Chapter 26

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Il profumo di fragola quella sera, per Elle sembrò ancora più dolce del solito.

Il suoi capelli solleticavano il collo di Luke, la sua testa aveva trovato posto sul suo petto ed ogni tanto la punta del suo naso sfiorava le sue clavicole provocandogli dei brividi.

La guancia di Luke era leggermente arrossata per averela tenuta tutta la sera sulla testa di Elle.

I loro balli erano sempre strani, erano sempre affiatati senza aver mosso più di tanto un muscolo.

Era più un modo per far parlare i loro cuori, senza spiaccicare parola, riuscivano a capirsi l'una tra le braccia dell'altro.

Michael dall'altro lato del locale li guardava senza dare nell'occhio e un sorriso si fece spazio tra le sue labbra. Diede una gomitata a Sophia per attiare la sua attenzione, che sorrise a sua volta, e indicò i due con la testa.

-È stato un bel gesto.- disse portando il suo sguardo a Michael.
-C'è la storia di Luke dietro quella canzone.-
-Secondo te avrebbe superato la cosa se non ti avesse conosciuto?-
-Non lo so, ma dobbiamo a nostra sorella se adesso lui è qui.-

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-Non me l'aspettavo. Quando Mike mi ha detto che avevate una sorpresa per me, ho pensato a tutto tranne che a questo.- disse Elle accarezzandogli i capelli facendolo ridacchiare.
-È la canzone che avevi lasciato a casa mia, ma tu hai det-
-Si è quella. Ti spiegherò tutto, ogni cosa. Promettimi che dopo che saprai non scapperai da me.- Prese il suo viso tra le mani per far incrociare i loro occhi. Riusciva a leggere la paura in quell'azzurro e la tristezza, tanta tristezza e pentimento per essere stato quello che era e aver fatto quello che ha fatto.
Aggrottò le le sopracciglia non capendo cosa intendesse.
-Non riuscirei a starti lontana nemmeno se volessi.-
A quelle parole Luke sorrise debolmente facendo scontrare i loro nasi.
-Voglio dirti ogni cosa, ma ho bisogno di tempo.-
Elle scosse la testa.
-Ti aspetterò, abbiamo tutto il tempo che ti serve- sussurrò a pochi centimetri dalla sue labbra.
Fece un cenno con la testa alla sua destra per indicare dei divanetti neri poco distanti da loro, Luke annuì.
Si sedettero una accanto all'altro e lui prese la sua mano portandola davanti ai suoi occhi.
Le loro dita si sfiorarono fino ad incastrarsi.
-Meglio.-
Luke sorrise guardando le loro mani.

-Ma come sono carini.-
Soph li guardava con aria adorante tenedo il suo mento appoggiato alla sua mano.
-Che diabete.- commentò acido Calum.
Lei alzò gli occhi al cielo lasciando perdere il commentò sadico del ragazzo.
Lui la superò distrattamente facendo l'occhiolino ad una ragazza poco distante da loro.

-Ma che fai?- urlò la bionda in preda ad una crisi di nervi trovandosi la birra di Calum sui suoi abiti.

-Non è possibile che combini sempre danni, non ne fai una giusta!- abbassò lo sguardo al suo vestito.

-Non l'ho fatto apposta- le urlò in risposta.

-Mi spieghi come diavolo vado in giro con una chiazza grande come una pozzanghera proprio al centro dell'abito?-

-Beh ringraziami, ti ho solo migliorato l'outifit- rise sotto i baffi.

-Cosa stai dicendo? Vuoi vedere come ti miglioro io la faccia senza bisogno di chirurgia plastica?- il suo Alter Ego rozzo era uscito, e povero sfortunato Calum che le capitò sott'occhio.

-Ma ti senti quando parli? Sembra che tu sia tornata com'eri all'inizio!-

-Mi stai dando seriamente i nervi Calum-

Si avvicinò pericolosamente a lui con una mano alzata intenta a dargli uno schiaffo, ma Calum prese subito il suo polso portandola ancora più vicina a lui.

-Non osare.- sussurrò a pochi centimetri dal suo viso.
-Perché finisce sempre così?- il suo tono si addolcì.

-Così come?- sputò acida Sophia.

-A litigare. Prima litighiamo, poi facciamo pace, ci sopportiamo e poi litighiamo di nuovo.-

Intanto le note di Thinking Out Loud avevano attirato tante coppiette in pista.

-Perché sei un idiota.-
Calum sorrise leggermente prima di portare le labbra sull'orecchio di Sophia.
-Sei carina quando ti arrabbi.-

-Leccaculo.-

-Perché pensi questo? Perché credi che debba sempre avere secondi fini?-

-Perché è questo che fai con le ragazze, ti diverti e le usi a tuo piacimento, poi quando ti stanchi le getti via.-

-Non lo farei mai con te, lo sai.-

-Ovvio che non lo faresti mai, non te lo permetterei.- detto questo, Sophia strattonò la presa del suo polso e si girò per andar via.

-Non lo farei mai perché non posso essere egoista con te.- quelle parole colpirono particolarmente Sophia.

Calum era stato egoista con una ragazza? Probabilmente si, ma lui aveva mai amato? Aveva mai provato le stesse emozioni che lei aveva provato con Harry? Cose che lei non voleva provare ancora, la paura di soffrire di nuovo le impediva di andare avanti e si, le mancava, ma una sola volta aveva sentito il suo cuore lacerarsi.

-Spegni l'interruttore Calum. Spegnilo ti prego.- Sophia sussurrò quelle parole, in modo che solo lui potesse sentirle e così fu.

Le sue braccia la attiratono subito a sè facendole appoggiare la testa sul suo petto.
Sentiva il battito del suo cuore, calmo e regolare, picchiettava dolcemente sul suo orecchio mentre le canzoni passavano, ma lei non ci fece neanche caso, troppo presa dalla tranquillità che riusciva a darle questo ragazzo.

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La musica rimbombava nelle orecchie dei ragazzi, che ancora erano al pub intenzionati a divertirsi.
Erano riuniti a cerchio in un angolo del pub a chiacchierare.
-Mi fanno male i tacchi- si lamentò Sophia.
-Te l'avevo detto che quelli erano troppo alti- scosse la testa Michael.
-Beh ma per te qualsiasi tacco è alto- replicò la bionda.
-A me andrebbe un po' di birra- aggiunse Ashton. -Soph non è che me la vai a prendere?-
La bionda scosse la testa.
-Dai- la supplicò l'amico.
Sophia sbuffò -Elle vieni con me, mi annoia andar sola-
La sorella si alzò senza esitare e insieme si recarono al banco a prendere la birra ad Ashton.
Si sedettero sugli sgabelli e Sophia, intravedendo il cameriere di spalle intento ad asciugare gli ultimi bicchieri all'interno del lavandino, ordinò la bevanda.
-Una birra, per favore-
Dopo si girò da Elle, e iniziarono a parlare.
-Bella la sorpresa di Luke eh?- le chiese Sophia con un sorrisino dipinto sulle labbra.
Nonostante il buio del locale, illuminato solo dalle luci provenienti dalla palla appesa al soffitto e dal pavimento, il rossore di Elle era ben visibile.
-Non me l'aspettavo- ammise
-È stato carino da parte sua, ma anche da parte di Michael, non pensavo potesse accettare tutto questo senza esitazione- continuò poi.
-Com'è che è? "She sleeps alone, my heart wants to come home, I wish I was, I wish I was... Beside you"- Sophia ricordando il motivo della canzone, iniziò a canticchiarla.
-Mi fa stare talmente bene, Luke- aggiunse poi Elle.

-E quindi chi sarebbe esattamente questo Luke?-
Il cameriere si girò di scatto e si rivolse ad Elle.
Le ragazze rimasero incerte inizialmente, non capendo tutta questa confidenza come l'avesse presa, e cosa più importante, non capendo chi fosse e perché stesse origliando la loro conversazione.

Ma dopo un po' fu tutto chiaro.

Summer Love||CTH;,LRHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora