Capitolo 19

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Aggiornamento anche se nel cuore della notte!
Buona lettura!

Erano passate due settimane.
Peter era distante e freddo con me.
Dormiva in camera sua, veniva da me solo quando mi sentiva urlare a causa degli incubi, poi se ne andava.
Era arrabbiato e lo capivo, ma lo avrei deluso con il mio passato, non ne andavo fiera e faceva male ricordare, avevo perso un figlio.
Quella cicatrice era ancora aperta.

"Lali, hai visto la mia giacca?"
"Quale?"
"Quella del lavoro" chiese frugando tra i cassetti.
"L'ho messa nell'armadio grande, è già stirata" sorrisi.
"Grazie" mi disse andando a prenderla.

Continuò a fare la sua valigia. Si portava dietro un piccolo trolley.
Andai a preparare il pranzo.
Senza rendermene conto iniziai a canticchiare.

"Este amor se vuelve irresistible, este amor se vuelve de verdad, aunque juegue que eres invisible,este amor me hace despertar"

Avevo sempre amato cantare. Componevo canzoni, anche se poi non le mostravo a nessuno.

"Uh, uh, uh, uh irresistible. Uh, uh, uh, uh irresistile. Uh, uh, uh, uh irresistible. Irresistible este amor que me hace despertar"

Ballavo e cantavo senza pensare a niente.

"Non ti avevo mai sentita cantare" disse Peter interrompendomi.
"Oddio, non dovevi neanche sentirmi, che vergogna, scusami, penserai che sono pazza"
"Canti bene piccola" si avvicinò a me.
"Grazie" dissi arrossendo. 

Restò immobile, fissandomi.
Questo ragazzo mi provocava delle emozioni incontrollabili.
I suoi occhi verdi erano come delle calamite e le sue labbra wow.
In pochi minuti mi ritrovai attaccata alle sue labbra. Le mie mani erano andate a giocare con i suoi capelli, mentre le sue accarezzavano la mia schiena, provocandomi dei brividi pazzeschi.
Avevo bisogno di questo bacio, avevo bisogno di Peter, avevo bisogno che lui mi amasse.

RACCONTA PETER

Questa donna mi stava facendo impazzire. Il suo modo di baciarmi, il modo in cui la sua lingua giocava con la mia. Avevo giurato a me stesso che non mi sarei innamorato mai più, non volevo più soffrire e poi all'improvviso è arrivata lei, la mia Lali.
Sapevo che veniva da una famiglia complicata e sapevo che anche lei era complicata, ma nemmeno quello ha fermato i miei sentimenti.
Ora però avevo bisogno di risposte.

"Perchè non mi vuoi dire la verità?  Non ti fidi di me?" dissi staccandomi dalle sue labbra.
"Mi fido di te Peter"

Aveva le labbra arrossate, era perfetta.

"Allora dimmi cos'è, mi stai facendo diventare pazzo"
"È complicato, non voglio deluderti. Io sono cambiata molto da quando sono tornata e di più da quando ci siamo sposati"
"E allora fidati, raccontami cosa ti tormenta"
"Non posso" iniziò a piangere "Scusami" disse correndo verso la sua stanza.

Sospirai e continuai a sistemare la mia valigia.
Volevo andare da lei e rassicurarla, ma non sapevo da chi o da ca dovevo proteggerla.
Andai a svegliare Lali dopo un paio di ore, si era addormentata.

"Piccola, io devo andare"
"Come di già?"
"Si piccola, sono le 18.00, l'aereo deve partire alle 20.30"
"Non andare, resta con me"
"Lali..."
"Ti prego Peter, resta" disse interrompendomi.
"Devo andare Lali, mi aspettano"

Abbassò lo sguardo.

"Ok" disse quasi sussurrando.

Presi il mio trolley e camminai verso la porta.

"Dimmi perchè ti cerca. Dimmi perchè ti cerca e rimango" rimasi immobile a fissare la maniglia. 
"Non posso" disse Lali sospirando.

Aprì la porta e mi girai verso di lei che mi guardava con le lacrime agli occhi.

"Ti amo piccola, torno presto"

Chiusi la porta, mi sentivo in colpa.
Salì in macchina e iniziai a guidare
Non erano passati neanche 5 minuti che il mio cellulare iniziò a suonare. Convinto che fosse Lali risposi.

"Pronto?"
"Peter?"

Ok questa non era Lali. Guardai il display del cellulare, il numero non era registrato.

"Si? Chi è?"
"Sono Euge, la migliore amica di Lali"

Si, ora ricordavo, Lali mi aveva fatto vedere una foto di lei tempo fa.

"Ciao Euge, Lali non è con me, se vuoi parlare con lei ti conviene chiamarla al suo cellulare"
"No, no, cercavo te"
"Me?" ero sorpreso "Beh, dimmi pure"
"So che molto probabilmente starai andando in aeroporto" questa ragazza sapeva troppo, avrei ucciso Lali una volta tornato a casa.
"Si, sto riniziando a lavorare"
"Peter, non voglio allarmarti,  ma devi tornare immediatamente a casa da Lali"
"Euge, so che sei amica di Lali, ma..."
"Peter, io c'ero con lei un anno fa, so che ti sta dicendo la verità, ha solo paura di deluderti"
"Ma cosa sai? Cosa succede? Io non ci capisco niente. Lali non me ne vuole parlare"
"So che ha fatto molti errori e che il più grande è stato mettersi con Benjamin. Non era più lei, faceva delle cose stupide.  Benjamin la usava, se la portava a letto, spariva e appariva di nuovo, ma Lali era innamorata non diceva ne faceva niente. Truffava la gente e dopo dava tutti i soldi a Benjamin"
"E perché ora lui la sta cercando?"
"Perchè Lali l''ha fatto sbattere in galera, perchè per colpa sua ha perso suo figlio"
"Lali era incinta?" dissi sorpreso.
"Si Peter, ma questo deve raccontartelo lei, ora ti prego, torna a casa, Benjamin non tarderò molto a trovare Lali, è in pericolo"
"Dio santo" diedi dei colpi a volante. 
"Vai Peter, vola se è possibile, ma arriva il prima possibile da lei"
"Grazie Euge"

Chiusi la chiamata, cambiai direzione e iniziai a guidare come un pazzo verso casa mia, dovevo arrivare il prima possibile da Lali.

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