Epilogo.

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"Oddio, oddio sto impazzendo!", esclamai, con le mani tra i capelli, appena Maggie mi aprì la porta di casa sua.
Mi fiondai dentro, iniziando a fare nervosamente avanti e indietro per il salotto.
Lei mi seguì con lo sguardo, alzando leggermente un sopracciglio.
"Stai...bene?", chiese, avvicinandosi, confusa.
Mugolai qualcosa di incomprensibile, lasciandomi cadere sul divano.
"Oh, Maggie...", sospirai, passandomi le mani sul viso.
"Sono incinta", aggiunsi, con tono quasi disperato.
Maggie si aprì in un enorme sorriso e corse a sedersi vicino a me, incredula ed eccitata allo stesso tempo.
"Oddio, è una splendida notizia!", esclamò.
"E' una pessima notizia!", ribattei io, scuotendo la testa.
"Ma cosa stai dicendo? Aspetta...non è di Zayn?", fece, preoccupata, portandosi una mano al petto.
"Magari non lo fosse! Almeno non mi sentirei così!", dissi, stringendomi fra le braccia.
Maggie arricciò il naso e mi toccò la fronte.
"Ma ti senti bene?", chiese, sempre più preoccupata.
"No!", esclamai, tirandomi in piedi.
"Non sto bene per niente...", aggiunsi, sentendo gli occhi inumidirsi.
Mi immobilizzai, cercando di tornare calma.
"Lui vuole lasciarmi", dissi, facendo un sorrisetto sarcastico.
Maggie rise, accavallando le gambe.
"Ma davvero? E questo chi te l'avrebbe detto?", chiese, divertita.
"Non c'è da scherzare, Mags!", esclamai, smanaccando.
"Nelle ultime due settimane non ha fatto altro che riempirmi di attenzioni, mi ha fatto tantissimi regali e mi ha trattato come una principessa...e stasera vuole portarmi a cena in locale costosissimo".
Maggie annuì con la testa, senza capire.
"E questa è una brutta cosa?".
"Sì! Gli uomini sono dolci soltanto quando c'è qualcosa sotto. Ad esempio quando vogliono lasciarti", mormorai, passandomi di nuovo le mani sul viso.
Maggie alzò un sopracciglio e incrociò le braccia.
"Secondo me sei un po' troppo paranoica".
"Ti dico che è strano, continuamente nervoso e...strano", dissi, sospirando.
"E tu sei paranoica. Oh, andiamo, Jane, quel ragazzo ti ama con tutto se stesso, non ti lascerebbe mai. Gli hai almeno detto di essere incinta?", riprese lei, piegando la testa di lato.
"No! Non voglio che stia con me soltanto perché si sente in colpa...".
Maggie si alzò dal divano e mi venne incontro per mettermi una mano sulla spalla.
"Ora ascoltami, Jane: Zayn non vuole lasciarti. Ti ama, ok?", sussurrò, accarezzandomi il braccio.
La fissai negli occhi, incerta.
E, per un attimo, mi sentii sollevata, ma poi scossi la testa e tornai a disperarmi.
"Stai facendo di nuovo quella cosa da psicologa. Io non sono una tua paziente, sono tua amica, devi dirmi la verità. Se sai qualcosa, se Harry ti ha detto qualcosa...".
"Cosa avrebbe dovuto dire Harry?", chiese il riccio, sbucando dalla porta e rivolgendoci un enorme sorriso.
"Ciao, piccola", salutò Maggie, lasciandole un bacio a fior di labbra.
"Ciao, Jane...ehi, ehi, che sono quegli occhietti umidi?", continuò, guardandomi.
Sospirai, sedendomi sul divano.
"Crede che Zayn voglia lasciarla", disse Maggie, mordendosi il labbro.
"Lasciarla? Oh, andiamo, ma se v-", Harry si interruppe quando lo sguardo della bionda lo fulminò.
"Ti ama!", si riprese, chinandosi per guardarmi negli occhi.
Ricambiai lo sguardo.
"Jane, fidati di me, te l'assicuro: non vuole lasciarti. Ti fidi di me, no?", chiese, prendendomi le mani.
Annuii debolmente e lui sorrise.
"Dai, vai a casa e preparati per l'appuntamento che avete. E digli che aspettate un bambino", riprese Maggie, sorridendomi.

L'atmosfera che il locale in cui stavamo cenando creava era davvero magica, così come sarebbe dovuta essere quella serata, ma io mi sentivo troppo nervosa.
E il fatto che anche Zayn non parlasse da almeno mezz'ora non mi tranquillizzava per niente.
Quando però lo sentii schiarirsi la voce, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e fu allora che andai totalmente nel panico.
"Ehm...senti, Jane, io devo dirti una cosa...", iniziò, alzando gli occhi dal piatto per piazzarli nei miei.
Mi irrigidii e probabilmente diventai bianca come un cadavere.
"Oddio, lo sapevo...", sussurrai, chiudendo gli occhi.
"Lo...sapevi?", fece Zayn, corrugando la fronte.
"Sì, cavolo! Sei stato così ovvio nelle ultime settimane. I fiori, i cioccolatini, i bigliettini con frasi smielate sopra. Credevi che non ci sarei arrivata?".
Lui schiuse le labbra e fece per parlare, ma lo interruppi.
"Voi maschi siete così scontati", sbottai, acida.
Zayn abbassò gli occhi e poi tornò a guardarmi, confuso.
"Non credevo che ti saresti arrabbiata...".
"Non avrei dovuto? Insomma, quant'è che trami questa pagliacciata? Non capisco perché tu non me l'abbia detto prima...sei davvero una persona orribile".
Lui aggrottò le sopracciglia e ridacchiò appena, sempre più confuso.
"Ti senti bene?", mi chiese, osservandomi.
"Bene? Non sto bene! Ho sempre la nausea e dei mal di testa continui, tutto per colpa tua!", esclamai, alzandomi in piedi.
"Ma di che cosa stai parlando?", ribatté lui, iniziando a preoccuparsi.
Feci un sorrisetto ironico e scossi la testa.
"Lascia stare, non importa", dissi, amara, facendo per andarmene.
"Jane, aspetta, che ti prende?", fece Zayn, raggiungendomi.
Mi bloccò per un braccio e mi obbligò a guardarlo, nonostante cercassi di evitare il suo sguardo.
"Mi spieghi qual è il problema? Ok, se tutto questo ti spaventa non dobbiamo farlo per forza", disse, dolcemente, accarezzandomi la guancia.
Corrugai la fronte e lo guardai sprezzante.
"Adesso vorresti far ricadere tutto su di me, eh?", sbottai, divincolandomi dalla sua presa.
"Non posso crederci".
"Ricadere tutto su di te? Si può sapere che hai stasera?".
"Ma come puoi dire così? Tu vuoi lasciarmi e io sono incinta! Come dovrei sentirmi?", sbottai, tirandogli una spinta.
Zayn spalancò la bocca, incredulo.
"C-cosa?".
Scossi la testa e mi passai una mano sul viso.
"Ti prego non dire niente e non preoccuparti per me. Me la caverò, davvero. Addio", dissi velocemente, voltandomi.
Ma lui mi bloccò per un polso, ridendo.
"Jane, non voglio lasciarti, ma come ti è venuto in mente?".
Mi voltai piano, schiudendo le labbra.
"N-non vuoi lasciarmi?".
"No, certo che no".
"E allora perché hai organizzato tutto questo? Perché mi hai riempita di regali?", chiesi, confusa.
"Beh...volevo renderti felice, volevo che ricordassi queste settimane...non credevo che avresti pensato che volessi lasciarti", rispose, stringendomi la mano.
"Ma...ma eri così nervoso...", mormorai, mentre le mie guance si tingevano di rosso per la figuraccia che avevo fatto.
Lui sorrise e mi avvicinò a sé.
"Certo che lo ero...", sussurrò, infilandomi un anello al dito.
"Ma per un'altra ragione", aggiunse, allargando il sorriso appena i suoi occhi incontrarono i miei.
Spalancai la bocca, senza parole.
"Jane, vuoi sposarmi?", chiese, stringendo di più la mia mano.
"Oddio...", sussurrai, portandomi una mano sulle labbra, incredula.
"Cavolo, sì!", gridai, saltandogli al collo. Lui mi strinse a sé e ci baciammo.
"Scommetto che non te l'aspettavi, eh?", ridacchiò, appena ci distanziammo.
Risi e abbassai la testa.
"Mi sento una stupida...scusa se ti ho urlato contro...oddio".
Lui sorrise e mi mise un braccio intorno al collo.
"Ti perdono soltanto perché sei incinta, eh", scherzò, facendomi l'occhiolino.
"Pronto a diventare padre?", chiesi, avvinghiandomi a lui.
"Sono nato pronto. Kevin mi adorerà", rispose, sognante.
"Kevin?", sussurrai, corrugando la fronte.
"Nostro figlio", ribatté lui, sorridendomi.
"Oh, e chi ti dice che sia un maschio?", ripresi io con tono di sfida.
"Fidati, me lo sento".
"Vedremo", dissi io, ridendo.
"Vedremo", mi fece eco Zayn, stringendomi di più a sé e baciandomi i capelli.
In quel poco tempo ero giunta ad una conclusione: quella serata non era stata magica.
No, la mia vita lo era.

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