-JOHN-
Stringevo tra le mani la foto dell'ecografia mentre scendevo a due a due le scale dell'ospedale. Chiamai Lucas, il mio migliore amico, per raccontargli tutto e ci demmo appuntamento al bar sotto casa sua alle 16. Chiusi la chiamata e guardai l'orologio, segnava le 14:37 segno che potevo andare al dormitorio, farmi una doccia e correre da Lucas. Fortunatamente le lezioni sarebbero iniziate tra 3 giorni, quando ormai Emily sarebbe stata già dimessa. Non avevo voglia di perdere altri anni di scuola, già ne ero indietro di due. Quest'anno avevo promesso a me stesso che avrei studiato e sarei uscito almeno senza debiti ma ormai la vedo un po difficile come cosa dovendo seguire anche Emily e il bambino.
Mi faceva ancora strano il fatto che di lì a pochi mesi avrei avuto un figlio, un bambino grande quanto le mie mani; mi persi nei pensieri mentre l'acqua fredda della doccia mi scorreva tra i capelli e lungo il corpo. Immaginavo come sarebbe stata quella creatura stupenda e speravo con tutto me stesso che fosse un maschio. Avevo sempre desiderato un maschietto come primo figlio, così avrebbe tenuto a bada le sue sorelline più piccole.
Fermai il getto d'acqua e quasi congelato uscii dalla doccia, tamponai il corpo e i capelli e indossai un jeans blu scuro, una maglia bianca e un paio di Adidas nere e bianche.
15:45, avrei dovuto correre per essere puntuale vista la distanza dal dormitorio al bar dove ci eravamo dati appuntamento io e quel disastro del mio amico.
Mentre salivo in macchina guardai le mie braccia, il colore della pelle quasi non si vedeva, ero pieno zeppo di tatuaggi, li adoravo! Come secondo lavoro, occasionalmente, venivo ospitato in uno studio di tatuatori vicino San Francisco. Ero molto bravo e con i tatuaggi si guadagnava bene, molte volte mi era passata per la mente l'idea di chiudere quella dannata officina e fare lo studio più figo di tutta la California.
Preciso e puntale, alle 16 ero al bar dove già mi aspettava Lucas.
"Broo" alzò la voce vedendomi entrare.
"Luk!" Dissi rispondendogli, ci conoscevamo da più o meno diciannove anni, una vita!
Dopo aver ordinato un' aperitivo incominciai a parlare:
"Devo raccontarti una cosa Luk- dissi prendendo fiato - ricordi il concerto dei Metallica? Quello dove mi hai costretto a venire a San Francisco?" Lui annuì con la testa e mi fece cenno di continuare.
"Lì ho conosciuto una ragazza, si chiama Emily ed è una favola! Una mora tutta culo e tette!" Dissi ricordandola.
"Scopa bene?" Era sempre il solito, non sarebbe mai cambiato!
"Si Lucas, scopa da Dio! Però c'è un problema, è incinta. " dissi questa frase velocemente, senza respirare.
"Che cosa? Dio John lo sai come si mette un cazzo di preservativo! Sono anni che scopi!" Già, aveva ragione.
"Mi sono preso le mie responsabilità, è già al terzo mese."
"John sei un coglione!" Disse lui abbracciandomi.Lucas mi voleva bene e io ne volevo a lui, eravamo come fratelli. Ricordo ancora quando da piccolini ci giurammo che qualsiasi cosa fosse successa non ci saremmo arrabbiati, saremmo stati sempre l'uno al fianco dell'altro pronti ad aiutarci
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-Heartbeat-
Romance•Non c'è suono più bello del suo cuore che batte. Storia frutto della mia immaginazione 2016/2017