Capitolo 11

260 19 5
                                    

BENE RAGAZZI VI LASCIO IL CAPITOLO 11!
RICORDATEVI DI PASSARE E LEGGERE ANCHE LA MIA NUOVA STORIA "MI HAI CAMBIATO LA VITA" I PROTAGONISTI SONO SEMPRE LALI E PETER MA IN ALTRE CIRCOSTANZE.







Il giorno dopo mi svegliai presto, erano solo le sei del mattino.
Andai in bagno, feci una doccia, mi vestii ed uscii da casa, dovevo parlare con qualcuno, così andai dall'unica persona che non mi avrebbe mai cacciata.

"Ma chi è a quest'ora?" disse una bionda aprendo la porta che avevo bussato con tanta insistenza.
"Mi ha mentito, si è preso gioco di me e io come una stupida ci sono cascata" dissi abbracciandola.
Mi fece entrare "Cos'è successo?"
"Ieri è tornato a casa tardi, ubriaco e con una ragazza Euge".
"Lali" disse posando una mano sulla mia spalla.
"Come ha potuto farmi questo?"
"Hai parlato con lui?"
"No e non voglio farlo, non voglio neanche vederlo"
"Lali, ma come farai con il matrimonio? Devi vivere con lui per cinque mesi ancora" giusto, brava Lali dimenticavi questo piccolo particolare.
"Lo so, ma questo non importa, sarà come vivere da sola"
"Sai che puoi contare su di me, vero?"
"Grazie Euge" dissi abbracciandola.

Non appena mi staccai da Euge il mio cellulare iniziò a suonare, andai a vedere, era un messaggio da Peter.
Lo aprii e iniziai a leggerlo a voce bassa.

"Dove sei? Dobbiamo parlare, vieni a casa"

Poche parole, ma chiare.

"Euge devo andare"
"Era lui vero?"
Sospirai "Si".
"Lali, fallo parlare prima, ascoltalo e dopo arrabbiati, non fare come al solito"
"Ci proverò... " sospirai "Grazie amica"
La bionda sorrise "Ci sentiamo dopo"
"Si, ciao" dissi uscendo da casa sua.

Non avrei mantenuto la calma, lo sapevo.
Arrivai a casa dopo un pò e appena entrai trovai Peter seduto sul divano che appena mi vide si alzòm

"Lali!" eclamò.
"Di cosa dobbiamo parlare?"
"Lo sai benissimo".
"Bene, ti ascolto"
"Lali" si avvicinò a me, ma mi allontanai velocemente "Non volevo, non so cosa mi sia preso. I miei amici mi hanno chiamato per andare in discoteca e io ho detto di si, ma non volevo ubriacarmi e tanto meno volevo portare qui quella ragazza, perdonami ti prego"
"No" lo guardai "Hai portato a casa quella ragazza e l'hai baciata davanti a me"
"Ma io pensavo che stessi dormendo"
"Questa non è una giustificazione. Mi hai tradito, sia come moglie, sia come fidanzata. Avevi detto di provare qualcosa di forte per me, ti ho confessato i miei sentimenti e tu mi fai questo" dissi iniziando a piangere.
Si avvicinò a me, asciugandomi le guance "Non piangere, non per colpa mia"
Mi allontanai "Non mi toccare".
"Lali ma..."
"No Peter, ho anche affrontato mio padre per te, ti ho difeso da tutti, ma ora non sai quanto me ne pento, lui aveva ragione, tutti avevano ragione non possiamo stare insieme" dissi interrompendolo.
"No, questo non è vero, Lali tu mi piaci davvero".
"Se ti piacessi davvero quella ragazza non sarebbe entrata qui dentro ieri notte, per te sono solo un capriccio, un passatempo"
"Non è vero, ti prego, perdonami"
"No, no. Appena passeranno questi cinque mesi" sospirai "Andremo dal giudice e divorzieremo, non voglio più stare con te"
"No, questo no"
"Invece si Peter è meglio finirla qua, prima che inizi a provare qualcosa di più di per te".
"Lali, ti prego" disse afferrandomi un braccio.
"Lasciami Peter, lasciami"
"Perdonami" disse baciandomi.

Rimasi immobile, bloccata. Mi chiedevo se non era già troppo tardi, se non provavo qualcosa di più per Peter.

Mi staccai e gli tirai uno schiaffo "Non farlo mai più, mi hai capito?"
Peter abbassò la testa e annuì.

Me ne andai in camera mia, chiusi la porta a chiave e ripresi a piangere.
Ero una ragazza forte si, ma forse non abbastanza per sopportare un simile dolore un'altra volta.

RACCONTA PETER.

Ero un scemo, avevo fatto una cazzata enorme.
Non volevo farla soffrire, non volevo che lei stesse male, tanto meno per colpa mia.

Passò una settimana, Lali non mi parlava ne io cercavo di parlare con lei, avevo paura della reazione che poteva avere, ma oggi dovevo partire e sarei tornato tra due settimane.

Mi avvicinai a lei con cautela "Lali, devo dirti una cosa"
Mi guardò "Cosa?" disse fredda.
"Oggi devo partire e torno tra due settimane"
"Ah, va bene, allora ci vediamo tra due settimane"
"Si. Tieni, questi sono per te" dissi dandole dei soldi.
"No, non gli voglio, grazie"
"Prendili, dovrai pur mangiare, no?"
"Ma non gli voglio"
"Sono qui Lali" appoggai i soldi sul tavolo della cucina "Ci vediamo tra due settimane, ciao"

Non mi rispose, così aprii la porta e me ne andai, iniziando a dirigermi verso l'aeroporto.
Non sapevo come recuperare la sua fiducia. Stavo diventando pazzo. Non mi parlava ed era sempre fredda quando si rivolgeva a me.
Volevo solo recuperarla.

Ubriachi d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora