Capitolo 34

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-Emily-

Il tempo non era dei migliori, piccole goccie d'acqua si alternavano alla grandine e il cielo s'illuminava furiosamente.

Era passato qualche giorno dall'accaduto e con John non avevo proferito  parola. Dormivamo nello stesso letto, questo si. Casa nostra era molto piccola e non avevamo spazio per stare da soli e pensare che da bambina sognavo una villa con tante camere e un marito da accogliere appena tornato dal lavoro...

Ero seduta sul davanzale in marmo della finestra, un posto dove, guardando fuori, riuscivo a calmarmi e a fare pensieri più sani. Ripensai al concerto e ancor prima alle mille avventure passate con Ilary, era inutile negare il fatto che mi mancasse ma la delusione era così potente da sovrastare ogni cosa.

John cullava e cantava ad Amanda seduto sul divanetto di stoffa beige, era molto protettivo nei confronti di sua figlia e si vedeva che l'amava tantissimo e mi trovai a desiderare tanto un briciolo d'amore anch'io ma le cose erano ben diverse.

Portai le mani alle tempie strofinandole, gesto che facevo quando la pressione era troppa.

"Tutto bene Emily?" Disse con voce assonnata dopo aver messo la piccola al centro del lettone.

"Si John, vai a letto, è tardi" risposi guardando i suoi movimenti.

"Amanda vorrei parlarti, è una cosa che avrei voluto dirti qualche giorno fa ma non mi sembravi nelle condizioni e io non volevo peggiorarle" ammise portanto il pollice alla bocca mordicchiando la pelle. Sapevo già di cosa volesse  parlare, avevo letto i messaggi sul suo telefono che aveva dimenticato in casa poche ore prima.
Annuì con la testa, facendogli cenno di continuare e portai lo sguardi nei suoi occhi.

"Qualche giorno fà ho avuto una telefonata da parte di Ilary, ci siamo incontrati e mi ha mostrato una cosa" si fermò aspettando qualche segnale da parte mia che, comunque, non arrivò.
" Emily mi dispiace di tutto quello che abbiamo passato, che hai subito e che stai ancora vivendo, mi sento immensamente colpevole di non poter fare nulla per aiutarti ma devi capire che la vita va avanti, hai ed abbiamo una bambina stupenda, è una gioia ed un miracolo averla tra noi!" -- "John, arriva al punto, le premesse e le frasi da leccaculo per uscirne pulito dalle situazioni non mi piacciono." Dissi interrompendo tutto quel discorso inutile.

"Ilary è incinta e il padre del bambino sono io" disse a voce bassa, quasi avesse paura di qualche reazione da parte mia.

"Non posso che farti gli auguri, dopo domani io e Amanda partiamo, il nostro posto non è qua".  Risposi semplicemente spegnendo la luce e straiandomi accanto mia figlia, l'unica mia ragione di vita.

-Heartbeat-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora