Memories

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Ho la sensazione di nuotare contro corrente durante una tempesta quindi non sto propriamente nuotando ma facendomi trascinare dalla forza della onde senza possibilità di poter fare nulla e stare ad aspettare non è mai stato nella mia natura soprattutto perchè sono un groviglio di emozioni e ormoni in subbuglio in questi ultimi giorni.
Anche una donna ha le proprie esigenze, nessuno lo ha mai negato, e sono conscia che io ero la prima a voler aspettare per fare l'amore con Nathan. Dovevo riuscire a capire ma il primo doveva essere lui ha capire se il suo interesse nei miei confronti fosse reale ho una mera illusione che aveva nei miei confronti e visto che ho appurato questo ho cercato di fargli capire che io sono pronta ma ultimamente non fa altro che scansarsi ogni volta che le cose tra noi due iniziano a diventare piccanti ed io inizio ad innervosirmi e farmi milioni di paranoie. Ho paura che la colpa possa essere mia e che io non lo attragga più. Alla fine il mio corpo non è più quello di una diciottenne. Ho avuto due figli e alcune imperfezioni sono rimaste visibili quindi io mi tormento e lui dorme tranquillo al mio fianco.
Ho preso seriamente in considerazione l'idea di legarlo al letto e fare di lui ciò che volevo ma poi grazie ad aiuti esterni, ovvero i miei amici, ho capito che non sarebbe la cosa giusta da fare. Dobbiamo essere sicuri entrambi di questa cosa quindi mi hanno consigliato di parlargli, capire per quale motivo il ragazzo che prima non si faceva scrupoli ad andare a letto con chiunque adesso se mi sfiora per più di due secondi si stacca inventando le scuse più banali di questo mondo.

Basta sono stufa di rimuginare.

Non riesco a dormire bene da giorni per pensare a questa cosa.
«Nathan» lo richiamo scuotendolo leggermente ma non ne vuole sapere di svegliarsi, in fondo sono le quattro del mattino, così dopo un grugnito torna a dormire ma non mi farò scoraggiare facilmente.

Gli devo parlare adesso!

«Nathan» lo richiamo esasperata ed ecco che apre gli occhi puntandoli subito sulla mia figura «Che c'è?» domanda biascicando le parole cercando di mettersi seduto e rischiando anche di cadere dal letto un paio di volte, sarebbe stata una visione leggermente gradita «Non ti piaccio più?» si gira nella mia direzione con un sopracciglio alzato coprendosi la bocca da cui esce uno sbadiglio «Ma di cosa stai parlando?» da uno sguardo alla sveglia «Sono le quattro possiamo parlare dei tuoi deliri notturni domani mattina quando sarò cosciente delle mie parole e soprattutto delle tue»
«No, voglio che tu mi rispondi adesso!» sospira a fondo passandosi entrambe la mani tra i capelli «Non so cosa tu abbia sognato o se questo sia un sogno comunque certo che mi piaci. Io ti amo. Come ti è potuta venire in mente una cosa del genere? Non faccio altro che ripeterti che non desidero altro se non te»
«Potresti farlo perchè ti senti obbligato o qualche idiozia di voi maschi e poi...» incrocio la braccia al petto cercando di creare una barriera tra noi «Non vuoi fare l'amore con me» dico in un sussurro evitando il suo sguardo «Come?» domanda avvicinando il volto al mio «NON VUOI FARE L'AMORE CON ME!» gli urlo in faccia pentendomene un'attimo dopo.
I suoi occhi sono sbarrati e boccheggia alla ricerca dell'ennesima bugia banale da darmi per evitare non me adesso ma anche il discorso. Sono davvero arrabbiata adesso. Le cose stavano davvero andando troppo bene tra noi doveva per forza arrivare uno di quei problemi che è difficile da superare e addio alla nostra relazione felice.
«Non so di cosa tu stia parlando?» si passa una mano sugli occhi cercando di mandare via il sonno che ancora gli aleggia intorno «Non dire stronzate. Non siamo più bambini. Prenditi le tue responsabilità!» dico scostando le coperte e alzandomi e meglio fronteggiarlo da lontano «Diamine Angie. Vuoi davvero parlare adesso di questa cosa?»
«Puoi esserne certo. Stiamo insieme e queste sono le cose di cui una coppia normale parla abitualmente, so che per te è una novità ma io sono una che chiacchiera molto quindi adesso tu parli con me» alza gli occhi al cielo sbuffando sdraiandosi nuovamente «Sto parlando con te» mi lamento stringendo le mani in due pugni. Devo mantenere la concentrazione soprattutto di molta, moltissima calma o potrei davvero prenderlo a sberle e questa mattinata potrebbe davvero finire male e come mi ha detto mio cognato non ha abbastanza conoscenze per farmi uscire di prigione.
«Visto che per oggi ho finito di dormire ripartiamo dall'inizio. Qual'era la domanda?» si gratta la testa mettendosi seduto «Noi non facciamo l'amore perchè questa sarà la nostra prima volta. Deve essere una cosa speciale per entrambi» la risposta mi fa sussultare il cuore, non mi aspettavo nulla di così romantica da parte sua, mi avvicino a lui di alcuni passi reprimendo l'istinto di buttarmi tra le sue braccia «Non voglio guastare il momento però non sarebbe la nostra prima volta» prendo posto accanto a lui rimettendomi sotto le coperte, che imbarazzo.
«Tu sei davvero fuori di testa e ti amo anche per questo però non puoi uscirtene così dopo tutto il caos» alzo le spalle cercando di non ridere perchè la situazione è già abbastanza critica e non aggiungere la mia risata renderebbe il tutto da film «E smettila con quel sorriso o te lo tolgo io».
Questa è una minaccia che non mi fa paura.
«E come vorrebbe fare sua signoria?» velocemente mi è di sopra schiacciandomi contro il materasso «Non pensare nemmeno di provocarmi» appoggio le mani sulle sue spalle tastando i muscoli contratti scendendo lentamente verso la curva della schiena sinuosa e perfetta, non distolgo mai lo sguardo dal suo vedendo quanta forza sta mettendo per contrastare il mio assalto.
Non m'importa dei fiori e delle candele. Voglio lui .
«Angie» dice in un lamento avvicinando la bocca alla mia sfiorandola un paio di volte «Smettila» continua scendendo verso la mandibola lasciandoci un paio di baci «Con me non funziona» aggancio una gamba attorno al suo fianco sospirandogli contro il collo sentendo l'adrenalina mista all'eccitazione scorrere velocemente nelle vene mandano il cuore in tumulto sentendo quella familiare scossa di piacere attraversare il corpo avvertendo le sue mani sfiorarmi, pregustandomi il momento che verrà dopo. Immaginandolo nella mia mente con tanta chiarezza da non distinguerlo dalla realtà.
Reclino la testa all'indietro facilitandogli l'accesso la mio collo ma non succede nulla.
Si è fermato.
Le sue mani, le sue labbra, i suoi sospiri, nell'intera camera è tornato a regnare il silenzio e la mia frustrazione sta per raggiungere livelli intergalattici. Non può iniziare tutto per poi fermarsi sul più bello. Non lo accetto anzi non lo tollero.
Riporto lo sguardo su di lui. Le labbra sfiorano il mio stomaco e i suoi occhi puntati nei miei.

L'amore non mi bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora