In un'altra vita, forse

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Le feste natalizie mi rilassano sempre, tutto è cosí bianco ma allo stesso tempo pieno di luci.
È una cosa che mi rilassa molto e poi oggi è il primo compleanno di Tommy, c'è molto da festeggiare, dovrei proprio mettermi ai fornelli e preparare tutte quelle cose che so piaceranno a tutti ma non ne ho voglia. Il letto è caldo e fuori ci sono all'incirca meno cinque gradi, non ha mai smesso di nevicare in questi tre giorni così tutte le strade sono intasate e le cose normali come andare a lavoro diventano difficili ma questo non è il nostro caso, almeno non oggi.
«Ti sei già svegliata» si lamenta mio marito lasciandomi un bacio sotto l'orecchio facendomi ridacchiare «Dovrei alzarmi. Tra poco arriva l'intera banda»
«No» dice biascicando le parole attirandomi al suo petto facendomi sorridere «Resta qui con me, ci divertiamo un pò tra le lenzuola» si sdraia sopra di me bloccandomi le mani in modo scherzoso sopra la testa «Facciamo altri bambini?» spalanco occhi e labbra per poi scuotere le labbra.
«Non puoi dire sul serio» mi lamento cercando di togliermelo di dosso in qualche modo ma lui continua soltanto a ridere guardandomi con i suoi maliziosi occhi color caramello stringendomi con maggior vigore «È perchè no?» domanda scandalizzato lasciandomi un bacio a fior di labbra «Perchè Tommy ha conpiuto un anno solo oggi e vorrei smettere con i pannolini sporchi prima di riprendere da capo ma soprattutto sono appena tornata al mio peso norma.»
Struscia la punta del naso contro il profilo del mio collo per poi prendere a mordicchiarmi la mascella leggermente, reclino la testa all'indietro lasciandogli ancora piú spazio ansimando senza controllo sotto di lui, ho il labbro inferiore stretto tra i denti e non riesco a trattenere il fremito del mio corpo.
«Qui qualcuno aspetta qualcosa» gli aggancio le gambe intorno al bacino strattonando le mani un paio di volte per liberarle, voglio toccarlo, amo farlo ma in questo modo tutti i miei sensi si stanno amplificando un pò alla volta «Voglio te» mi lamento cercando le sue labbra «Ma tu mi hai già» risponde ingenuamente strusciando il bacino contro il mio mandandomi completamente fuori di testa «Mike» ringhio fra i denti, se continua cosí impazzirò.
Lascia andare le mie mani e non perdo di certo tempo, stringo una mano tra i suoi capelli coinvolgendolo in un bacio che mi fa vibrare dall'interno e con l'altra lo accarezzo da sotto la maglia graffiandolo leggermente sulla schiena, geme anche lui forte staccandosi per un attimo. Abbiamo entrambi il fiatone pronto per quello che verrà dopo. Gli sfilo la maglietta velocemente sfiorandogli l'addome con la punta delle dita scendendo velocemente verso il basso ma lui blocca il mio movimento sfilandomi la camicia del pigiama velocemente e poi un rumore attira la mia attenzione: uno scalpitio di piedi.
«Aspetta» lo blocco aguzzando l'udito ed eccolo di nuovo «Lexie è sveglia» alza un sopracciglio «Come fai a saperlo?» domanda «Lo so.»
Titubante si alza dal letto e io mi rimetto la camicia, aprendo la porta ed ecco la bambina che se ne sta davanti alla porta con gli occhi pieni di sonno e una mano chiusa a pugno cercando di svegliarsi «Come lo sapevi?» domando prendendo la bambina tra le braccia «Istinto materno» lo rimbecco alzandomi anche io dal letto lasciandole un bacio tra i capelli ed uno a Mike andando nella camera di Tommy che dorme tranquillamente nella sua culla con un volto cosí ingenuo.
È cosí adorabile, il mio piccolo angelo ma deve svegliarsi anche lui, non conviene che lo svegliano dopo con urla e strepiti.
«Ometto è ora di svegliarsi» gli sussurro ad un orecchio strusciando il naso contro la sua guancia «Tommy» lo richiamo ancora una volta con un tono quasi smielato, batte un paio di volte le palpebre un paio di volte per poi sorridere appena mi vede «Ci siamo svegliati contenti oggi» gli metto il ciuccio in bocca per poi facendolo morire dalle risate «MAMMA» urla nascondendo la testa dall'incavo del mio collo strusciandovici contro «Sei assonnato vero?»
«Si» risponde sporgendo il labbro inferiore lamentandosi.
Scendo le scale osservando l'albero di Natale illuminato nell'angolo del salotto e i miliardi di pacchetti sistemati sotto con cura, Lexie non vede l'ora di aprirli e un pò anch'io. Ci è uno piú piccolo degli altri, un regalo da parte di mio marito, l'unico regalo che mi abbia fatto quest'anno e sono davvero curiosa di aprirlo, ha detto che è qualcosa che mi farà diventare pazza dalla gioia.
Vedremo questa sera a mezzanotte dopo che i bambini saranno andati a dormire a noi grandi ci potremo rilassare con qualche bicchiere di liquore.
«Ecco qua il mio bambino» dice Mike da dietro il bancone con in mano la spatola e nell'altra la crema alle nocciole «Stai preparando la colazione» dico contenta osservando Lexie seduta sullo sgabello con la faccia schiacciata sul ripiano e gli occhi chiusi, sta dormendo praticamente in piedi «Si. Cornetti alla crema e cioccolato mangeremo tutta la sera in pratica, non c'è alcun bisogno di fare una colazione sostanziosa» afferma cercando di essere convincente almeno un pò ma credo che non volesse preparare qualcosa di molto complicato «Ed il latte per Tommy?» indica lo scaldalatte fumante «Pronto. Oggi latte espresso per il mio bambino»
«Sembri uscito fuori di testa» butta entrambe le braccia in aria «Sono solo molto contento. Oggi non devo neanche lavorare»
«Vorrei pur vedere se dovevi lavorare» mi lamento mettendo il bambino nel seggiolone controllando la temperatura del latte «Lo scorso anno lo hai fatto e ti sei perso la nascita di tuo figlio, se non fosse stato per Hailay sarei stata da sola»
«Ed Erik lo ha capito infatti adesso sono qui. Possiamo non parlarne?»
«Era solo un appunto. Non volevo di certo discutere»
«Perfetto perchè voglio darmi alla pazza gioria» risponde facendo un movimenti con il bacino facendomi morire dalle risate.

L'amore non mi bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora