Capitolo 12

259 18 3
                                    

Ricordatevi di passare a leggere la mia nuova storia su Lali e Peter, o conosciuti come Laliter, Mi hai cambiato la vita.
BUONA LETTURA 😘



RACCONTA LALI.

Era passata una settimana.
Peter mi chiamava ogni giorno, ma non rispondevo mai, mandavo solo dei messaggi in cui scrivevo che stavo bene e che non avevo bisogno di niente.

"Non pensi di essere un pò dura con lui?" ormai passavo la maggior parte del mio tempo con la ragazza bionda.
"No Euge"
"Ma Lali, tu provi qualcosa per lui"
Abbassai il viso e inziai a fissare il pavimento "Si lo so, ma proprio per questo voglio che passino subito questi cinque mesi, così mi separerò da lui e non dovrò vederlo mai più"
"E sei sicura di volere questo?"
"Si Eu" sospirai "Sono sicura".
"Va bene"
"Dai, ora andiamo, ti accompagno a cercare un vestito per il tuo appuntamento di domani"

Sorrise e si alzò, sapevo che in fondo Euge aveva ragione, ma non volevo e non potevo stare con Peter, ero troppo orgogliosa.

Arrivammo al centro commerciale più grande della città e subito la ragazza bionda mi trascinò dentro un negozio di vestiti.

"Guarda Euge questo vestito è carino"
"Si, perchè non lo provi?"
"Io? No , secondo me starebbe meglio a te, dai provalo tu"
"Sicura?"
"Si, dai io ti aspetto qua"

Euge andò a provarsi il vestito, mentre io presi il cellulare e iniziai a guardarlo, forse in attesa di una chiamata da parte di Peter.

"Allora, come sto?" disse Euge uscendo dal camerino.
Distolsi lo sguardo dal cellulare e la guardai "Stai benissimo, sei splendida"
"Lali, ti senti bene?"
"Si, si non ti preoccupare"
"Va bene. Allora prendo il vestito" disse sorridendo.
"Va bene".

Euge sparì di nuovo dentro il camerino, era felice si vedeva.
Mi sentivo strana, avevo una strana sensazione e un dolore lancinante al petto.
I miei pensieri furono interrotti dallo squillare del mio cellulare. Risposi senza neanche vedere chi era.

"Pronto?"
"Pronto, signora Lanzani?"
Sbuffai, odiavo quando mi chiamavano così "Si? Chi parla?"
"Sono un collega di suo marito, la chiamo dall'aeroporto"
Mi alzai di scatto "È successo qualcosa?"
"Si" disse sospirando.
"Che cosa? Cos'è successo?" iniziai ad agitarmi.
"Si calmi per favore"
"Mi dica cos'è successo! Cos'è successo a Peter"
"L'aereo che stava pilotando questa mattina ha avuto un problema tecnico ed è precipitato, ci sono dei morti e molto feriti, sono già stati mandati degli elicotteri sul posto per riportare qui i sopravvissuti, ma ci vorranno uno se non due giorni. Le priorità per ora le hanno i bambini e le donne".
"E Peter? Voglio dire lui sta bene vero? È vivo.
"Peter ha realizzato una manovra di emergenza per poter salvare più persone possibili, ma questo ha riportato delle conseguenze".
"Quali? Dov'è lui?
"Mi spiace molto, lui non riescono ancora a trovarlo"

Il cellulare mi scivolò dalla mani, candendo per terra, mentre la mia faccia si riempii di lacrime, che scendevano sempre più forti.

Proprio in quel momento Euge uscì dal camerino.
"Eccomi Lali, and..." mi guardò "Amica cos'hai?"
"L'ho perso Euge, l'ho perso!"
"Cosa? Chi? Lali calmati, ora andiamo a casa e mi spieghi tutto, va bene?"
"No, no devi portarmi in aeroporto, ti prego"
"Perchè? Cos'è successo?"
"L'aereo di Peter ha avuto un problema tecnico ed è precipitato, non riesco a trovarlo, ti prego portami aeroporto"
"Oddio" non ci poteva credere neanche lei "Andiamo, ma guido io"

Uscimmo dal negozio, per poi salire in macchina. Non smettevo di piangere, avevo paura, tanta paura di non vederlo più.

Scesi dalla macchina come una matta quando arivammo "Dove devo andare, dove??"
Euge mi raggiunse "Calmati Lali! Calmati,adesso chiediamo".

Entrammo in aeroporto, era pieno di fotografi, giornalisti, che appena mi videro entrare mi vennero incontro.

"Signora Lanzani, come sta dopo la terribile notizia di suo marito?" mi chiese uno.
"Sa se è ancora vivo?" mi disse un altro.
"Ha già parlato con suo padre?"
"Lasciatemi in pace. Non vi dirò niente e ora fatemi passare" dissi urlando.

Erano soffoncanti.

Euge si avvicinò subito al banco delle informazioni.
"Mi scusi, mi saprebbe dire dove stanno arrivando i sopravvissuti del volo714 del signor Peter Lanzani?"
"Si certo, andate sempre dritte, lì troverete la porta d'imbarco numero 8. Arriveranno tutti lì, ma ci vorrà ancora tutto il giorno e molti elicotteri probabilmente arriveranno addirittura domani"
"Grazie mille" ringraziò la ragazza bionda.

Andammo fino all'imbarco otto, dove c'erano molte persone. Pensai che erano tutti i familiari.

"Mi scusi" guardai un signore "Ci sono novità?"
"Chiedo scusa, ma lei sarebbe?
"Sono Mariana Lanzani"
"Ah, lei è la moglie di Peter"
"Si, lei è un suo amico?"
"Si, piacere, io sono Victorio"
Sorrisi "Avete notizie?"
"No, so solo che stanno aumentando il numero dei morti.:
"E Peter? L'hanno trovato?
"No, non ancora"
Iniziai a piangere di nuovo "Va bene"
"Signora Mariana vada a sedersi qui vicino, ci sarà ancora molto da aspettare".

Annuii e andai a sedermi insieme a Euge che cercava invano di consolarmi.

Questa volta vorrei vedere dei mi piace e magari qualche commento su cosa vi piace e su cosa no per poter continuare.

Ubriachi d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora