Ubriachi d'amore

Capitolo 14

Ciaoooo, bene ho concluso le mie vacanze, sono tornata ieri sera dal mare. Vi lascio qui sono l'aggiornamento. Ho aggiornato anche Mi hai cambiato la vita, passate a leggere il nuovo capitolo.

"Ahi, ahi" disse Peter staccandosi da me.
Mi alzai immediatamente "Oddio, scusami. Ti fa tanto male?"
"No, non tanto, ma devo andare in ospedale, vieni con me?"
Sorrisi "Si, certo"

Inizia a camminare, mentre un medico spingeva la sedia a rotelle. Salutai Euge, ringraziandola e salii in ambulanza con Peter.

"Lali io" disse stringendomi la mano.
"Shhh, dopo parleremo di tutto, adesso pensa solo a stare meglio" dissi sorridendo.
"Sei una donna straordinaria"

Arrivammo in ospedale dopo 10 minuti. I medici portarono Peter in sala operatoria, mentre io rimasi in sala d'attesa.
Avevo appena realizzato tutto quello che era successo, aveva detto di amarmi e ne ero felice.
La vita era strana, avevo intenzione di separarmi da Peter, ma dopo quello che era successo sapevo che non ci sarei mai riuscita, ormai mi ero innamorata di lui.

Passarono delle ore e finalmente Peter uscii, ancora sulla sedia a rotelle, era buffo.

"Ciao" dissi ridendo.
"Non è divertente, guardami, non posso muovermi"
Continuai a ridere "Meglio, così non farai niente di male"
Sorrise "Andiamo a casa, dai"

Sorrisi pure io e iniziai a spingere la sedia a rotelle verso l'uscita dell'ospedale, dove c'erano molti fotografi e giornalisti.

"Signora Lanzani, come si sente ora che sa che suo marito è vivo?"
"Avete superato il vostro momento di crisi, almeno così dicevano."
"Il vostro matrimonio durerà ancora?"
"Ve l'ho già detto in aeroporto e ve lo dico anche qui, non vi dirò niente e ora spostatevi" dissi urlando.

Riuscimmo a passare e dopo aver aiutato Peter a salir su un taxi, tornammo a casa.
Durante il viaggio nessuno dei due parlava, io volevo solo arrivare a casa.

"Ce la fai?" dissi aprendo la porta.
"Credo di no"
"Aspetta ti aiuto"

Eravamo arrivati a casa e Peter stava cercando di sedersi sul divano, ma non ci riusciva.

"Aspetta, aspetta, sei pesante, così cadiamo tutti e due!"
"Ecco, ecco, fatto" disse sedendosi.
Sospirai "Vuoi mangiare qualcosa?"
"No, voglio parlare"
"Peter, meglio domani"
"No Lali, adesso, vieni siediti"
Sbuffai e mi sedetti vicino a lui "Cosa c'è?"
"Non mi hai perdonato, vero?"
Scossi la testa "Non è così semplice Peter"
"Perdonami Lali, ho sbagliato, lasciami entrare ancora una volta nel tuo cuore"
"Con il rischio che venga spezzato un'altra volta, no grazie. Te l'ho già detto appena passeranno questi mesi io me ne andrò e tu riavrai la tua libertà"
"No, non te ne puoi andare, non mi puoi lasciare, per favore non abbandonarmi"
"Peter io"
"Tu mi ami, me l'hai detto oggi in aeroporto"
"Si, non te lo nego ma sbaglio ad amarti così"
"Amare non è mai sbagliato Lali" disse accarezzandomi le guance.
"In questo caso si Peter, ci sono troppe cose che ci separano"
"No Lali, no. Lasciami dimostrarti che posso renderti felice, ti chiedo solo un'altra possibilità"
"Non lo so"
"Si che lo sai" disse avvicinandosi alle mie labbra.
"Non voglio soffrire"
"Non voglio farti soffrire, non più"
"Giuramelo"
"Te lo giuro piccola"

Sorrise facendo unire le nostre labbra.
Non sapevo se avevo fatto bene, ma ero felice.

"Oggi ho avuto paura di perderti" dissi abbassando il viso.
"Shh, lascia stare, non mi è successo niente. Ora sono qui, con te"
"Non voglio che tu te ne vada mai più"
"Beh, almeno per due o tre mesi starò qui con te"
"Sii" dissi sorridendo.
"Sai, mi ha fatto piacere vederti in aeroporto"
"Dovevo andare, dovevo sapere se eri ancora vivo. All'inizio mi avevano detto che non ti trovavano"
"Si, il problema era che ero schiacciato da un albero"
"Oddio. Poi però quando sono arrivate tutte quelle persone e non ti vedevo ho pensato il peggio"
"Sono solo stato l'ultimo ad uscire" disse ridendo.
"Si e meno male" dissi abbracciandolo.
"Che ne dici se ora andiamo a dormire, sono stanco!"
"Insieme?"
"Si, tanto non ti faccio niente, guarda in che stato sono"
"Va bene, dai andiamo ti aiuto"

Lo aiutai ad alzarsi e ad andare in camera, dove poi ci addormentammo abbracciati.

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