Continuava a paragonarmi a Dana.
Insomma,non è che mi piacesse molto essere paragonata ad una ragazza morta.
"Scommetto che Zayn non riesce a smettere di pensare a te",aggiunse,sorridendo.
Roteai gli occhi.
"Ma smettila,non mi guarda neanche per sbaglio",commentai,sospirando.
"Lo fa quando non te ne accorgi",disse.
Sbuffai e mi alzai.
"Questo non è vero!".
Lui tirò fuori un pacchetto di sigarette e se ne accese una,per poi porgerne una a me,che rifiutai con rabbia.
"Ah no?E che ne sai tu,scusa?Conosci Zayn quanto me?Non credo proprio.Pensi che si sarebbe messo a fare a pugni con me se non fosse interessato a te?Non credo proprio.
Zayn è quello che è dalla morte di Dana,ma se c'è una cosa che non ha mai saputo fare è nascondere i suoi sentimenti a me.Per me è un libro aperto",disse,tutto d'un fiato,per poi prendere una boccata dalla sigaretta.
Io scossi la testa,facendolo sorridere.
"Non te la prendere,Jay",mi sussurrò,dolcemente.
"Non chiamarmi così!Non sono la tua migliore amica!Non prenderò il posto di Dana,né con te,né con Zayn!",esclamai,correndo via.
Non volevo essere il rimpiazzo di qualcuno.
Non volevo apparire a tutti come la sosia di Dana.
Arrivai a casa e sbattei la porta dietro di me,gettando la borsa per terra,insieme alla giacca.
"Tesoro,sei tu?Come mai sei arrivata così tardi?",chiese mia madre dalla cucina.
La raggiunsi: stava bevendo il té.
"Oh,niente,mi sono fermata un attimo a scuola"
"Ok,ascolta: prima è passata di qui la figlia dei vicini.È una ragazza carina,anche se un pò insopportabile.Magari vai a presentarti",mi disse,passandomi una tazzina con del té fumante.
"Sì...",biascicai,appoggiando la testa ad un braccio.
"Va tutto bene,tesoro?",chiese lei premurosa,sfiorandomi la guancia.
"Mi manca il Tennessee",commentai,malinconica,mescolando il té.
"Anche a me.Manca tanto anche a me,ma adesso tuo padre ha un lavoro
migliore e possiamo permetterci molte cose che prima non potevamo",mi sussurrò,spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
Annuii,rassegnata e sospirai.
"Però mi manca troppo",dissi,alzandomi senza neanche bere un pò di té.
"Vado da quella tizia",mormorai,afferrando la giacca e uscendo.Avevo bisogno di amici normali.
Ovvero che non fossero Liam,Harry o,tantomeno,Zayn.
Bussai alla porta,anche se non avevo alcuna voglia di conoscere nessuno,e mi aprì una ragazzina bionda,dagli occhi chiarissimi.
"Ciao,sono la nuova vicina...",mi presentai,svogliatamente,porgendole la mano.
"Oh,sì!Sei Jane,vero?Tua madre mi ha parlato molto di te! Io sono Miriam,prego,entre!",esclamò facendo un sorriso a trentadue denti e trascinandomi dentro.
Mi guardai intorno e la seguii fino in salotto,dove lei si buttò sul divano.
"Siediti pure!",esclamò,indicandomi la poltrona e continuando a sorridere come una maniaca.
Non aveva mai smesso da quando era entrata.Io,invece,ero impassibile.
Mi spostai i capelli dietro le orecchie e feci una smorfia disorientata.
Ma da quale razza di psicopatica mi aveva mandato mia madre?
"Allora,dove sono i tuoi?",chiesi,sperando che loro non fossero come la figlia.
"Oh,non ci sono! Stanno via per una settimana.Forte,eh? Ed è questo il punto!",fece,avvicinandosi improvvisamente a me.
Mi allontanai appena.
"Il...il punto?", chiesi,confusa.
"Sì...loro non ci sono...sono sola a casa...dai,non ti viene in mente proprio niente? Tante persone,musica a palla e sopratutto,tanto,tanto alcool. A fiumi!",gridò,saltando agilmente in piedi sul divano.
Alzai un sopracciglio e la guardai torva.
"Non sei un pò piccola per queste cose?".
"Ho sedici anni!",si lamentò lei,senza comunque smettere di sorridere.
"Ah".
Quella ragazza aveva sedici anni?
Seriamente? Sembrava quasi una bambina.
Lei continuò a fissarmi e a sorridere per qualche secondo.
Oddio.
Feci una smorfia e cercai di evitare il suo sguardo.
"Tu quanti anni hai?",mi chiese lei,dopo un pò.
"Diciannove...", risposi,tornando a guardarla.
"Fantastico,allora puoi aiutarmi a procurarmi l'alcool!",esclamò,euforica,stringendomi la mano.
"No",risposi,scuotendo la testa.
"Io non voglio immischiarmi in questa cosa della festa,dato che vivo nella casa accanto e i miei potrebbero sentire il baccano",continuai.
"Oh,e daiii! Ci saranno tanti ragazzi carini e poi puoi anche portare il tuo,se vuoi",ribatté,spalancando gli occhi,in attesa di una mia risposta.
"Io non ho il ragazzo",bofonchiai,incrociando le braccia e appoggiandomi allo schienale della poltrona,dato che sarebbe stata una cosa lunga.
"Sì,come no,ti ho vista con il riccio,sai?",mi provocò trasformando il suo sorriso da pazza in uno malizioso.
"Non è il mio ragazzo",borbottai,roteando gli occhi.
"Davvero?È invitato comunque!",esclamò,mentre i suoi occhi si illuminavano.
Dio mio,le piaceva Harry?
"Ma non verrà,perché non verrò neanche io...".
"Dai, non fare la santarellina.Sarà divertentissimo. Per favore, per favore, per favore...",mi pregò,facendo il labbruccio.
Chiusi gli occhi per un secondo,poi sbuffai.
"E va bene! Va bene,ma non ti procurerò l'alcool".
"Ok,lo chiederò a qualcun altro",disse,sorridendo.
Poi,improvvisamente,mi abbracciò.
"Diventeremo migliori amiche,me lo sento!".
In quel momento, preferii di gran lunga essere la migliore amica di Harry.
Almeno lui non era pazzo e non ti soffocava con quintali di profumo nauseabondo.
John mi aveva detto di incontrarlo quel pomeriggio nell'aula di arte. Perciò ho preso il libro di storia dell'armadietto e andai nell'aula.
"Ciao, scusa il ritardo",esclamai,entrando di fretta.
Ma, quando alzai la testa,di John non c'era alcuna traccia: al suo posto,so trovava Zayn,appoggiato ad uno dei banchi,con le mani in tasca e uno sguardo penetrante sul volto. Persi un battito,quando lo riconobbi.
"Che...che ci fai tu qui?",balbettai,con gli occhi sbarrati.
Lui voltò la testa verso la lavagna non rispose.
"Loquace come sempre,eh?",sbottai,acida, sedendomi ad un banco, questa volta lontano da lui.
Ovviamente, non rispose.
"Già...",sussurrai,iniziando a tirare fuori il libro di storia e a sfogliarlo svogliatamente.
"Noi due non siamo amici,sia chiaro",esordì,poco dopo Zayn,facendomi alzare la testa verso di lui.
"Me ne ero accorta",bofonchiai,tornando a guardare il libro.
Finalmente, dopo qualche altro minuto di imbarazzante silenzio, arrivò John,seguito da una ragazza bionda.
"Ciao, ragazzi! Lei è Margaret Rockwood",la presentò John,sorridendoci.
"Sì, ti conosco! Frequenti il nostro stesso corso di storia!", esclamai io,sorridendole.
Lei annuì,ricambiando il sorriso.
Zayn roteò gli occhi e andò verso la finestra per accendersi una sigaretta.
"No,non ora,Zayn,abbiamo molte cose da fare",lo riprese John,picchiettando le dita su uno dei banchi.
Il moro rise,ma,quando vide che John non si era raggiunto le sue risate,alzò un sopracciglio.
"Sei serio?".
"Mai stato più serio di così. Avanti sedetevi tutti",borbottò il biondo,appoggiandosi alla cattedra.
Margaret e si sedette vicino a me, rivolgendomi un sorriso timido, che ricambiai allegramente e Zayn si appoggiò al muro accanto alla finestra e incrociò le braccia.
"Io sono Jane",mi presentai a Margaret.
"Maggie",sussurrò la bionda.
"Ti costa tanto sederti?",chiese John a Zayn,che continuava a stare appiccicato al muro.
"Ti dà fastidio?",fece il moro,scocciato.
"Dio mio,Zayn,sei irritante",commentai,guardandolo male.
"Siamo tutti qui per studiare,quindi non credo che startene là servirà ad evitarlo".
Il moro sbuffò e si avvicinò per sedersi,comunque a dovuta distanza da me.
Roteai gli occhi.
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Fiksi PenggemarTRATTO DALLA STORIA. "[...] La verità è questa, Jane, io ho paura. Ho così tanta paura". Irrigidì la mascella e si voltò verso la lavagna. Poi, sospirò. Mi ci volle qualche minuto per realizzare tutto, ma poi sorrisi e intrecciai le mie dita con le...