Capitolo 25

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Aggiornamento nuovo, prima del previsto! 
Spero vi piaccia il capitolo.
Scusate gli errori, scrivere dal cellulare non è molto comodo.

"Peter io" dissi cercando di giustificarmi.
"No Lali, no. Basta scuse, non ho niente da dirti" disse lui interrompendomi.
"Hai ragione, è colpa mia, non so neanche cosa ci faccio qui"

Cercai di andarmene, ma il suono di uno vaso che andava in mille pezzi mi fece fermare all'instante.
Mi voltai lentamente. Peter fece volare un altro vaso e un altro ancora.
Le persone iniziavano a fermarsi davanti al suo spettacolo.

"Peter, basta" urlai.
"Lali, vattene" ringhiò senza guardarmi.

La folla intorno a noi si stava facendo sempre più grande, dovevo fermarlo.
Mi avvicinai velocemente, cercando di tirarlo per un braccio. Ero molto più forte e robusto di me ovviamente.

"Peter, ti prego basta" lo supplicai.

Non mi dava ascolto. Mi misi davanti a lui per impedirgli di rompere un altro vaso e come risposta ricevetti uno spintone che mi fece finire per terra.
La sorella di Peter venne correndo verso di me.

"Stai bene?" mi chiese.

Mi ero sbucciata un po' le mani, ma niente di grave.

"Si, non ti preoccupare" dissi per rassicurarla.
"Juan Pedro adesso basta" urlò guardando Peter.

La bestia, che poco prima mi aveva spinta, si fermò.

"Hai visto cos'hai fatto" continuò lei.

Peter mi guardò, i suoi occhi si erano addolciti, la rabbia se n'era andata.

"Stai bene?" disse avvicinandosi a me il mio ancora marito.
Mi scansai "Sto bene" dissi fredda.
"Lali i-io" iniziò a balbettare.
"Ti ho detto che sto bene" dissi interrompendolo. 

Non stavo bene per niente.
Non avevo mai visto Peter così, o meglio si, a casa nostra quando si era scagliato contro Benjamin.
Non pensavo che avrebbe reagito così contro di me questa volta.

"Cos'è successo qui?" disse una voce riportandomi alla realtà.

Era Juan, il padre di Peter. Merda.

"Peter cos'è successo? Cos'hai fatto?" disse guardandomi.
"Niente papà è stato un incidente"
"Mariana!" urlò un uomo avvicinandosi"

Mio padre. Tempismo perfetto.

"Papà sto bene, non è successo niente"
"Mariana non dirmi bugie" disse lui.
"È stata colpa mia" disse Peter intervenendo.

Mio padre lo guardò in cagnesco e iniziò ad urlargli contro.

"Ti avevo già avvisato tempo fa. Questo è davvero il limite ragazzo"
"Papà stai zitto, non è successo niente, non vorrai fare una scenata qui davanti a tutti" dissi indicandogli tutte le persone presenti attorno a noi.
"Andiamo a casa" disse lui afferrandomi il braccio.
"No papà, io rimango qui" mi liberai dalla sua presa.
"Come scusa?" disse sbalordito.
"Hai sentito papà, io rimango qui, devo risolvere delle cose con lui, lo sai" sussurrai.

Rivolse il suo sguardo verso Peter, poi verso tutta la gente che lo circondava e senza aggiungere altro se ne andò.
Sospirai, per fortuna non aveva fatto scenate.

"Mariana, vai pure con mia figlia Rocio, puoi dormire con lei per questa sera e curati quelle ferite sulle mani" mi disse il padre di Peter.
"La ringrazio molto"
"Vieni Lali, seguimi" disse la ragazza bionda sorridendomi.

Osservai ancora una volta il ragazzo dagli occhi verdi che era rimasto in piedi a fissarmi e me ne andai.
La casa dei Lanzani era davvero enorme, non sarei riuscita ad uscire da lì senza perdermi almeno 2 volte.
Rochi mi fece accomodare in camera sua, era davvero carina, grande, piena di poster di non so che band e di colore azzurro.

Ubriachi d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora