Capitolo 3

321 24 1
                                    

CAPITOLO 3:

Passò un'ora e, finalmente, Lali uscii dal bagno. Aveva gli occhi gonfi e lucidi, probabilmente aveva pianto.

Mi avvicinai a lei "Ehi, stai meglio?"
Sorrise sedendosi sul divano "Si grazie".
"Senti Lali, se vuoi parlarne io sono qui".
"Non ne voglio parlare Peter...."
"Sono qui per aiutarti, non mi va di vederti così"
"Peter, stai fuori dalla mia vita, ti prego..."
"Voglio solo esserti amico, niente di più..."
"Ma io non voglio la tua amicizia, voglio solo dimenticare tutto" disse alzandosi.

Sbuffa, questa ragazza era davvero insopportabile.

"Ora esco, ci vediamo dopo"

Aprì la porta e sbattendola uscì, ma perché le donne erano così complicate?
Beh, non sarei andato di certo a cercarla. Uscii di casa pure io, mangiai fuori e tornai verso le cinque del pomeriggio, lei di sicuro era già tornata.

Proprio quando ero davanti alla porta di casa mi suonò il telefono, guardai lo schermo, era Agus.

"Pronto, Agus come va amico?"
"Ehi Peter, bene, tu?"
"Tutto ok, allora, perché mi hai chiamato, ti ricordo che sono sposato ora, non posso divertirmi per sei mesi"
"Sicuro che la tua mogliettina la pensi come te?"
"Perché me lo chiedi?"
"Vieni al bar che c'è dietro casa tua e lo scoprirai, ti aspetto qui, ciao".

Mise giù senza lasciarmi dire niente. Feci dietrofront e andai al bar che mi aveva detto.
Entrai e trovai Agus seduto a un tavolo...

"Allora" mi avvicinai "Perché mi hai chiesto quello?"
"Perché la tua mogliettina è ubriaca fradicia e si sta facendo con un moro, da più di dieci minuti"
Sbuffai "Dov'è?"
"Là, in quel tavolo" disse indicando dietro di me.

Mi girai e infatti vidi quello che Agus mi aveva detto, Lali si stava baciando con un tipo. Mi avvicinai a loro, prendendo Lali per un braccio.

La guardai "Si può sapere che stai facendo?"
Iniziò a ridere "Oh, è arrivato mio marito" si girò verso il ragazzo "lui è Peter, mio marito e Peter, lui è" scoppiò a ridere "Non lo so il suo nome...."
"Meglio così, ora tu" indicai il ragazzo "Puoi anche andartene, ci penso io a lei".

Il ragazzo se ne andò e io rimasi lì con Lali, che rideva come una pazza.

"No, perché l'hai mandato via, baciava così bene".
Le afferrai i polsi "Ma senti quello che stai dicendo?"
"Che c'è? Sei geloso? Non ti preoccupare, tu baci mille volte meglio".

Si avvicinò a me per baciarmi, ma mi spostai.

"Ora andiamo a casa".
"No, voglio bere ancora qualche bicchierino".
"Ma che bicchierino e bicchierino, ora vieni con me".
"Verso un mondo d'incanto, principessa e tanto che il tuo cuore aspetta un si" Non ci potevo credere, stava cantando.
"Ma che fai, canti?"
"Quelle storie che ti raccontano da bambina sono tutte menzogne, il lieto fine non esiste".
"Forza, andai" cercai di farla alzare.
"No!" Disse urlando.
"Lali, non costringermi ad usare le maniere forti".
"Fai come vuoi, ma io da qui non mi muovo".
"Vedremo".
"Cos'hai intenzione d..."

Non la feci finire di parlare che la presi in braccio, salutai Agus e uscii dal bar.
Durante il ritorno a casa Lali non faceva altro che ridere, dire cavolate, darmi baci sulla guancia, la gente la guardava e rideva, probabilmente pensavano che fosse pazza, ma no, era sola molto ubriaca.
Dopo un po' , finalmente, arrivammo a casa. La portai subito in camera sua, mettendola sul letto.

"Adesso stai qui e dormi".
"Ma non ho sonno, io voglio solo bere un altro bicchiere di birra".
"Basta birra".
"Ma io la voglio, me la porti?"
"No, dormi ora".

Mi girai per andarmene, ma dietro di me sentì un rumore forte. Mi voltai e vidi Lali, sdraiata per terra che, rideva, era caduta.

Mi avvicinai "Ma che fai?"
"Volevo alzarmi per cercare un bicchiere di birra, ma la stanza girava" disse ridendo.
"Dai alzati" dissi cercando di alzarla....
"No, sdraiati con me...."
"No Lali, tu devi riposare".
"Invece no".

Mi tirò per il braccio e mi fece cadere per terra, o meglio su di lei.

"Lo sai che sei pesante?"
"Lo sai che puzzi d'alcool? "
Rise "Non è vero, comunque facciamo una cosa..."
"Cosa vuoi fare?"

Mi sorrise e ribaltò la situazione, adesso era lei sopra di me...

"Sei comodo".
"Lali, dai vai a sdraiarti sul letto"
"No, qui sto bene".
"Ma perché ti comporti così?"
"Sono stanca della mia famiglia, tu non sai cos'ha passato e voglio solo dimenticare tutto".
"Puoi raccontarmi se vuoi".
Mi guardò le labbra "Adesso ho solo voglio di baciarti, sai?"

In pochi secondi la ritrovai attaccata alle mie labbra. La mia lingua iniziò a rincorrere la sua e la sua la mia, lei iniziò a giocare con i miei capelli, mentre le mie mani scivolarono lungo i suoi fianchi.
Iniziò ad alzarsi, senza staccarsi da me e io feci lo stesso.
Ci ritrovammo distesi sul letto, lei era ancora sopra di me che cercava di sbarazzarsi della mia maglietta. Non potevo fare quello che voleva lei, almeno non quand'era ancora ubriaca, no. Decisi di staccarmi.

"Lali" la fermai "Che stai facendo?"
"Niente" rise "Voglio continuare a baciarti, mi piace troppo" disse avvicinandosi di nuovo a me.
"No Lali, basta" Mi alzai da letto "Non sei in te, non possiamo continuare".
"Perché?" Sbuffò.
"Domani mi ringrazierai. Ora dormi".

Me ne andai, lasciandola lì dentro.
Non potevo farlo. Con altre ragazze lo avrei fatto senza problemi, ma con lei non potevo.
Cavolo no Peter, non ci provare neanche, tu sei un ruba cuori, non puoi provare sentimenti per nessuno, tanto meno per lei.

Capitolo 3 ragazze, spero vi stia piacendo questa storia.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento!

Ubriachi d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora