Capitolo 28

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ECCO A VOI IL NUOVO CAPITOLO, GODETEVELO.
UN BACIONE!!


RACCONTA PETER

E ancora una volta mi aveva respinto, non ne potevo più.
Mi sciacquai il viso ed uscì dal bagno delle donne intento a tornare sulla pista da ballo con il mio amico Agus.

"Scusami"

Mi voltai e vidi dietro di me una biondina.

"Dici a me?" chiesi guardandomi intorno.
"Si, scusa, è che non è passato nessun ragazzo fino ad ora, tu sei il primo"
"Ti serve qualcosa?" chiesi alquanto scortese.
"Vedi l'angolo che c'è là?" disse indicandomi un punto.
"Si..." dissi guardandola.
"Prima c'era in ragazzo che stava picchiando una ragazza, so che non dovrei impicciarmi, ma la ragazza era rannichiata per terra e urlava un nome, come se aspettasse che qualcuno corresse a salvarla"
"Ti ricordi il nome che stava urlando?" chiesi iniziando a preoccuparmi.
"Peter, si mi pare fosse Peter il nome"

Il sangue mi si gelò, strinsi i pugni quasi facendomi del male da solo.

"Lali" sussurrai.

Guardai nella direzione che la ragazza bionda mi aveva indicato, c'era un sacco di gente.
Iniziai a correre e dimenandomi mi feci spazio tra la folla.
La scena che mi trovai davanti era spaventosa, la mia bellissima ragazza era a terra, priva di sensi, con tanti lividi lungo tutto il corpo.

"Lali!" gridai avvicinandomi.
"Lali, piccola, svegliati, ti prego svegliati, Lali!" gridai disperato.
"Oddio, Lali, cosa ti ha fatto" disse una voce dietro di me.

Mi voltai in cerca di aiuto e trovai gli occhi pieni di lacrime di Euge, l'amica di Lali.

"Euge aiutami!" dissi urlando.
"Cos'è successo Peter?" disse piangendo.
"L'ho trovata qui, priva di sensi. È tutta colpa mia, non dovevo lasciarla da sola"
"Non è colpa tua Peter" disse Euge rassicurandomi.
"È stato quel bastardo di Benjamin, ne sono sicuro" dissi prendendo Lali in braccio.
"Spostatevi" urlava Euge.

Portai Lali fuori dal locale e la caricai in macchina, dissi a Euge di prendere l'altra macchina e che ci vedevamo davanti al suo appartamento, in quelle condizioni non potevo portare Lali a casa da suo padre.

"Sdraiala qui" disse Euge aprendo la porta di casa sua ed andando in camera sua.

Avevo guidato come un pazzo e Lali ancora non aveva ripreso i sensi.

"Piccola, svegliati" gli dissi all'orecchio. 

Niente, Lali non si muoveva neanche di un centimetro.

"Dovremmo portarla in ospedale Peter"
"No, farebbero troppe domande e darebbero la colpa a me, ti ricordo che sono ancora sposato con lei Euge"
"Lo so, ma guardala, non reagisce" iniziò a piangere un'altra volta.
"Portami della pomata se ce l'hai, per favore"

Passai così il resto della serata, non mi staccai da lei neanche un attimo.

"Peter, puoi andare a dormire se vuoi, sto io di guardia, prometto svegliarti se apre gli occhi" mi disse Euge.
"No Euge, sto bene così, devo stare qui, vicino a lei, non posso andarmene"
"Va bene, come vuoi, qualunque cosa io solo lì sdraiata sul divano"

Annuì sorridendole e tornai a posare il mio sguardo sulla ragazza sdraiata sul letto.
Le afferrai la mano e mi ci appoggai sopra.

"Piccola, ti prego, svegliati. Non sopporterei perdere un'altra persona, ti prego svegliati" dissi iniziando a piangere.

Nella mia vita avevo sofferto troppo. Il dolore mi aveva portato ad essere la persona che ero prima di conoscere Lali.
Perdere la propria ragazza in un incidente stradale non era il massimo delle cose che un ragazzo doveva vivere.
Successe in un giorno di pioggia, un camion le venne addosso mentre lei stava venendo a prendermi in aeroporto, 5 anni fa, i medici fecero tutto il possibile, ma Elizabeth morì in sala operatoria.
Mi persi in un buco nero, facevo a botte con persone a caso, anche armate, volevo solo morire, per quello quel giorno a casa di mio padre la scarica di adrenalina che avevo avuto non mi era sembrata così estranea, una volta ero abituato ad avere gli occhi iniettati di sangue e l'adrenalina a mille. 

"Mi dispiace non averti seguito come sempre, non lasciarmi ti prego"

Mi ero innamorato di Lali in un modo indescrivibile. Non volevo perdere anche lei, non avrei sopportato perdere anche lei.

"Piccola ti prego dammi un segnale" dissi baciandole la mano.

Fece un leggero lamento di dolore.

"Piccola, non ti agitare, stai tranquilla, sei al sicuro ora" dissi stringendole la mano.
"Peter" quasi non riuscivo a sentirla "Mi dispiace" disse cercando di muoversi.
"Non muoverti Lali, ne parliamo domani te lo prometto, ora riposa, io rimango qui, sveglio, nel caso tu abbiamo bisogno di me"

Un sorriso le spuntò in faccia mentre girava la testa.
Si addormentò quasi subito e io rimasi lì a guardarla, di certo non mi sarei mosso.
Rimasi lì a guardala tutto il resto della notte, avevo paura. Avevo paura di perdere Lali.


Lasciatemi qualche stellina e qualche commento! 
A tutti quelli che seguono e commentano la mia storia, grazie di cuore!
A prestissimo ♡

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