Due braccia forti mi tenevano stretta ad un petto muscoloso. Cos'era successo? Dove mi stavano portando?
Aprì gli occhi e la prima cosa che vidi furono un paio di occhi neri come il carbone, occhi neri ma lucidi, brillanti. Quegli occhi mi erano familiari ma non riuscivo a ricordare. Avevo un forte dolore alla testa e alla pancia, in lontananza sentivo la voce di Ilary che urlava "In ospedale, portiamola in ospedale, è incinta!".Cosa diavolo era successo? Il mio bambino stava bene?? Chiusi gli occhi e poi non ricordo più niente, niente tranne il buio, nero come quegli occhi.
Mi svegliai in una camera bianca d'ospedale, le mie braccia erano piene di aghi e flebo.
In quel momento qualcuno entrò dalla porta alla mia sinistra, voltai la testa ed era proprio John. Cosa ci faceva qui??"Ciao Emy, ti ricordi di me? Sono John" disse lui con voce calma.
"Sì che mi ricordo, brutto stronzo!" Come facevo a stare tranquilla se non si era degnato di rispondere neanche ad uno stupido messaggio per 3 mesi??
"Ssh stai calma, fallo per il bambino" disse avvicinandosi e mettendo una mano sulla mia pancia piccola ma visibile.
"C-cosa ne sai tu?"
"Me lo ha detto Ilary, la tua amica e poi il dottore."
"Mi hai portata tu qui??" La voce mi tremava, aveva capito che il bambino era il suo?
"Sì, sei inciampata tra i miei piedi ed hai battuto la testa e la pancia, per questo siamo qui... posso chiederti di quanti mesi sei? Disse agitato.
" 3 mesi, circa. Non sono andata mai dal ginecologo quindi non lo so con certezza " alle mie parole sbiancò all'improvviso.
"T-tre mesi??? È m-mio figlio?" Stava per svenire, sudata freddo...
"Sì John allora perché tutte quelle chiamate e quei messaggi secondo te? Ti pare che ami farmi ignorare? Pensi sia il mio passatempo?? Cazzo John ti ho cercato ovunque! È tuo figlio si!" Tirai fuori quelle parole con rabbia, era stato uno stronzo.
"I-io d-devo a-a-andare, v-vengo a t-trovarti d-dopo..." Detto questo uscì dalla mia camera e andò via...
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-Heartbeat-
Romance•Non c'è suono più bello del suo cuore che batte. Storia frutto della mia immaginazione 2016/2017