Non so davvero perché dovrei alzarmi questa mattina.
Sotto le coperte si sta così bene e Nathan mi tiene stratta e lui dormendo tranquillamente dietro di me ed io non voglio allontanarmi. Il suo respiro si scaglia contro i miei capelli dolce e caldo dandomi i brividi ma allo stesso tempo mi culla con delicatezza conciliandomi il sonno perduto da qualche minuto.
Nathan è un misto tra immensa tenerezza, con i suoi dovuti tempi, e durezza.
Con il tempo ho capito che mettere fretta ad un uomo come lui non è mai una buona cosa ma oggi non dobbiamo correre contro il tempo, non ne abbiamo bisogno, la sveglia non è ancora suonata ed i bambini dormono tranquillamente. Tutta la baraonda si è conclusa a New York e da quando siamo tornati a casa tutto mi sembra essere relativamente migliorato, forse è stato il matrimonio o almeno era quello che diceva nonna Beth quando uno dei miei cugini si sposava.
Si sedeva accanto a me con un sorriso sul volto indicando gli sposi al centro della sala per poi sospirare toccando con nostalgia la fede che ancora portava al dito sussurrando «Un giorno anche tu avrai tutto questo e sarai felice. Tutti sono felici dopo un matrimonio.»
Aveva ragione o mi sono fatta condizionare dal suo pensiero ma è meglio cosi, le cose deprimenti non fanno per nessuno in fondo.
«Stai pensando» si lamenta il ragazza dietro di me intrecciando la mano con la mia insinuando il naso tra i miei capelli per poi ispirare a fondo «E tu stavi dormendo» mi lamento girandomi tra le sue braccia osservando il suo volto riposato e ancora con gli occhi chiusi «Voglio ancora dormire.»
È come un bambino con il bisogno di coccole costanti ma lui è un adulto di tutto calibro che dovrebbe comportarsi come tale anche la mattina appena sveglio.
«Tra un po' però dovremmo alzarci» sussurro sulle sue labbra lasciandogli dei dolci baci per poi mordere il labbro con forza facendolo sanguinare e svegliare del tutto, non si dovrebbe mai destare il cane che dorme me se quest'ultimo è addomesticati si può fare un'eccezione?
Spero vivamente di sì o il gioco non sarebbe per niente divertente.
«Cosa stai facendo?» domanda con la sua solita calma.
La sua mano risale lungo il fianco toccando con i polpastrelli le costole coperte dallo strato sottile di una delle canottiere che indosso per dormire, sfiora il braccio risalendo lungo la spalla per poi arrivare al volto avvicinandomi a lui «Ti seduco»
«Mi dispiace per te ma sono già sedotto» afferma ridendo per poi finalmente baciarmi sulle labbra attirandomi su di lui e posizionando le mani sui miei glutei facendomi ondeggiare sul suo bacino graffiandomi le cosce nude o almeno provandoci «Mi fai impazzire» sputa fuori quando scendo con le labbra lungo la mascella mordendolo leggermente provocandogli un gemito che arriva dal fondo della gola. Infilo le mani sotto ma maglia accarezzandogli il ventre con i pollici alzando la maglia fino a sfilargli elaborazione lasciando il busto libero. Con i denti scendo lungo la gola, tra i pettorali lasciando una scia di baci e morsi che gli fanno venire la pelle d'oca ma soprattutto gemere senza alcun ritegno. Alzo lo sguardo su di lui vedendolo con la testa schiacciata contro il cuscino preso da un piacere che ancora non ha assaggiato davvero, questo è solo l'inizio.
«DIO!» urla quando risalgo verso sopra velocemente ritrovandomi di nuovo vicino alla sua bocca «Non nominare il suo nome in vano» dico ridendo strofinando il naso contro il suo guardandolo fisso negli occhi. Ha una strana scintilla.
La scintilla di quando perde il controllo. Ribalta le nostre posizioni posizionandosi tra le mie gambe che gli stringo ai fianchi di quest'ultimo che si alza sulle braccia tese guardandomi negli occhi. Un ciuffo scuro di capelli gli ricade davanti allo sguardo; vi passo una mano facendovi scivolare le dita lentamente fino a fermarle sulla nuca del ragazzo, sulle cui labbra compare un sorriso compiaciuto.Il sesso di prima mattina è una cosa che adoro, riesce a rilassarmi e la giornata sembra tutte rose e fiori.
Porto le ginocchia al petto circondando le gambe con entrambe le braccia guardando fuori dall'ampia vetrata, che Nathan ha aperto poco fa, da cui entra la luce del sole e l'odore del mare facendomi sorridere.
«Mi piace quando sorridi» dice la voce di Nathan.
Guardo verso la porta del bagno, se ne sta sulla soglia in piedi, completamente nudo.
Lo osservo bene: le spalle larghe, il petto gli addominali, il ventre piatto, le gambe lunghe.
Nathan sorride raggiungendolo sul letto con lunghe falcate. «Quando mi guardi così mi fai sentire l'uomo piu bello del mondo» dice prima di lasciarmi un tenero bacio sulla spalla.
«Forse lo sei davvero» mormoro, aggiungendo «Non montarti la testa»
«Non lo farei mai ma se tu mi guardi cosi» scherza sorridendo.
«Ti guardo così perché posso farlo»
«Puoi farlo davvero?» domanda serio «Si» annuisco mordendomi il labbro inferiore cercando di nascondere un sorriso. «Si, puoi farlo» dice sorridendo a sua volta, apro la bocca porta pronta a rispondere ma lui fa scivolare la lingua nella mia bocca, accogliendola con la mia e rispondendo a quel tocco profondo ed intimo, dal buon sapore e dal calore che si propaga in tutto il corpo.
Abbiamo ancora tempo. Possiamo permetterci altre coccole mattutine.
Nathan mi spinge di nuovo sulla schiena senza smettere per un solo momento di baciarmi, non posso fare altro che arrendermi a lui, mordergli il labbro inferiore stringendomi al suo corpo. Ci stacchiamo per un momento per riprendere fiato scambiandoci solo baci lievi a fior di labbra quando la sveglia sul comodino inizia a trillare.
«Cazzo!» bonfocchio coprendomi gli occhi.
«Perché proprio adesso?» chiede il mio fidanzato scostando la mia mano così da potermi guardare. Inizio a mordicchiarmi il labbro inferiore «Doveva succedere prima o poi» mi lamento per poi scoppiare a ridere lasciandogli un bacio a stampo per poi scivolare via dal suo corpo spegnendo la sveglia.
«Dobbiamo svegliare i bambini» dico mettendomi seduta sul bordo del letto afferrando i vestiti dal pavimento infilandomeli di corsa «Non possiamo lasciarli dormire» si lamenta facendo la medesima cosa «No. Lexie è già mancata diversi giorni, io devo andare in galleria e tu a lavoro.»
«Odio il lavoro soprattutto oggi» si lamenta aprendo la porta della camera da letto «Buongiorno amore» dice uscendo sorridendo «Buongiorno» rispondi per poi scuotere la testa.
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L'amore non mi basta
RomantikTutto e cambiato. Una nuova ma vecchia vita, nuova ma vecchia città, nuovo ma vecchio lavoro, nuove ma vecchie abitudini. Vado avanti, ci provo non solo per i miei figli, che ormai sono la luce dei miei occhi, l'essenza stessa della mia vita ma anch...