24.Dubbi.

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"Ehm...senza denti?". Louis sparò una delle sue solite cazzate, ma io non riuscii a guardarlo male, risi, appoggiando la testa sulle spalle di Zayn.
"Perché i tuoi amici sono così idioti?", gli chiesi, scuotendo la testa.
"Ehi, sono anche amici tuoi", ribatté il moro, avvolgendomi con un braccio.
"E abbiamo le orecchie per sentirti", commentò Liam, alzando un sopracciglio.
Ridacchiai.
"Era un commento amichevole", mi giustificai, addentando una patatina.
"E poi, dai, sappiamo tutti che ho ragione".
Liam scosse la testa e sbuffò.
"Zayn, perché la tua ragazza è così stronza?", bofonchiò, facendomi la linguaccia.
Scoppiammo tutti a ridere e io lanciai un bacio a Liam, che fece finta di prenderlo.
Improvvisamente, arrivò anche Maggie.
"Ehi, Jane, io vado a casa", disse, stringendosi nelle braccia.
"Cosa? Perché?".
"Siediti con noi, tesoro", la invitò Louis, facendole spazio sul divanetto.
"Ehm...no, grazie...", rispose lei, impacciata.
"Senti, io vado. Grazie per avermi invitata...", riprese, voltandosi verso di me per poi andarsene.
Aggrottai la fronte e la seguii, bloccandola per un braccio.
"Che è successo? Dov'è Harry?".
"Harry? Intendi lui?", sbottò, acida, indicando un punto alle mie spalle con la testa.
Mi voltai: il riccio era praticamente spalmato su una bionda.
Spalancai la bocca e tornai a guardare Maggie.
"C-che è successo?".
"Ehm...niente...abbiamo parlato un po' e...non so, non mi sembra di aver detto niente di male. Forse non sono il suo tipo. Oh, ma che volevo fare? Io non sono il tipo di nessuno...", sospirò, stringendo i denti per non piangere.
"Ma che stai dicendo? Ehi, dai". Le accarezzai la spalla.
"Senti, ti diamo un passaggio io e Zayn, ok?".
"No, voi state alla festa, non voglio rovinare anche la vostra serata", disse, abbassando la testa.
"Tranquilla. Devo solo fare una cosa, ci metto un attimo", sussurrai, voltandomi.
Puntai contro Harry e lo raggiunsi.
"Per fortuna che mi amavi, stronzo! E' così che me lo dimostri, andando con le altre?", sbottai, in attesa della reazione della ragazza.
"Cosa? Chi è questa, Harry?", fece lei, guardandomi.
"Chi sono io? La sua cazzo di ragazza", ringhiai, acida.
La bionda spalancò la bocca, incredula.
"Ma non è vero!", trillò Harry, confuso.
Lei non lo ascoltò nemmeno, sembrò quasi andare in iperventilazione e poi gli tirò uno schiaffo in pieno volto, prima di andarsene, imprecando contro di lui.
Incrociai le braccia e lo guardai male.
Lui si portò una mano sulla guancia e ricambiò lo sguardo, confuso.
"Perché lo hai fatto?".
"Perché te lo meritavi, razza di idiota!", esclamai, arrabbiata.
"Che cavolo hai fatto con Maggie?", sbottai, sempre più furiosa.
Harry roteò gli occhi e alzò le braccia.
"Non dirmi che mi hai appena fatto prendere uno schiaffo per questa sciocchezza".
"Si può sapere che hai? Sei ubriaco, eh? Già".
Scossi la testa, amareggiata, e lo trascinai dietro di me, fino ai divanetti dove si trovavano gli altri.
"Qualcuno lo porta a casa prima che lo riempa di botte?", dissi, nervosa.
"Lo porto io...ma che è successo?", chiese Liam, guardando Harry con la fronte corrugata.
"Niente. Tu portalo a casa. E...Zayn, ti va bene se andiamo anche noi così accompagnamo Maggie?".
Il moro annuì e salutò i ragazzi, seguendomi.

"Che ha fatto?", chiese Zayn, alludendo a Harry, mentre eravamo in auto.
Non so bene a chi lo chiese, se a me o a Maggie, ma lei non sembrava in vena di rispondere.
"Oh, le solite cavolate che si fanno da ubriachi", risposi, cercando anche di tirare su Maggie, ma lei rimase con lo sguardo basso e triste.
"Perché era ubriaco", aggiunsi, voltandomi dietro.
La osservai per un po', ma non si mosse e tornai a guardare davanti.
Zayn si voltò verso di me e sorrise incoraggiante, accarezzandomi la coscia.
Ricambiai il sorriso e mi misi a guardare fuori dal finestrino.
Restammo tutti in silenzio finché non arrivammo a casa di Maggie.
"E' qui, accosta qui", disse lei, con un filo di voce.
Zayn obbedì e si fermò.
"Beh, grazie per la serata e per il passaggio. Ehm...domani venite a scuola?".
"Io non credo", rispose Zayn.
"Ma io verrò, possiamo fare colazione e andarci insieme, ti va?", chiesi, sorridendole.
Maggie ricambiò il sorriso e annuì con la testa.
"Grazie ancora. Buonanotte", salutò, uscendo dall'auto.
Io la osservai entrare in casa e sospirai.
"Poverina, Harry è stato proprio uno stronzo", commentai, scuotendo la testa.
"Che le ha detto?", chiese Zayn, mentre ripartiva.
"Non lo so, precisamente, ma stava ballando con un'altra quando Maggie me l'ha fatto vedere. Non è da lui comportarsi così".
Vidi il moro fare una smorfia di disappunto.
"Che c'è? Non ho ragione?", dissi, confusa.
"Beh...non proprio, Jane. A Harry piace divertirsi e probabilmente Maggie non è esattamente una facile con cui poterlo fare, non credi?".
Schiusi le labbra e aggrottai le sopracciglia.
"Quindi mi stai dicendo che lui avrebbe piantato una ragazza così dolce per quell'altra troia soltanto per scopare?".
"L'ho detto più finemente, ma sì", commentò lui, alzando le spalle.
"Ok, ne ho abbastanza per stasera di lui, smettiamola di parlarne".
"Mi sta benissimo. Parliamo di noi: ti fermi ancora da me?", chiese, voltandosi un attimo a guardarmi.
"Uhm...sarebbe meglio di no. Domani c'è scuola e se dormissi da te mi convinceresti a non andare...e poi probabilmente mio padre non vede l'ora di trovare un'altra scusa per dire che mi stai allontanando da lui. Quindi...no. Devo dormire a casa, almeno oggi", dissi, senza riuscire a trattenere un po' di dispiacere.
"Peccato. Avevo in mente qualcosa per noi", sussurrò, facendo il misterioso.
Sorrisi e alzai un sopracciglio, curiosa.
"Ah, sì?".
"Uh uh. Tu, io, camera mia...qualcosa di veramente carino", commentò, mentre gli spuntava un mezzo sorrisetto.
Gli tirai una gomitata, ridendo.
"Poi dici di Harry, eh!", esclamai, divertita.
Lui rise e mi guardò.
"Io voglio solo te, piccola", sussurrò, sfiorandomi la guancia.
Sorrisi.
"Mi avrai, Malik, è solo questione di tempo".
"Spero poco, non sono un tipo paziente", commentò, lanciandomi un'occhiata di sbieco.
Ridacchiai e mi voltai a guardare fuori, sorridendo.
"Eri tu quello che aveva bisogno di tempo, ricordi?".

"No, sul serio, Jane, Doyle è ingiusto con te", disse Maggie, sorseggiando il suo caffé.
"Già. Mi odia dal primo giorno".
"Ha esagerato! Mandare te e Zayn in presidenza perché chiacchieravate, cose da non credere. Beh...forse quella volta in cui l'hai schiaffeggiato aveva ragione, ma solo quella".
Io risi e lei si aggiunse subito alle mie risate.
"Quella volta sono io che ho esagerato...", ammisi, appoggiando le braccia sul tavolo.
"Beh, credo che comunque se la sia presa con te per via di Zayn: non l'ha mai sopportato. E sai perché? Perché lui aveva sempre qualcosa da ridire sul suo metodo d'insegnamento. Non che non avesse ragione, ma Doyle non l'ha mai apprezzato ed era costretto a dargli ottimi voti perché, cavolo, Zayn è un fottuto genio. Solo dopo la...ehm...morte di Dana i suoi voti sono scesi, ma soltanto perché non ci ha più messo l'interesse che ci metteva prima".
Annuii, mescolando il mio té.
"Ne ha passate tante, credo che sia stato anche troppo forte", commentai, alzando le spalle.
Maggie sorrise.
"Già, ma se penso a come era diverso, beh, è strano. Però sai un'altra cosa? Credo che la tua compagnia gli faccia davvero bene. Sembra molto più felice da quando state insieme", disse, guardandomi.
Non riuscii a trattenere un piccolo sorriso.
"Spero che sia così", sussurrai, pensierosa.
Lei abbassò la testa e si concentrò sul caffé, sospirando.
"Non hai litigato con Harry per colpa mia, vero?", sussurrò, timidamente.
"Ma certo che ci ho litigato!", esclamai, incrociando le braccia.
"Ma non è colpa tua, semmai è sua", aggiunsi, guardandola.
"No, Jane...", si lamentò, sospirando.
"Adesso mi odierà...".
Piegai la testa di lato, senza smettere di guardarla: faceva quasi pena in quel momento.
"Non dire così...sono sicura che n-", mi interruppe, alzandosi.
"Ma non l'hai ancora capito?", sbottò, sul punto di scoppiare a piangere.
Corrugai la fronte, confusa e meravigliata dal suo comportamento.
"Capito cosa?".
Maggie chiuse gli occhi e prese un lungo respiro per poi sedersi di nuovo.
"Scusa, non volevo reagire così, sono soltanto nervosa...", sussurrò, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Non cambiare discorso...cosa avrei dovuto capire?", ripetei, irrigidendo i muscoli.
Lei sospirò e si mordicchiò il labbro prima di riuscire a parlare.
"Che Harry...beh...prova qualcosa per te".
Scoppiai a ridere di gusto.
"No, ma che dici, Maggie! Io e lui siamo soltanto amici, te lo posso assicurare...io sto con Zayn e lui lo sa, non farebbe mai qualcosa di stupido come innamorarsi di me", dissi, convinta, nonostante sentissi un po' di nervosismo dentro di me.
"L'ha già fatto in passato", commentò lei, atona.
La guardai, tornando improvvisamente seria.
"Sai di lui e Dana?", chiesi.
Lei sbuffò e incrociò le braccia al petto.
"Lo sanno tutti. Il migliore amico di Zayn Malik ha tradito la sua fiducia, scopando con la sua ragazza. Credimi, questo genere di pettegolezzo viaggia molto".
Abbassai la testa, picchiettando le dita sul tavolo.
"Comunque, adesso hanno fatto pace e Harry...no, cavolo, no. Non è innamorato per me, ne sono sicura", dissi.
"Allora dovresti aprire gli occhi, Jane. Ho visto come ti guardava alla festa e non gli ho mai visto guardare così una ragazza, beh, tranne Dana, forse", sussurrò, alzando le spalle.
"No. No, senti, tu sei simpatica e credo che potremmo essere amiche, ma su questa cosa non posso crederti".
"Te lo ripeto: apri gli occhi", concluse, afferrando la borsa e andandosene.
Presi un lungo respiro e la seguii.

Passammo le ore di storia insieme, poi non la vidi più per l'intera mattinata.
Quando uscii da scuola, trovai Harry ad aspettarmi, appoggiato alla sua auto.
Alzai un sopracciglio, poi lo guardai con aria di sufficienza e iniziai a camminare nella direzione opposta.
Lasciai che mi chiamasse varie volte, prima di voltarmi. E lo feci soltanto perché mi bloccò per un braccio.
"Che vuoi?", sbottai, acida.
"Ciao anche a te, Jane-mi-arrabbio-sempre-con-Harry-Harper", fece lui, credendosi simpatico.
Gli lanciai un'occhiataccia e lui ridacchiò.
"E dai, ti do un passaggio da Zayn".
"Non voglio un tuo passaggio", bofonchiai, cercando, inutilmente, di liberarmi dalla sua presa.
"Me l'ha chiesto lui, quindi ne dovrai rispondere al bel moro se non accetti", canterellò, sorridendo.
"Oh, non credo si offenderà se ci andrò a piedi", ribattei, ricambiando il sorriso con una smorfia.
Harry sbuffò e mi avvicinò a sé, abbracciandomi.
"Lo so, mi sono comportato da coglione. Scusa, scusa, scusa, ma ero ubriaco e...scusa", mi sussurrò all'orecchio, sincero.
Sospirai e mi allontanai appena per guardarlo negli occhi.
"Ok, ma non è con me che devi scusarti".
Lui annuì e mi sorrise.
"Mi scuserò con Maggie...adesso vuole gentilmente accettare il passaggio, milady?", chiese, facendo un inchino teatrale.
Ridacchiai e gli tirai una spinta amichevole.
"Se proprio insiste".

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