Nathan è sempre riuscito a mettere sotto sopra il mio intero universo ormai ne sono più che consapevole ma quando ieri sera ha dato via ha questa specie di resistenza da parte mia alle sue avance dopo che se ne è andato mi sono resa conto che perderò sotto ogni punto di vista, ne sono talmente sicura e così quando ho provato a chiudere gli occhi per dormire un pò in questo letto, che è troppo grande soltanto per me, li ho riaperti immediatamente pensando che domani sarà una giornata lunga e stressante. Pensare agli occhi gelidi di mia madre che mi giudicano ad ogni mio passo è la cosa che odio di più come se lei fosse superiore a me in qualunque cosa. Cosa che non è assolutamente vera.
Si, lei è una brava madre. Mi ha cresciuta bene e le devo tutto quello che so ma su molte cose siamo in costante disaccordo ed è proprio questo che ci porta a furenti liti. Mio padre afferma che queste nostre divergenze nascono perché siamo molto simili, talmente simili da non rendercene neanche conto. Continuo a giocare con la fede fissando il soffitto e tutto quel bianco fa tornare in mente tutti questi ricordi e vorrei solamente dormire un po per riposare. Non pensavo che tornare a casa avrebbe riportato indietro tutti i problemi, da fuori sembrava più facile. Che cosa strana da dire in fondo sono coinvolta al cento per cento in tutta questa storia ma quando eravamo via riuscivo a vedere tutto con un'occhio esterno che adesso non riesco proprio a trovare.
Mi sdraio su un fianco tirando le gambe vicino al petto chiudendomi a bozzolo e continuando ad ascoltare il completo silenzio che emana la casa. La città degli angeli può essere molto caotica ma in serate come questa quando la spiaggia è deserta si possono sentire le onde che danzano leggere sulla sabbia, è una cosa tranquillizzante che mette pace.
Pace in questo tumulto di emozioni.
Pace nell'intero universo.
Pace e solo pace.
La pace che ricerco così disperatamente da non so davvero quanto tempo eppure anche se adesso aleggia leggera sulla mia testa e so che non durerà per sempre ma soltanto per qualche ora io non riesco a dormire. È inutile restare in questo letto senza fare nulla, mi fa sentire soltanto sola.
Sposto il leggero lenzuolo rabbrividendo a contatto con la leggera aria che entra dalla finestra che ho lasciato accostata a cui mi avvicino sedendomi sul davanzale passando una mano tra i capelli sciolti che volano leggeri seguendo il vento che entra in camera timido ed impacciato gonfiando le tende e le lenzuola formando piccoli sbuffi di tessuto. Appoggio il mento sulle ginocchia raccolte al petto chiudendo gli occhi. Ho così tanto sonno.Sento freddo ma non quel freddo pungente ma un freddo leggero che ti accarezza come una carezza eppure ho la pelle d'oca, forse perché ho tutti i muscoli doloranti ma non ho voglia di muovermi. Ho ancora voglia di riposare, di rilassarmi, solo qualche altro minuto ma c'è questo pianto in lontananza che continua incessantemente svegliandomi ogni secondo sempre di più. Spalanco gli occhi rendendomi conto che il pianto è quello di Tommy che proviene dal baby monitor《Dio》borbotto alzandomi dal davanzale in cui ho dormito in queste poche ore inciampando nei miei stessi piedi qualche secondo dopo cercando di correre verso la porta ma ho tutto il corpo intorpidito《CAZZO》urlo sperando che Lexie stia dormendo ancora così da non sentirmi. Ancora mezza addormentata lego i capelli in una coda di cavallo disfatta entrando in camera del piccolo di casa che ha tutti gli occhi bagnati e si dimena《Scusa amore》dico tirandolo su e baciandogli il volto cercando di farmi perdonare《Adesso ti preparo la colazione》e gli metto il ciuccio tra le labbra che lui accoglie immediatamente calmandosi e stringendosi a me con le sue piccole manine singhiozzando ancora un pò. Scendo le scale trafelata trovando Lexie davanti allo scalda latte di suo fratello con in mano il biberon già caldo, non è la prima volta che succede, ormai mi aiuta in tutto《Grazie tesoro》e le lascio un bacio sulla fronte ricevendo da lei un sorriso dolce《Dovevo farlo io》si siede sullo sgabello con qualche difficoltà ridendo《Non preoccuparti. Tu eri stanca e ti sei addormentata male》do da mangiare a Tommy appoggiandomi al ripiano in marmo guardandola con un sopracciglio alzato che lei non riesce ancora a fare ma ci prova sempre《Mi controlli?》domando un pò indignata, essere rimproverata dalla propria figlia, ormai mi capita, alza le spalle mordendosi il labbro per nascondere un sorriso《No, ma sono entrata in camera e tu dormivi sul davanzale e mi hai detto un milione di volte che non mi ci devo sedere》
《Vogliamo discutere》 do un'occhiata all'orologio《Alle otto di mattina?》alza le mani in segno di difesa ridacchiando《No ma ho ragione》
《Si, hai ragione Lexie. Ho fatto una cosa che non si fa》.
È ne esce trionfante un'altra volta. Nell'ultimo periodo ha sempre ragione, forse perché sono io che gliela do o forse perché c'é la veramente.
Adesso con la pancia piena Tommy sorride mostrandomi le sue immense gemme sorridenti, gli lascio un piccolo bacio sulla punta del naso《Lexie prendi tuo fratello e io preparo la colazione?》non se lo fa ripetere due volte scendendo dallo sgabello e prendendo in braccio il piccolo che le afferra il viso con entrambe le mani facendola ridacchiare《Andiamo sul divano》
《Stai attenta》la vedo camminare lasciando dei piccoli baci sulle mani di suo fratello che cerca di afferrarle la bocca《Cosa vuoi?》
《Pancake con tanto sciroppo d'acero》e continua a sghignazzare《Tutto quello zucchero ti fa male》
《Ne metto poco》si lamenta continuando a giocare.
È tornata la mia bellissima e sorridente bambina.
《Lexie》la richiamo, alza lo sguardo《Dopo andiamo dai nonni》
《Lo so》mette Tommy nel girello portandoselo dietro《Ti ho sentita parlare con Nathan ieri》e mette su uno sguardo colpevole, sa che non si deve spiare le conversazioni altrui《E lo so che non si fa ma voi urlavate ed io mi sono svegliata》
《Tranquilla》le metto il piatto davanti ed inizia subito a mangiare《Non vuoi andare?》chiede lanciandomi un'occhiata《Certo che voglio andare》dico cercando di sembrare il più naturale possibile《Mamma》inizia seria《Non le sai dire le bugie》
《Allora fa finta di crederci》e sorrido, un sorriso inquietante a quanto pare perché mi guarda spaventata《Mi fai paura》.
STAI LEGGENDO
L'amore non mi basta
RomanceTutto e cambiato. Una nuova ma vecchia vita, nuova ma vecchia città, nuovo ma vecchio lavoro, nuove ma vecchie abitudini. Vado avanti, ci provo non solo per i miei figli, che ormai sono la luce dei miei occhi, l'essenza stessa della mia vita ma anch...