Sistemo il vestito lilla che mi scende lungo i fianchi, mi sta bene, in un primo impatto, delinea le mie curve ma se mi osservo meglio sembro grassa.
Nessuno di questi vestiti è adatto a me, non sta sera e non credo di poter accogliere le nostre famiglie nella semplicità del mio intimo di pizzo rosa confetto, sarebbe così inopportuno.
Che senso dell'umorismo orrendo questa sera.
Volevo mettere il vestito dello stesso colore ma era troppo attillato e riuscivo a vedere "la pancia", qualcosa di appena visibile in verità ma non riuscivo a distogliere lo sguardo e così l'ho tolto, lanciato fuori dalla cabina armadio e seguito da quello giallo, azzurro, nero, rosso e adesso da quello lilla. Tutti hanno fatto la stessa fine per un motivo o per un altro, se riuscirò ad uscire da questo buco infernale con qualcosa a dosso di vagamente carino che mi faccio sembrare presentabile sarà un vero miracolo. Afferro il vestito color tiffany infilandolo velocemente, non è troppo stretto ma sopratutto non lascia intravedere nulla, con la pelle abbronzata sta decisamente bene, devo ammettere che questo va più che bene. È quello giusto. Sono riuscita a fare tardi anche se ho iniziato molto tempo prima del solito e devo ancora parlare con i bambini. Abbiamo deciso di dirglielo in disparte, prima a loro che a tutti gli altri. Prendo le scarpe dorate dal tacco alto cercando di allacciare la cerniera sulla schiena senza alcun risultato positivo.
《Vuoi una mano?》 guardo verso la porta da dove mi osserva con le braccia stese lungo i fianchi, i suoi occhi esplorano il mio corpo con minuziosità e deve ammettere che anch'io faccio lo stesso. Sta bene con la camicia blu e i pantaloni neri, lo facciamo alla perfezione, è stato decisamente un ottimo acquisto. Sto con un uomo veramente bello, irresistibile e capisco per quale motivo le donne hanno quello sguardo stralunato quando lo osservano, che i loro occhi grillini quando è nelle immediate vicinanze e per fortuna non sanno cosa si nasconde dietro a questo involucro o sarebbe tutto davvero peggiore per il nostro rapporto. Ci sarebbero il doppio delle sciacalle che vorrebbero portarmelo via.
《Se vuoi e riesci》 rispondo avvicinandomi a lui allacciandogli le braccia dietro il collo lasciandogli un bacio sull'angolo della bocca, non parla, ci sono soltanto le sue mani ad accarezzarmi i fianchi per poi tirare su la cerniera senza alcuno sforzo assaporando le mie labbra con lentezza e accarezzando i fianchi per poi passare alle fossette di venere ben marcate sul mio corpo.
《Adesso ti senti meglio?》 domanda il ragazzo cercando qualche crepa in questa facciata costruita con il trucco 《No ma andrà meglio. Staremo bene e loro capiranno, ci vogliamo bene, comprendiamo sempre》 lui annuisce osservando le scarpe che porto ai piedi. Secondo lui dovrei portare soltanto ballerine, da donna incinta, come se potessi mettere delle scarpe basse con un vestito del genere o nei momenti in cui vado in galleria, sono una donna professionale e si abbina al mio outfit e poi mi stanno benissimo.
《Non dovresti cambiarle?》 domanda alzando un sopracciglio 《Sono troppo alte.》
《No. Stanno bene con il vestito, mi piacciono e soprattutto sono elegante》
《A fine serata ti faranno male i piedi e io dovrò farti un massaggio ma soprattutto non ti fa bene》 sbuffo uscendo dalla cabina armadio osservando tutto il caos sul pavimento della camera da letto, un vero e proprio disastro, dovrei proprio dare una sistemata ma è lui quello che li raccoglie lasciandoli sulla cassapanca chiudendosi le porte dietro.
《Come se non ci fosse nulla》 rido di gusto avvicinandomi nuovamente a lui 《Siamo dei cattivi genitori. Non diamo il giusto esempio》
《Cattivissimi》 concorda lui lasciandomi l'ennesimo bacio.
《Andiamo a dirlo ai bambini?》 domando accarezzandogli le spalle ma mette il broncio 《Un pò di coraggio, non mordono mica》 alza un sopracciglio pensandoci su 《Forse potrebbero》
《Spero che con loro vada meglio》 borbotto abbassando lo sguardo ma lui mi pizzica un fianco facendomi saltare in aria 《Andrà meglio》risponde sicuro. Blocco l'andatura proprio davanti alla porta iniziando a ridere, vista da fuori potrei sembrare una pazza, i soliti pensieri fugaci che arrivano in una frazione di secondo ma questo mi sta facendo diventare euforica 《Come mai così su di giri?》 domanda aprendo la porta 《Dovremo comprare una macchina nuova e tutto doppio. Sarà così divertente》
《Amore》 inizia lui toccandomi la fronte alla ricerca dei segnali della febbre 《Andiamo a prendere una boccata d'aria fresca》 alzo gli occhi al cielo aggrappandomi al suo braccio seguendolo fuori dalla porta, giù per le scale e nel cortile sul retro. I bambini stanno giocando su una delle coperte sistemate sul prato, Lexie sistema il fiocco nero sul vestito rosso che indossa, è Tommy se ne sta seduto rotolando da una parte all'altra sgualcendo la camicia azzurra a pois che gli ho messo poco fa ma la cosa sembra non importargli.
《La mamma non ne sarà molto contenta》 lo riprende la bambina, lui in tutta risposta si mette seduto facendo il broncio 《No. Io sono una bravo bambino. La mamma mi vuole bene》
《Si arrabbierà lo stesso》 continua lei accovacciandosi davanti a lui cercando, inutilmente, di sistemargli i vestiti ma lui le scaccia le mani 《Devi essere bello. Arrivano i nonni e gli zii》
《BAST》 urla lui spingendola leggermente, lei perde l'equilibrio e cade con il sedere per terra facendo una smorfia di dolore 《Thomas》 lo riprende lei arrabbiata. Non usa mai il suo nome completo. Ha perso la pazienza.
《Bambini》 li riprende il padre raggiungendoli fuori 《Non litigate. Io e la mamma dobbiamo dirvi una cosa》 si mette seduto accanto al fratello con qualche centimetro di distanza 《Non ho fatto nulla》 inizia la bambina alzando le mani per discolparsi seguita da Tommy, fa la medesime mosse, in questo periodo è la sua copia 《Lo sappiamo tesoro. Vogliamo dirvi qualcosa.》
Lei sbarra gli occhi e si sistema meglio sulla coperta osservando con la coda dell'occhio il fratello prendendo una mano nelle sue stringendola forte 《Vi state lasciando?》 domanda sulle spine raddrizzandosi con la schiena 《No tesoro, noi stiamo bene insieme.》
Prendo posto accanto a lei passandole una mano tra i capelli, lasciati sciolti sulle spalle in grossi boccoli, le stanno così bene, assomiglia ad una delle principesse Disney 《Volevo darvi una bella notizia》 gli occhi le si riempiono di vita illuminandosi.
《Che cosa? Che cosa?》 domanda contenta, a Tommy non importa un granchè, a fatica si alza traballando per qualche istante sulle sue gambe per poi aggrapparsi ai pantaloni del padre 《In braccio. In braccio.》
Se lo sistema tra le braccia lasciandogli un bacio sulla testolina piena di capelli 《Che cosa?》 domanda entusiasta ancora una volta agitandosi 《Ti ricordi quando ti abbiamo detto che quando una mamma e un papà si amano davvero tanto nasce un fiore e da questo un bambino?》 annuisce vigorosamente per poi sorridere 《Sto per avere un fratellino o una sorellina?》 domanda scattando in piedi 《Io e papà ci amiamo così tanto che sono nati due fiori》 sbarra gli occhi per poi indicarsi sorridente 《Avrò due fratellini?》
Le accarezzo i fianchi con la punta delle dita facendole il solletico 《Si. Sei felice?》
《SI》 urla sorridendo, uno di quelli sinceri abbracciandomi forte per poi passare al padre lasciandogli un bacio sulla guancia 《Avremo dei fratellini Tommy》 dice lei 《Non sei contento?》 domanda lei, lui alza lo sguardo verso la sorella urlando 《SI!》
La loro contentezza dura poco, l'attenzione della primogenita viene attirata nuovamente da me.
《Mamma》 mi richiama 《Uno dei due potrebbe essere una femminuccia come me?》
《Non si può decidere》 le risponde Nathan passandole una mano sul volto accarezzandolo 《Allora io spererò che uno lo sia》
《Ne vuoi una così tanto?》 domando osservandola con la coda dell'occhio sedendomi sul dondolo 《Certo. Voglio bene a Tommy ma vorrei qualcuno come me con cui parlare delle stesse cose, giocare.》 Abbassa lo sguardo osservando le sue mani che si contorgono 《Lo sapremo tra un pò ma tu sarai sempre la prima a saperlo》 sorride nuovamente abbracciandomi forte 《Lexie》 la richiamo allontanandola 《Questa cosa non la devi dire a nessuno. Sta sera lo diremo a tutti》 lei annuisce e ci sorride ancora una volta battendosi sul petto per poi mostrami il mignolo, il nostro segno della promessa, faccio la stessa cosa stringendoglielo forte e poi una travolta.
Tommy scende dalle braccia del padre correndo dietro alla sorella che non sta ferma un attimo e continua a ballare nel bel mezzo del giardino. È così contenta. L'ha presa bene, più che bene, sono così contenta. Avrebbe potuto avere qualsiasi reazione ma la cosa non sembra averla scossa.
Altri due bambini, la casa diventerà caotica, piena di giochi, vestiti ovunque, scarpine e la cosa mi elettrizza. Il piccolo che gioca tranquillo inizia a ridere, adoro la sua risata: pira e cristallina.
《È andata bene》 sussurra il moro accarezzandomi la base della schiena 《E non ci hanno morso》 continuo io appoggiando la testa sulla sua spalla ridendo 《Hai ragione.》
Restiamo ad osservare i bambini giocare in giardino per alcuni minuti e poi eccolo, il momento del giudizio.
Il campanello tripla un paio di volte, sempre in perfetto orario, è quasi una maledizione.
《Respira e sorridi》 mi sussurra in un orecchio, Lexie ci sfreccia accanto e Tommy cerca di seguirla in un modo decisamente più goffo ma adorabile.
《Comportati normalmente. È una cosa bella》 arriccio le labbra abbassando lo sguardo sorridendo amaramente, quella conversazione non vuole uscire dalla mia testa, continua a ripetersi in modo ossessivo 《Angie》 mi richiama 《Si tranquillo. Sto bene tutto andra anche meglio.》
Da qualche parte ho letto che dire frasi positive aiuta a rendere una situazione meno stressante, l'autoconvimento è l'unica soluzione che mi si prospetta davanti, respiri lunghi e rilassati saranno anche molto utili.
Entriamo in casa ancora attaccati, dalla porta aperta arrivano la voce dei miei genitori e anche dei suoi, non posso credere, anche sta volta sono arrivati insieme, non so per quale motivo odio questa cosa in modo incredibile.
《Amore della nonna》 inizia mia madre entrando in casa e togliendosi la giacca 《Non dovresti aprire tu la porta, dove sono i tuoi genitori?》 alzo gli occhi al cielo 《Mamma siamo qui》 dico palesando la nostra presenza, mi svincolo dalla presa del moro raggiungendoli davanti alla porta e prendendo tra le braccia Tommy che non si lamenta 《Buona sera》 dicono i restanti tre. Per fortuna esistono persone normali in questo mondo.
《A voi》 e mi faccio da parte permettendogli di entrare.
《Nathan?》 domanda Amelia dopo avermi baciato entrambe le guance solleticando Tommy che si strizza tutto 《Nonna》 si lamenta nascondendo il volto nell'incavo della spalla per poi lasciarsi su di lei, tutta questa timidezza è solo una finta, lo sappiamo entrambi 《Era qui fino a poco fa》
《Scusate》 ed eccolo arrivare dalla cucina sorridente 《Ho messo a decantare il vino》
《Bravo il mio ragazzo》 esulta il padre dandogli qualche pacca sulla spalla procedendo verso il salotto seguito da tutti gli altri.
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L'amore non mi basta
RomanceTutto e cambiato. Una nuova ma vecchia vita, nuova ma vecchia città, nuovo ma vecchio lavoro, nuove ma vecchie abitudini. Vado avanti, ci provo non solo per i miei figli, che ormai sono la luce dei miei occhi, l'essenza stessa della mia vita ma anch...