Capitolo 20

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Nuovo aggiornamento! Spero vi piaccia il capitolo, sono stata un po' cattiva penso. Fatemi sapere 😘


RACCONTA LALI

Mi accasciai a terra, in preda al panico.
Se n'era andato, io ero sola, avevo paura. E se mi avesse trovata?
I miei pensieri furono interrotti dalla porta, qualcuno bussava, magari Peter ci aveva ripensato ed era tornato.
Andai ad aprire velocemente.

"Sei tornato" dissi alzando lo sguardo e scontrandomi con degli occhi azzurri, non era Peter.
"Beh, non sapevo che fossi così ansiosa di rivedermi"

Il mio cuore iniziò a battere più forte. Era Benjamin.
Cercai velocemente di chiudere la porta, ma ovviamente lui era più forte di me, gli bastò una semplice spinta per farsi spazio ed entrare a casa mia. E adesso?

"Cosa ci fai qui?" chiesi con la voce che tremava.
"Sai tempo fa non sei stata molto gentile con me e non abbiamo parlato come si doveva dato che io ero dietro a delle sbarre cara la mia Lali" disse avvicinandosi a me.
Indietreggiai lentamente "Come hai fatto a trovarmi?"
"Sai, quando sei in prigione conosci tanta gente" continuava a venire verso di me "Non è stato così difficile trovarti, mi ci sono volute solo un paio di telefonate. So che ora sei la signora Lanzani" Sorrise "Cos'è il tuo bel maritino è un uomo ricco?"

Si stava avvicinando troppo in fretta.

"Non ti avvicinare"
"Tu non hai idea della merda che ho passato li dentro, tutto per causa tua"

Con uno scatto veloce arrivò ad afferrarmi il braccio, trascinandomi verso di lui.
Iniziai ad urlare cercando di liberarmi, ma era inutile.
Mi afferrò il collo, la sua presa era molto stretta.

"Non avresti mai dovuto fare il mio nome, sai benissimo di cosa sono capace quando mi arrabbio Lali"
"Per colpa tua ho perso mio figlio, nostro figlio" sussurrai.
"Non me n'è mai fregato un cazzo di te, ne di quel bastardo che portavi dentro, mi servivi solo per i soldi e per il sesso"
"Non c'era bisogno di arrivare al punto di lasciarmi in coma Benjamin"
"Tu non capisci, mi avresti rovinato la vita e gli affari"
"Ci sono riuscita comunque"

I suoi occhi azzurri iniziarono a diventare rossi per la rabbia.
Mi ritrovai seduta per terra. Portai una mano alla guancia, massaggiandomela.
Mi aveva tirato uno schiaffo.

"Sei solo una sporca puttana, ma cosa credevi, che sbattendomi in galera saresti riuscita a dimenticare e a fare la tua vita come se niente fosse?" si avvicinò a me, afferrandomi i capelli "Sai ho avuto molti giorni per pensare a come vendicarmi di te, ma niente sembra andarmi bene ancora, tu meriti qualcosa di veramente crudele"  disse iniziando a darmi dei piccoli baci su tutta la faccia.
"Smettila" urlai.
"Stai zitta, non costringermi a fare qualcosa della quale potrei pentirmene" disse tirando fuori dalla suo giacca una pistola.

Sbiancai. Non era la prima volta che ne vedevo una, ma era la prima volta che me ne puntavano una contro.
Avevo paura, troppa.

"Metti via quella pistola, ti prego"
"Perchè dovrei?" disse iniziando a ridere.
"Benjamin, mettila via"
"Tu devi stare zitta e rilassarti"

Torno a concentrarsi su di me. Iniziò di nuovo a baciarmi.
Cercavo di spostarmi il più che potevo, ma era impossibile.
Ruppe con forza la mia maglietta, lasciandomi in reggiseno e si tuffò con prepotenza sul mio corpo.
Iniziai a piangere, non riuscivo a liberarmi, non ce l'avrei mai fatta.

"Adesso giochiamo un po' Lali" mi sussurrò "Come ai vecchi tempi"

Le lacrime cadevano lungo le mie guance, io ero in silenzio, immobile.
Mi ero arresa.
Sentivo le sue mani percorrermi la pancia e sfilarmi il reggiseno.
Mi baciava e mi faceva schifo, troppo schifo.
Afferrò il mio seno con una tale forza che non urlare dal dolore era impossibile.
Mi sfilò i pantaloni e rimasi in mutandine, lui si era già abbassato la zip e non aspettava altro che affondare in me.

"Così mi piaci, tranquilla, che mi dai ascolto e non fai storie" disse eccitato.

Tolse le mie mutande e si stese sopra di me, schiacciandomi.
Chiusi gli occhi, sperando solo che il tutto finisse il più velocemente possibile.
Pensavo a Peter, al suo sorriso luminoso, ai suoi occhi verdi e a quanto l'amavo.

Persa nei miei pensieri, in lontananza, sentì una voce arrabbiata gridando "Bastardo, ti ammazzo"
Il peso che sentivo sopra di me sparì.
Avevo paura di aprire gli occhi e scoprire che era solo una voce nella mia testa, ma mi feci coraggio.
Aprì gli occhi lentamente e inizia a piangere più forte.
Peter e Benjamin si stavano prendendo a botte. Peter era furioso, come non l'avevo mai visto.
Era tornato.

Ragazzi, ricordatevi di lasciarmi una stellina se vi è piaciuto il capitolo e anche qualche commento per sapere cosa vi è piaciuto o magari anche cosa non vi è piaciuto 😘
Naty ♡

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