Prologo

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Atterraggio perfetto ed in orario all'aeroporto di Los Angeles.
Il viaggio è stato stressante, tredici ore di volo da Roma per arrivare alla città degli angeli, ho dormito poche ore, non è una cosa che amo fare invece i bambini dopo il decollo iniziale si sono addormentati, crollati per svegliarsi prima dell'atterraggio. Beati loro ma almeno non soffriranno il jet lag.
Noi ci siamo ripresi quasi del tutto.
Io ho ponderato, ragionato tantissimo nelle lunghe serate afose in Egitto e in quelle più fresche a Londra.
La vita è un circolo.
Si nasce, si cresce e alla fine dopo aver vissuto una vita appagante o che almeno si voglia definire così si lascia questo mondo.
Io lo capito o per meglio dire la verità mi è stata sbattuta in faccia con brutalità, ho assaporato la perdita e di per certo che non ha un buon sapore. Ammetto che non è stato facile anzi una cosa talmente difficile da non riuscire ad essere lucida in molti momenti, a non essere me stessa, poi siamo partiti e quel macigno che avevo sul cuore è diminuito almeno un pò così giorno dopo giorno, città dopo città, paesaggio dopo paesaggio buona parte di quel macigno è scomparso. Certo, la parte restante è ancora qui che aleggia su di me ma adesso riesco a respirare, a non piangere ogni notte, a rimettere in piedi la mia vita non soltanto per me ma anche per Tommy e Lexie.
Tutto sta andando nel verso giusto, credo.
Ho preso diverse decisioni nel frattempo che eravamo in viaggio, decisioni che in molti non hanno compreso ma non è di certo una novità, sono conosciuta per fare le scelte sbagliate ma queste le ho fatte perché dovevo e non perché volevo.
Il motivo di tante polemiche è dovuto al fatto che ho lasciato la casa a New York e venduto quella che avevamo qui a Los Angeles vicino alla spiaggia, acquistato una nuova casa, tra quella degli Anderson e dei miei, e la galleria che il signor Du Pont ha dovuto vendere per il ribasso delle vendite e che era stato costretto a chiudere. Ho rimesso in sesto la mia vita.
Non potevo ancora vivere in quella casa che sapeva di lui in ogni angolo e nella casa di Los Angeles sarebbe stata la medesima cosa così ho alle mie amiche di prendere un'altra casa, arredarla, tutte quelle cose che avrei fatto io stessa se fossi stata nei paraggi.
Ne ho parlato a lungo con Lexie e all'inizio non ne era entusiasta ma ha capito, si farà nuovi amici è molto brava in questo e poi capiva la mia angoscia. Los Angeles è un cambiamento, non grandissimo, ma pur sempre un cambiamento.
Afferro il carrello pieno di valigie con una mano tenendo con l'altra Tommy in braccio《Ma-ma》balbetta il bambino ancora addormentato sulla mia spalla, Lexie invece mi da una mano a spingere il carrello guardandosi in torno alla ricerca di qualcuno tremendo e lo sto facendo anche io, tre mesi sono lunghissimi e mi sono mancati terribilmente anche a me, otto persone che fanno parte della mia vita e li voglio con me per molto, tantissimo tempo e non dico "per sempre" perché ho la netta sensazione, ultimamente, che porti non poca sfortuna.
《Mamma》mi richiama Lexie indicandomi un gruppo di persone che parlano intensamente tra loro guardandosi intorno, guardo la bambina che mi fissa con i suoi occhioni azzurri adoranti《Vai》lascia il carrello iniziando a correre schivando le persone ed urlando a squarcia gola《Zio Alex》il biondo in questione si gira ridendo accovacciandosi e aprendo le braccia afferrando la bambina che lo fa cadere all'indietro ma entrambi ridono.
Le è mancato terribilmente.
Loro due si adorano, è un legame profondo ed adorabile.
《Angie》ed ecco un coro innalzarsi, sono tornata alla realtà ma non sembra reale, e poco dopo sono circondata da persone che mi abbracciano forte baciandomi sulle guance《Stupida》grida Meredith togliendomi dalle braccia Tommy così da poterlo guardare meglio《Grazie》borbotto lasciando il carrello a Rick che mi abbraccia prima regalandomi un sorriso sincero《Sono appena tornata e mi tratti così》mi lamento incamminandomi con gli altri《Sei davvero stupida》ribatte Terry solleticando il bambino tra le sue braccia che ridacchia sonoramente, attirando alcuni sguardi, provando a fermare lo zio con le sue manine《Anche voi mi siete mancati ma se siete così contenti posso anche tornarmene a Roma》dico sarcastica, ma nessuno fa caso alla mia battuta, uscendo dall'aeroporto dove un furgoncino bianco con il logo della ditta che lo affitta ci aspetta fuori con un autista annesso che sembra poco contento《Ecco la sua limousine signorina》scherza il biondo poggiando atterra la bambina che fino ad adesso aveva tenuto in braccio non lasciandola mai, quest'ultima da un inchino come quelli visti nei cartoni delle principesse che le piacciono tanto e poi salta su.
Almeno lei e Tommy hanno avuto un bel ben ritornato.
Prima o poi la loro 'rabbia', se vogliamo chiamarla così, svanirà e torneremo tutti alla normalità, ne ho davvero bisogno.
Il mondo è bello, lo posso confermare, ho visto città bellissime durante il periodo estivo ma l'odore e la voglia di casa è una cosa di cui non si può fare a meno anche se adesso sono spaesata e non so dove sia ma piano, piuttosto lentamente in realtà, riuscirò a costruire una nuova casa.
Un luogo dove tutti ci sentiremo al sicuro e amati ancora più di prima.
Amati di nuovo.
Guardo fuori dal finestrino le palme alte e verdi, il sole accecante, la sabbia bianca, il mare di un blu limpido ed intenso, i bagnanti ed i surfisti abbronzati, non è diverso da quello che ho visto di recente eppure Los Angeles ha un fascino tutto suo, forse perché ci ho vissuto o forse è perché l'unico posto in questa terra in cui... in cui...
Non lo so.
Tutti questi anni trascorsi e sono cresciuta, dovrei esser cresciuta, ma in alcuni momenti mi sento la stessa Angie lasciata dal fidanzato, quella che ha scoperto di essere incinta, la ragazza tradita dal fidanzato, quella che si nascondeva dietro un muro di cemento armato chiudendosi in se stessa.
Quando si ricorda il dolore questo ne riporta alla mente altro, tanto altro.
Sono tornata qui cercando di scappare dai ricordi e da quella figura scura che mi si abbatteva a dosso ma pensandoci bene e qui che ci siamo incontrati, conosciuti ed infine amati. Eviterò quei posti per un pò, eviterò di pensarci.
Mi abituerò a non trovarlo, mi aiuterò a non voltarmi perché lui non ci sarà a guardarmi sorridendo, mi abituerò a non pensarlo quasi mai.
《Angie》distolgo lo sguardo dalla strada soleggiata riportando indietro ogni cosa in quella piccola stanza costruita a posta per questi pensieri, se ne stanno chiusi lì dentro, ammassati e forse un giorno esploderanno o basterà soltanto allargarla un metro alla volta sperando che non mi sovrasti《Angie》mi richiama ancora la bionda scuotendomi un pò《Arrivo, tranquilli》apro la portiera del pulmino ottenendo un'occhiataccia dall'autista al volante scendendo e rimanendo estasiata guardando la casa che ho davanti.
A due piani di un bel color sabbia con un il giardino davanti ben curato e di un verde intenso costeggiato da uno steccato laccato di bianco con una cassetta postale a forma di casa rossa《E dietro ha un garage grandissimo per le cianfrusaglie che hai tu ed un ingresso diretto alla spiaggia》dice seria la mora chiedendomi con lo sguardo se mi piace《Non è male da fuori》mi fa pendolare una chiave davanti agli occhi 《Ora guardala dentro》.

Non è male la casa, ha un buon gusto la mora e ha fatto un buon lavoro certo più avanti sicuramente cambierò qualcosa ma per adesso può andare devo ancora prendere confidenza con la casa e con la cucina infatti e da cinque minuti che cerco le tazze per il caffè. Noi ragazze, incluso anche Terry, dobbiamo parlare a detta loro di certo non mi dispiace ma i ragazzi hanno portato i bambini in spiaggia a giocare dopo le mie mille raccomandazioni《Allora》iniziò sedendomi sullo sgabello nero davanti all'isola di marmo dello stesso colore, dove riesco a specchiarmi, guardo i miei ospiti seduti attorno alla tavola《Cosa pensi di fare adesso?》domanda Terry sorseggiando con apparente calma il suo caffè macchiato al ginseng con un sopracciglio alzato《Sistemare le ultime cose》alza gli occhi al cielo《Molto generica, fin troppo generica》abbasso gli occhi sul pavimento di parquet rosso asservando le venature scure pensando alla risposta da dare, se dire la verità o una menzogna ma la prima e la cosa che mi piace di più《Andrò avanti con la mia vita》rialzo lo sguardo ispirando e mandando giù il magone che si è creato in pochi secondi《Qui? A Los Angeles?》domanda seria Hailay ed io altrettanto seria annuisco《Questa è la città che hai odiato di più al mondo e da cui sei scappata》
《Lo so benissimo anche io》borbotto sorseggiando il caffè guardando ovunque《E allora perché sei tornata qui?》urla Meredith alzandosi dalla sedia e sbattendo i palmi sul tavolo di vetro temperato, è fortunata che non si sia frantumato in mille pezzi《Te lo già spiegato miliardi di volte non farmi essere ripetitiva la risposta non è cambiata》
《Mi dispiace ma adesso dovrai esserlo. Voglio guardarti negli occhi e capire cosa provi perché ho la netta sensazione che l'aria europea ti abbia fatto decisamente fottuto il cervello》continua aiutandosi ancora di più ma ho 'appreso' che agitarsi non fa bene alla salute《L'aria europea mi ha fatto più che bene per questo sono qui》
Da sola》finisce la bionda lanciando una frecciatina che fa male《Dios mio. Non sarò sola ci sono i miei, gli Anderson, riuscirò a cavarmela, lo faccio sempre》
《I tuoi?》domanda serio il moro per poi iniziare a ridere di gusto《Riesci  a sopportare tuo fratello e Luana, con tuo padre hai una comunicazione non verbale e tua madre la odi》
《Nessuno odia la propria madre》
《Giusto, mi correggo》si sistema meglio sulla sedia《Tu non hai un rapporto salutare con lei》adesso ci ha preso in piena regola《Si hai ragione e allora?》mi alzo posando la tazza dentro il lavello《Non potevo rimanere là. Non sarei sopravvissuta e crollata prima di iniziare a risorgere dalle ceneri》
《La avevi noi》borbottano in coro ritornando calmi《Siete la mia famiglia, non è un mistero per voi ma io non potevo più vivere a New York, Los Angeles era il male minore》
《Angie》dicono in coro alzandosi ed abbracciandoci a vicenda《Mi mancherà non avervi più intorno》dico sincera sentendo le lacrime pronte per uscire ancora una volta ma sta volta le lascio andare.
Non ci stiamo dicendo addio ma è solo un arrivederci.

I ragazzi sono andati via dopo cena. Si fermeranno ancora qui per un'altra settimana nella casa che Alex ed Hailay hanno comprato. Abbiamo parlato di ogni cosa, mi hanno informato sugli scoop che sono successi nel frattempo che ero via. Rick e Meredith hanno deciso la data del loro matrimonio e si mi toccherà tornare nella grande mela ma per un paio di giorni posso anche farlo, la cosa che mi conforta di più e che mancano ancora diversi mesi. Avrò il tempo di sistemare ogni minima cosa, le cose andranno meglio, la galleria sarà gia aperta e ben avviata o almeno lo spero. Se mi convinco in anticipo e andrà tutto meglio.
I bambini sono crollati sul divano qualche minuto dopo aver fatto loro il bagnetto e adesso dormono tranquilli nei loro rispettivi letti, anch'io dovrei fare lo stesso ma sono rimasta alzata a controllare angolo per angolo la nuova casa cercando qualcosa da spostare, mi basta qualsiasi cosa da fare. É la prima notte dopo la vacanza che dormo in un letto che non sia il mio, in un letto che non divido con qualcuno così faccio la qualunque cosa ma è tutto in perfetto ordine posso solo sedermi sul divano a guardare lo schermo nero del plasma e sospirare.
Sono soltanto le undici di sera. Forse per sta notte riposeró qui, non è scomodo, piccolo e confortevole. Batto un paio di volte le palpebre e sono pronta per cercare di fare un sonno il più ristoratore possibile quando un leggero bussare mi fa sbarrare gli occhi.
Nessuno sa che sono qui.
I miei e gli Anderson saranno avvisati domani. Possono essere soltanto i ragazzi che avranno dimenticato qualcosa. Mi alzo strisciando i piedi sul pavimento aprendo la porta trovandomi davanti due occhioni azzurri che mi sono mancati terribilmente, mi sono mancati più della vita quotidiana 《Angie》borbotta e posso solamente abbracciarlo sentendo il calore del suo corpo su di me e il cuore balzare nel petto《Sono così felice di vederti. Mi sei mancato》.

L'amore non mi bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora