Ok. Lo so.
Poteva sembrare un'idea davvero assurda, quella di portare Zayn a fare shopping, specialmente se doveva scegliere degli abiti per me.
Sicuramente, mi avrebbe fatto apparire ridicola.
E io contavo proprio su questo perchè sarebbe stato più facile fargli spuntare un sorriso.
"Mi spieghi che vuoi fare?", mi sussurrò John, confuso, mentre uscivamo da scuola.
Zayn era avanti a noi, intento a fumare.
"Beh, voglio irritarlo, voglio che si arrabbi", dissi, mentre un sorrisino mi solcava le labbra e guardavo la figura di Zayn avanzare.
"Non ti pare che si arrabbi anche troppo già di suo?", fece John, scettico.
Roteai gli occhi e lo guardai.
"Non voglio che si arrabbi e basta, voglio che si sfoghi, solo così poi potrà calmarsi e rilassarsi", risposi.
Lui alzò un sopracciglio.
"Quindi? Che hai in mente?", riprese, dopo un po' che camminavamo.
"Niente, voglio solo stuzzicarlo un po'", dissi, allargando il sorrisetto.
"Non so se sia una buona idea...", iniziò lui, ma lo interruppi, bloccandolo per il braccio, alla vista di una delle vetrine dei negozi.
"Oddio, questo è fantastico! Voglio andare qui, andiamo qui", esclamai, entrando, senza accertarmi che i due mi seguissero.Dopo due ore e mezza di pura contemplazione degli abiti che mi trovavo davanti, mi ricordai che dovevo trovare qualcosa per Zayn, non per me.
Mi guardai intorno, anche perché non vedevo più né lui, né John.
Poi, li vidi seduti per terra, contro il muro a chiacchierare. O, meglio, John parlava, Zayn, che in teoria avrebbe dovuto ascoltare, stava armeggiando col suo cellulare.
Afferrai alla svelta dei vestiti da uomo che mi sembravano carini e mi avvicinai a loro.
"Ecco qua!", esclamai, tirandoli addosso a Zayn.
"Ma sei scema?", sbottò lui, buttandoli per terra.
Sorrisi.
"Provali", dissi, quasi con tono minaccioso.
"Sarebbe un ordine?", fece lui, guardandomi con sfida.
"Non so, cosa ti sembra?", ribattei, a tono.
Si alzò e raccolse i vestiti, poi si avvicinò e dovetti alzare leggermente la testa per guardarlo negli occhi.
"Ok", disse, solamente, sorridendo a sua volta.
Ne rimasi sorpresa. Zayn che eseguiva un ordine? Wow.
Lo seguii con gli occhi mentre si avviava verso il camerino, ma quando fu a metà strada, afferrò un vestitino e me lo tirò.
"Tu, però, indossa questo", disse, sorridendo e sparendo nel camerino.
"Certo, e che problema c'è?", sussurrai, abbassando la testa sul vestito.
"Oh, porca...".
Spalancai la bocca perché era semitrasparente e troppo, davvero troppo corto. Decisamente, non avrei mai e poi mai indossato una cosa del genere.
Mi voltai verso John e glielo indicai, facendolo ridacchiare.
"Hai fatto tutto da sola, Jane. Ti avevo detto che era una pessima idea", fece lui, alzando le spalle.
Sbuffai, poi presi un lunghissimo e profondissimo respiro e annuii.
"Ok, vuoi la guerra, Zayn Malik? E guerra avrai!", esclamai, entrando nel camerino.
Poco dopo, Zayn era già uscito, perché lo sentii parlare con John.
E io, nonostante avessi già messo il vestito, non volevo uscire.
Cercavo in tutti i modi di trovare qualcosa di decente nel mio aspetto, ma non mi piacevo per niente. Insomma, non ero una di quelle ragazze che odiano il proprio corpo, ma cercavo sempre di coprirmi il più possibile e farmi vedere in quello stato, per di più da Zayn, beh, non è che mi andasse proprio a genio.
Mi guardai allo specchio e mi morsi il labbro inferiore.
Non andava bene, per niente.
"Jane?", sentii John chiamarmi dopo un po'.
"Ehm...sì, un attimo", risposi, sospirando.
"Che c'è? Hai cambiato idea?", mi beffeggiò Zayn.
Che bastardo. Che maledetto bastardo.
Strinsi i pugni e uscii dal camerino, solo per guardarlo male.
"Ti piacerebbe", ringhiai, assottigliando gli occhi.
Lui sorrise, divertito, ma quel sorriso sparì immediatamente dalle sue labbra, che si schiusero appena, mentre passava lo sguardo sul mio corpo.
In quel momento, avvampai.
"Beh, non stai male...", sussurrai, cercando di spostare l'attenzione su di lui.
"Nemmeno tu", ribatté Zayn, grattandosi la testa.
"Certo, non fatemi dire a chi somiglio", feci io, sbuffando.
"No, dai, ti trovo carina, anche se Zayn è stato davvero stronzo", fece John, lanciando un'occhiata torva al moro.
"Oh, che c'è? Ha iniziato lei. E comunque questo look ti si addice", ridacchiò lui, tornando a guardare me.
"Ma vaffanculo, vado a cambiarmi", ribattei io, facendogli il dito medio.
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wrong z.m
FanfictionTRATTO DALLA STORIA. "[...] La verità è questa, Jane, io ho paura. Ho così tanta paura". Irrigidì la mascella e si voltò verso la lavagna. Poi, sospirò. Mi ci volle qualche minuto per realizzare tutto, ma poi sorrisi e intrecciai le mie dita con le...