Capitolo 18

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-Emily-

Un lieve calcetto sotto l'ombelico mi svegliò e spontaneamente portai la mano su quel piccolo bozzetto.

Essere mamma non era uno dei miei principali obbiettivi. Avrei preferito finire gli studi, andare all'università, lavorare e poi sposarmi e avere un bambino. Si, un bambino mi sarebbe bastato ed avanzato pure. Solo al pensiero dei suoi pianti nel bel mezzo della notte mi si rabbrividiva la pelle.

Come avrei fatto a crescere questa creatura senza aiuto dei miei genitori?

Ancora assorta nei pensieri mi alzai dal letto e mi avvicinai al piccolo armadietto bianco. John sarebbe passato a prendermi tra poco per portarmi al dormitorio visto che ero stata ormai dimessa dall'ospedale.

Misi tutti i vestiti in una valigia e dopo essermi lavata, legai i capelli in una coda alta. Dei pantaloni di tuta ed una semplice t-shirt, entrambi neri, sarebbero andati più che bene per uscire di lì.

Ilary non si faceva sentire da giorni, esattamente dal messaggio in cui diceva che sarebbe venuta con John. Ero molto dispiaciuta di questo improvviso distaccamento da parte sua. Eravamo molto legate e non ci lasciavamo neanche per tre giorni. Persino le vacanze le facevamo assieme.

" Signorina, andiamo? " ormai avevo imparato a memoria quella voce roca.

" Sì, sono pronta. " Dissi sbucando dal bagno.

"Ti è morto il pesce stamattina?" John cercava sempre di fare il simpatico ma non era il suo punto forte.

" Attento che potrebbe morire il tuo!" Dissi ridendo e alludendo al suo amichetto.

" Lascialo stare, lui non si tocca! " e in quel momento scoppiammo entrambi in una risata.

" Posso dare un bacino al tesoro di papà? " Non potevo credere a quelle parole. Ero felice.

" Oh, fai pure!" Dissi alzando la maglietta fin sotto al seno.
"Stamattina mi ha svegliata lui con un calcetto." Aggiunsi sorridendo.

" Bravo piccolino! Fai il monello con la mamma! " Sembravamo quasi una famiglia...

Dopo averlo guardato male uscimmo finalmente da quell'ospedale.
La sua BMW M6 ci aspettava fuori. Quella macchina era davvero uno spettacolo!

" Ho detto ai miei del bambino..." disse lui senza staccare lo sguardo dalla strada, era diventato serio all'improvviso. Il cuore perse un battito e non ero pronta per sapere il modo in cui mi avevano sicuramente giudicata.

"Non l'hanno presa bene, mi hanno dato del coglione e mi hanno mandato via di casa, o almeno per quanto è possibile dato che siamo già 24 ore al giorno in dormitorio." Disse facendo un sorrisetto nervoso.

" Volevo chiederti se per te va bene, visto che stiamo per avere un bambino, andare a vivere insieme, fuori dal dormitorio. Ho una casetta di mia proprietà, non molto grande, vicino la scuola, così potremmo arrivarci presto in qualunque momento. Dovremmo stare insieme per crescerlo bene e io voglio il meglio per mio figlio. " era convinto delle sue parole, voleva bene a quel bambino ed era davvero disposto addirittura ad una convivenza.

"Va bene, proviamoci..."


-Heartbeat-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora