30.A noi.

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Quando aprii lentamente gli occhi, un leggero raggio di sole già filtrava dalle finestre.
Sorrisi, notando che il braccio di Zayn era ancora stretto intorno al mio corpo, e ripensai alla notte che avevamo passato: non avevamo parlato molto, ma dopo quello che era successo, doveva avermi perdonata. O almeno ci speravo.
Mi voltai delicatamente, attenta a non svegliarlo.
Lui dormiva profondamente ed era davvero dolce.
Mi morsi il labbro, ricordandomi che avevo rischiato di perderlo e continuai a fissarlo per qualche minuto.
"Nessuno ti ha mai detto che è maleducazione fissare?", mormorò lui, con la voce impastata, senza neanche aprire gli occhi, accennando un lieve sorriso divertito.
Deglutii, arrossendo.
"Ti...ti ho svegliato?", chiesi, continuando a guardarlo.
Aprì gli occhi, ricambiando lo sguardo.
"In realtà, ero già sveglio da un po'", commentò, allargando il sorrisetto.
Allontanai lo sguardo e mi morsi di nuovo il labbro.
"Sei imbarazzata", constatò, spostando una ciocca di capelli che mi era ricaduta sul viso.
"E incredibilmente tenera", aggiunse, avvicinandomi a sè per far sfiorare le nostre labbra.
Sussultai a contatto con il suo corpo caldo.
"Non...non sono imbarazzata", sussurrai, per niente convinta della mia affermazione.
"Mmh mmh", fece lui, lasciandomi un lungo bacio a fior di labbra.
"E' solo che...insomma...è strano...".
Zayn si allontanò appena per guardarmi.
"Io...beh...mi sento uno schifo per aver baciato Harry e non averti detto niente...e non ne abbiamo ancora parlato...e...", mi fermai, senza sapere come continuare e lui tornò a sorridere.
"Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro ieri notte", sussurrò con tono malizioso, schioccandomi un bacio sul collo.
Lo allontanai, lanciandogli un'occhiataccia e lui non fece altro che allargare il sorrisetto.
"E' stato assolutamente stupendo, probabilmente ti ho perdonata grazie alla meravigliosa scop-", gli tirai un colpo, interrompendolo e lui ridacchiò, ma poi tornò serio.
"Non mi sarei mai approfittato di te, se non fossi stato sicuro di averti perdonata", sussurrò, dolcemente, accarezzandomi la guancia.
Mi aprii in un sorriso e lo baciai.
"Quindi è tutto a posto?", chiesi, mordendomi il labbro.
Annuì.
"Sicuro?".
"Sì, Jane, ho capito che tu sei molto più importante del mio stupido orgoglio...e poi...non avrei dovuto dirti che non ti amavo...", disse, distogliendo per un attimo lo sguardo.
"No, non darti la colpa...", sussurrai, prendendolo per mano.
"Io ti amavo, non riuscivo ad ammetterlo a me stesso, ma era così e se non ti avessi mentito non saresti andata da Harry...quindi, sì, mi do la colpa", affermò, prendendo un lungo respiro.
Poi corrugò la fronte e alzò le spalle.
"Almeno una parte...uhm...una piccola, minuscola parte", disse, ridacchiando.
Gli tirai un colpo, ridendo.
Poi, lo baciai e lui mi strinse a sé.
"Vado a preparare la colazione", disse, dopo un po', lasciandomi un bacio sui capelli.
"Ti aiuto", sussurrai.
"No, torna a dormire. Te la porterò a letto, voglio viziarti", mi disse, baciandomi prima di scendere giù.
Sorrisi e mi strinsi tra le coperte, cadendo, finalmente, in un sonno tranquillo.

Appena mi svegliai andai in bagno, ma, aprendo la porta, mi ritrovai Louis davanti, con i capelli bagnati e soltanto un asciugamano intorno alla vita.
Tirai un urlo, coprendomi gli occhi.
"Oddio! Ma che ci fai qui?", esclamai, quando mi fui calmata leggermente, guardandolo attraverso una piccola fessura tra le dita.
Lui alzò le braccia, corrugando la fronte.
"Mi sono appena fatto la doccia?", ribatté, ovvio.
"L'ho notato! Ma che ci fai nel bagno di Zayn?", sbottai.
"Potrei farti la stessa domanda, anche se la risposta sarebbe un tantino più ovvia della mia...e togliti le mani dagli occhi, non sono mica nudo!", disse, ridacchiando.
Sbuffai e incrociai le braccia.
"Allora? Vuoi rispondermi o no?", lo incitai, alzando le sopracciglia.
"Sono uscito adesso da lavoro e la casa di Zayn è molto più vicina della mia", disse, frizionandosi i capelli con un asciugamano.
"Tu non dovresti essere a scuola?", chiese, afferrando la sua maglietta.
"Ehm...sì, ma non credo che ci andrò".
"Grande! Così puoi restare con me e gli altri", commentò, sorridendomi.
"Gli altri?", gli feci eco, confusa.
"Certo, sono tutti giù", continuò, armeggiando in un cassetto.
"Che ci fanno qui?".
"Oh, li ho chiamati io quando ho saputo che tu e Zayn avevate fatto pace", rispose, sorridendomi maliziosamente.
"Zayn ti ha detto che noi due...?".
"Oh, no, ma me lo hai appena confermato tu adesso", mi interruppe, spingendomi fuori dal bagno.
"Se adesso vuoi scusarmi, devo cambiarmi", disse, chiudendomi la porta in faccio.
"Magnifico", commentai, roteando gli occhi.
Scesi in salotto, dove Niall stava guardando un film.
"Ciao", lo salutai, senza troppo entusiasmo.
"Ciao!", esclamò lui, rivolgendomi un enorme sorriso.
"Dove sono tutti?".
"In cucina, aiutano Zayn con la colazione e Harry...".
"Harry è qui!", esclamò il riccio, spalancando la porta.
Poi mi venne incontro e mi abbracciò, tirandomi su per farmi fare una giravolta.
"Sono felicissimo per te", mi sussurrò, stringendomi più forte.
Sorrisi e poi mi distaccai.
"Tu...ehm...tu stai bene?", chiesi, imbarazzata, stando attenta che Niall non stesse origliando.
"Sì, sì...sai, con Maggie sto alla grande".
Spalancai la bocca.
"Maggie?".
"Sì, stiamo uscendo insieme...ed è meravigliosa, davvero. Probabilmente mi sto innamorando", disse, facendo un piccolo sorriso.
"Così presto?", chiesi io, ricambiando il sorriso.
Lui alzò le spalle e andò in cucina, con me al seguito.
"Buongiorno!", esclamò Liam, che fu il primo a vederci.
"Ehi", ricambiai io, mentre Harry salutava tutti con la mano.
"Ti sei alzata, volevo portarti la colazione a letto", si lamentò Zayn, facendo una smorfia.
Alzai le spalle e sorrisi, poi mi voltai verso il riccio.
"Ehi, Har, perché non prendi il posto di Zayn per un attimo?", chiesi, afferrando il moro per un braccio e trascinandolo fuori dalla cucina.
Lo spinsi contro il muro e lo baciai appassionatamente.
"Mmh...wow", sussurrò lui, con gli occhi chiusi, appena mi distanziai.
"Volevo...chiarire una cosa...", iniziai io, prendendolo per mano.
"Cosa?".
"Beh...tu hai detto di avermi perdonata e tutto, ma...non abbiamo parlato della nostra relazione...insomma...sono ancora la tua ragazza?", mormorai, abbassando gli occhi sulle mie scarpe.
Lo sentii ridacchiare e mi afferrò per la vita, attirandomi di nuovo a sé.
"Certo, piccola".
Sorrisi e lo baciai.
"Ti amo", dissi.
"Io di più", ribatté lui, schioccandomi un bacio sulla guancia.
"Ma adesso sarà meglio che torni in cucina per evitare che Harry combini un casino".

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