con Elle, e una con mamma e papà, la scattammo prima di partire, mi ricordo bene.
Sono ormai un bel po' di settimana che siamo a Sydney, con Cammie e Lydia ci sentiamo spesso per messaggi ma con i miei genitori onestamente no, così decido di chiamare mamma.
Dopo tre squilli risponde.
-Ehi ma'-
-Soph tesoro finalmente vi fate vive- rimprovera dolcemente.
-Si scusa hai ragione, avremmo dovuto chiamare prima-
-Infatti, ma non fa nulla. Come vanno le cose? Vi state divertendo?-Si mamma non immagini quanto, ho lasciato Harry e sono mezza depressa, sta andando alla grande davvero.
Rispondo un semplice -Si e voi?-
-Anche noi, beh la vostra mancanza a casa si sente parecchio- Sorrido.
-Dai mamma non ci siamo trasferite qui, torneremo-
-Ed Harry come sta?- Bam. Non si poteva dimenticare eh?-Sta..bene. Si sta bene- dico
-Elle mi ha raccontanto-
Di solito io e lei ci diciamo tutto, abbiamo un bel rapporto come se fossimo più sorelle che mamma e figlia, però questa volta avrei preferito per il momento di non raccontarle nulla, perché le avrei procurato solo un dispiacere sapendo quanto adora Harry e poi si sarebbe preoccupata ancora di più dal momento che io sono qui a in Australia e lei è in Inghilterra, ma ci ha messo già bocca Elle.
-Va tutto bene- la rassicuro
-Soph non buttarti giù, non ti meritava evidentemente. Sei una piccola principessa, come ti chiamava papà da piccola, e devi essere trattata da tale e il tuo principe non è lui-Sorrido e sento i miei occhi inumidirsi.
-Tranquilla mamma, sto cercando di non darci troppo peso, anche se mi viene un po' difficile. Ma davvero, qui i ragazzi mi stanno aiutando a non pensarci, quindi va tutto bene- la rassicuro.
-Ne sono felice. Ho dimenticato l'arrosto in forno.. ecco da dove viene quest'odore di bruciato! Tesoro scusami, ti richiamo!- taglia corto mamma.
Ridacchio, la solita sbadata.
-D'accordo ciao mamma, saluta papà-
Dopo i saluti chiudo la chiamata appoggiando il telefono sul letto.Beh si in effetti un po' mamma e papà mi mancano e mi sento in colpa a non averli chiamati prima.
Mi alzo di scatto dal letto provocando un forte giramento di testa, cosa che mi capita sempre quando sono coricata e mi alzo, che mi fa appoggiare al muro per evitare di cadere.
Attendo qualche secondo finché mi calma.
Esco dalla stanza intenzionata ad andare in salotto a leggere un po', quando vedo la porta della camera di Michael leggermente aperta.
Posso notare la sua chitarra poggiata verticalmente contro il muro.Subito mi viene in mente un'idea.
Beh più che un'idea è un modo di sfogo che uso spesso e che funziona sempre.Mi siedo nel letto a cavalcioni e sopra la mia gamba appoggio la chitarra.
Metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sfioro le corde tese, che a contatto con le mie dita provocano un leggero suono che si disperde e scompare subito nell'aria. Resto un po' ferma a pensare cosa potrei suonare finchè non mi viene in mente la canzone.Inizio quindi a canticchiare e suonare.
È "Stay With Me" di Sam Smith.-Guess it's true, I'm not good at a one-night stand But I still need love 'cause I'm just a man These nights never seem to go to plan I don't want you to leave, will you hold my hand?-
Riesco a liberarmi come sempre e ad immergermi completamente nella canzone, che è una delle mie preferite. Mi ci immergo e la vivo, parola per parola.
-Oh, won't you stay with me? 'Cause you're all I need
This ain't love, it's clear to see
But darling, stay with me-Una piccola lacrima solca la mia guancia così decido di fermarmi e subito di levarla via.
Mi alzo ma appena alzo lo sguardo mi ritrovo Calum appoggiato alla soglia della porta con le mani in tasca che guarda un punto indefinito nella stanza mordendosi l'interno guancia.-Why am I so emotional?
No, it's not a good look, gain some self-control
And deep down I know this never works
But you can lay with me so it doesn't hurt-Continua la canzone, con la sua voce che mi fa rimenere come ipnotizzata.
Poi insieme intoniamo il ritornello ancora una volta.-Oh, won't you stay with me?
'Cause you're all I need
This ain't love, it's clear to see
But darling, stay with me-Sorrido appena finiamo e faccio per uscire dalla stanza finchè lui non mi afferra per il polso e mi attira a sè abbracciandomi. Mi stringe a sè poggiando il suo mento sulla mia testa e accarezzandomi dolcemente i capelli e io divento piccola piccola tra le sue braccia che infondono calore e tranquillità.
-Ti ha fatto male?- chiedo
Scuote la testa.
-Non preoccuparti del mio occhio nero, è passato ormai. Non mi ha fatto male- Alzo un sopracciglio indicando l'occhio.
-Non sembra essere così-
Fa un piccolo sorriso scompigliandomi i capelli. -È okay-
Sono così piccola in confronto a lui che è un gigante.
-Scrivi, o canti solamente?- va dopo verso la chitarra poggiata sul letto.
-Canto, non ho mai provato a scrivere- ammetto.
-Dovresti, è un bel mezzo di sfogo. Io con la scrittura dico tutto ciò che non riesco a dire a voce-
Mi siedo accanto a lui sul letto.
-Ci proverò- sorrido
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Summer Love||CTH;,LRH
Novela Juvenil**N.B.: NON È UNA STORIA CAKE** -Ognuno di noi ha dei limiti, tu me li abbatti tutti-