21.

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Non avendo la macchina, Shay mi porta a casa sua. Per fortuna Slade non c'è, ma non posso fare a meno di chiedere a Shay dove sia.

-Sta lavorando, almeno credo. Non rispondeva al telefono, è per questo che ti ho chiamato. Non ti avrei mai fatto venire da Brighton, altrimenti. E resto dell'idea che non dovevi venire così di corsa, nel cuore della notte, ma non sai quanto ti voglia bene per questo-. 

Faccio un piccolo sorriso. Shay è una delle poche persone per cui l'avrei fatto. Sono esausta, ho bisogno di dormire come dell'aria. 

-Prendi pure il letto di Slade, piccola. Non rientrerà per un bel pezzo, credo-.

L'idea di dormire nel letto di Slade mi turba da morire, ma sono troppo stanca per considerare il divano, nonostante sia comodo. Indosso una maglietta di Shay come pigiama e mi butto tra le lenzuola. Hanno l'odore di Slade. Mi ci crogiolo dentro fino a sprofondare nell'incoscienza. 

-Che cazzo ci fai nel mio letto?!-. Una voce mi sbalza di colpo nella realtà, e apro gli occhi, confusa e assonnata. E' ancora buio, e Slade mi guarda dall'alto come se gli avessi appena tagliato una mano. 

Bofonchio qualcosa, mi gira la testa per la mancanza di sonno. Avrò dormito si e no un ora e mezza. Slade è vestito di tutto punto, dagli anfibi alla felpa larga col cappuccio. Non posso fare a meno, come sempre, di notare che è stupendo. 

Quando realizzo la situazione arrossisco un po', imabarazzata, poi mi infurio.

-Allora?- mi esorta a rispondere, freddo. Sul serio, mi guarda inorridito. Manco gli avessi preso a calci un cagnolino davanti agli occhi. Mi alzo a sedere, furiosa. 

-Shay mi ha detto che stavi lavorando, mi ha detto lui di dormire qui. Ah, e per inciso, ero a Brighton fino a due ore fa, ma Shay è stato arrestato e sono corsa qui per pagargli la cauzione, dato che tu non ti degnavi di rispondere al telefono. Sono a pezzi, voglio dormire e tu sei un coglione. Vaffanculo-. Mi ributto pesantemente sul letto, dandogli la schiena. Ho gli occhi spalancati. 

Mi sa che ho esagerato, mi sa che adesso mi trascinerà fuori dal letto e mi sbatterà fuori di casa. 

Ma Slade non fa niente di tutto questo. Lo sento sospirare pesantemente, il materasso si affossa. Do una sbirciata di schiena. Slade è seduto sul bordo, mi da la schiena. Ha la testa tra le mani.

-Non lo sapevo- dice dopo un po'. -Perchè eri a Brighton?-

Mi sembra assurdo che mi parli dopo tanto tempo che non fa altro che evitarmi. Esito. -Ci sono andata per il weekend, con la mia coinquilina. Avevo bisogno di staccare-. 

-Da cosa?-.

Da te. Ma non lo dico. Il silenzio si allunga. -Hai una vaga idea di quanto ti detesti, Vicktoria?- dice a bassa voce. Sento una fitta nel petto. -Mi stai facendo a pezzi. Starti vicino è come guardare dritto nella canna di una pistola, ho sempre paura che partirà il colpo che mi farà saltare il cervello. Ma starti lontano è ancora peggio-. 

Mi guarda. Ha delle occhiaie così profonde che potrebbero essere disegnate con un carboncino. Gli occhi brillano, profondi e insondabili come un pozzo.

-Posso sapere come hai fatto a ridurmi in questo stato? Chi cazzo sei per farmi una cosa del genere?-.

Non ho nessuna delle risposta che cerca. -E' lo stesso per me, Slade- replico chiudendo gli occhi. Sono esausta, voglio sparire. Voglio che lui sparisca con me, voglio che la cosa gigantesca che ho nel petto sparisca e affondi con il resto del mondo. 

-E cosa proponi di fare, allora?- da un pugno al muro, si sbuccia le nocche. Non l'ho mai visto così. -Non possiamo essere amici, non possiamo stare separati-.

Mi afferra il viso con una mano, rude. I suoi occhi bruciano nei miei. -Dammi una fottutissima alternativa, perchè ti giuro che non ce la faccio più-. 

Neanche io. Mi arrendo. Ha vinto lui, o abbiamo perso entrambi. Prendo un bel respiro, lo guardo dritto nelle pupille larghe.

-Stai con me, Slade. Resta con me- mormoro. 

Le sue labbra corrono sulle mie, fameliche, disperate. La stanchezza viene spazzata via di colpo, e ricambio il bacio con tutta la passione che ho in corpo, trascinandolo sul letto e allacciandogli le gambe intorno ai fianchi. Le mie dita risalgono sotto i suoi vestiti, graffiandogli la schiena nuda. Lui ringhia nella mia bocca, affondando il bacino contro il mio e muovendo la lingua a un ritmo allusivo che mi fa fremere il bassoventre. Ho bisogno di lui, ho bisogno di lui. 

Si sfila felpa e t-shirt, e quasi mi strappa la maglia di Shay di dosso. Indosso solo le mutandine. 

Slade rallenta un po' il ritmo, baciandomi il collo e scendendo con le labbra aperte fino ai seni. Passa la lingua su un capezzolo, facendomi contorcere sotto di lui, poi me lo morde piano. Sto andando a fuoco. Le mie dita corrono ai suoi jeans, abbiamo troppa fretta per sfilarli del tutto, così glieli abbasso sulle ginocchia insieme ai boxer. Dio, è magnifico. La sua bocca scende tra le mie gambe, mi sfila l'intimo e mi spalanca le ginocchia senza nessuna premura. Inizia a baciarmi l'interno coscia, guardandomi negli occhi. 

Sembra un diavolo, un angelo. -Slade...-. Mi morde la pelle delicata vicino all'inguine. -Shh-.

Quando la sua lingua scivola tra le mie gambe penso di morire sul serio. Dio, lui si che sa cosa sono i preliminari, non riesco a smettere di gemere e contorcermi sotto la sua bocca. Quando sto per arrivare al culmine si ferma, diabolico. Mi bacia la pancia, il tatuaggio sulle costole, le labbra. Sento il mio sapore sulla sua lingua. Con un gesto brusco attira il mio bacino più vicino al suo.

-Guardami negli occhi mentre ti scopo, piccola- mi avverte con un ringhio basso. Quando affonda dentro di me, con una stoccata profonda e violenta, le mie labbra si aprono in una O perfetta sotto le sue, ma non stacco gli occhi da quelli di Slade. E' una sensazione divina sentirlo dentro di me, è come essere finalmente a casa, è come essere completi, come essere in paradiso. Restiamo immobili per un attimo infinito, guardandoci negli occhi da così vicino. Poi inizia a muoversi. Non è gentile, nè attento, nè tanto meno dolce. Mi sbatte contro il materasso come se non ci fosse un domani, mi morde, e io lo graffio lasciandogli profondi solchi sulla pelle.

Quando vengo vedo per un attimo le stelle, sul serio. Lui mi segue subito dopo, irrigidendosi contro di me, che gli sto attaccata come un koala. 

Collassiamo esausti, i nostri cuori impazziti sono perfettamente allineati, i nostri respiri confusi sincronizzati. Chiudo gli occhi, lo abbraccio. Lui esce da me e mi bacia sulla clavicola, poi mi trascina contro di lui. Mi addormento più velocemente di quanto mi sia mai successo. 

Awake.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora