Addio al nubilato parte 2

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«SONO UBRIACA!» urlo all'orecchio di Meredith muovendomi a tempo di musica cercando di non far cadere l'ennesimo drink ma soprattutto di non precipitare dal cubo su cui mi trovo.
«COME HAI DETTO?» urla lei in contrapposizione ridendo senza un motivo preciso barcollando anche più di me finendo con un sorso il suo drink continuando a ridere «CHE SONO UBRIACA!»
La ragazza non capisce ancora ancora una volta cosa dico ma non importa.
È la sua ultima festa, poi sarà una donna sposata con difficoltà e cene da organizzare, poi arriveranno i figli e le uscite saranno sporadiche. Alla fine, quando saremo vecchie, ci ritroveremo in uno dei nostri salotti con un bicchiere di vino rosso in mano a parlare dei nostri stupidi mariti e dei bambini ormai cresciuti che ci fanno preoccupare anche peggio di prima.
«MI STO DIVERTENDO UN MONDO» urla ancora la ragazza ballando con un ragazzo che lavora nel locale.
Dal bancone del bar arrivano Terry e Jasmine con in mano altri bicchieri colorati con ghiaccio in mano ballando anche loro a ritmo di musica scambiandosi dei baci affettuosi sulle guance versando quasi tutto il contenuto sul pavimento e schizzando al meno cinque persone che si lamentano ma la cosa dura poco e tutti tornano a ballare, pomiciare e bere liti di alcool.
Scendo dal cubo barcollando prendendo per mano Hailay e raggiungendo i divanetti rossi su cui mi siede immediatamente rilassando i piedi contratti per il dolore, sono in piedi da ore ormai ma la cosa mi fa sentire viva.
«I ragazzi non saprebbero felici di saperci qui» dice ridendo poggiando la testa sulla mia spalla bevendo un sorso del suo drink per poi sospirare guardando le luci multicolore del locale bevendo ancora «Ma loro non ci sono» afferro il suo bicchiere bevendo un sorso della bevanda rosso sangue ripensando allo sguardo di Nathan quando mi ha vista uscire di casa con indosso questo vestito, i capelli che ricadevano mossi sulle spalle, la collana e gli orecchini pendenti per dare lucentezza.
Il suo sguardo esprimeva la voglia di avermi e sono sicura che se non ci fossero stati gli altri con noi avrebbe avuto la bava alla bocca per poi decidere di schiacciarmi contro un muro con le sue mani che mi toccano ovunque e la sua lingua in bocca o almeno io ho mangiato così è adesso l'alcool ha sicuramente amplificato il tutto.
«Ho Alex nella testa» si lamenta bevendo ancora una volta, tutti sono molto più ubriachi di me «Buttalo fuori» rispondo cercando di non ridere ma la scena è troppo divertente almeno nella mia testa ma tutto sembra divertente ultimamente «Non posso.»
Si gira verso di me con gli occhioni rossi stringendo tra le mani il bicchiere osservandomi intensamente aprendo un paio di volte la bocca cercando di parlare «Vuole avere dei figli» dice tutto d'un fiato bevendo ancora poggiando una mano sulla mia gamba «Alex?» domando avvicinandomi a lei cercando di ascoltarla meglio «Si. Mio marito vuole dei figli»
«Cosa c'è di strano?» non so se mi abbia sentito, la musica sembra diventare sempre più forte «Niente. Anche io voglio dei figli»
«Ma?» continuò al posto suo guardandomi in torno alla ricerca degli altri dispersi un pò ovunque ma almeno si stanno divertendo «Sono appena diventata socia del mio studio, la più giovane lì dentro e avere un figlio adesso...»
«Ti scombinerebbe i piani.»
Lei annuisce soltanto mettendo il bicchiere da parte per poi sospirare ancora una volta, i suoi occhi diventano lucidi e ho davvero paura che che possa iniziare a piangere da un momento ad un'altro.
Alcune volte l'alcool le fa questo effetto.
«Ma io non voglio perderlo, lo amo troppo soltanto che adesso non è una cosa che posso fare.»
Io mi sono ritrovata catapultata in questa realtà è non mi sono tirata indietro non solo per i miei principi morali ma anche perché volevo Lexie, con Tommy è stato diverso, sapevo che Mike voleva un figlio e anche se all'inizio ero un po' titubante anch'io lo volevo tanto e adesso non posso immaginare la mia vita senza di loro. Sono certa che sia Alex e Hailay vogliano dei figli, si vede da come guardano i miei e come si comportano con loro ma devono essere entrambi convinti prima di farne uno o poi se lo rinfacceranno a vicenda per tutta la vita.
«Capirà» le dico abbracciandola, ci siamo estraniate dal resto del mondo, come se non fossimo in un locale pieno di gente ubriaca anche peggio di noi «Posso affogare i dispiaceri nell'alcool?» domanda prendendo il suo bicchiere vuoto aspettando una mia risposta «Certo che puoi»
«CAMERIERE?» urliamo insieme per poi scoppiare a ridere.
Al diavolo i buoni propositi e pensieri negativi, sta sera soltanto alcool e divertimento.

L'amore non mi bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora