Capitolo 23

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Piccola sorpresa di oggi per scusarmi della mia assenza continua.
Un nuovo capitolo. Spero tanto che vi piaccia.


Un mese dopo.

RACCONTA PETER

Era già passato un mese. Un mese senza di lei. Un mese senza sapere niente di niente. Un mese in cui mi ero chiuso in me stesso un'altra volta. Un mese orribile.

"Fratellone non puoi stare qui a piangerti addosso"

Avevo riallacciato in un certo senso i rapporti con la mia famiglia, ogni tanto andavo a dormire a casa loro e quando ero li Rochi, mia sorella minore, non si staccava un attimo da me.

"Invece sì che posso" ribattei convinto.
"Juan Pedro Lanzani" odiavo quando mi chiamava così "Potresti gentilmente alzarti e venire ad aiutare la tua povera sorellina con i preparativi della grande festa che si terrà questa sera?"

Scoppia a ridere per il modo in cui l'avevo detto e per tutta risposta mi ritrovai un cuscino in faccia.

"Rochi" ringhiai. 
"Così impari a prendermi in giro" mi fece una linguaccia.
"E va bene" sbuffai "Andiamo, ti aiuto"

Sorrise e mi trascinò con sé nell'enorme salone al piano di sotto.
Era pieno di camerieri, i miei genitori pensavano di fare un'enorme festa, per festeggiare la nostra tregua, ma sapevano benissimo che se ero tornato a mettere piede in quella casa era solo ed esclusivamente per Rochi, non per loro.

"Peter" mia madre mi chiamò facendomi tornare sul pianeta terra.
"Mamma, dimmi" dissi guardandola.
"Pensi di poter andare d'accordo con tuo padre almeno per stasera?"
"Mamma ne abbiamo già parlato"
"Fallo per me Peter, ti prego, sarà una festa importante. Che tu ci creda o no siamo molto felici che tu sia tornato"
"Ci proverò mamma, è già uno sforzo per me presentarmi questa sera lo sai"
"Lo so figliolo, ti ringrazio"
"Devo aiutare in qualcosa?" le domandai.
"Aiuta a spostare quelle statue fuori in giardino"
Sospirai "Va bene".
"Ah Peter" disse fermandomi di nuovo.
"Si? Cosa c'è?"
"Questa sera verrà anche l'avvocato Esposito"

La guardai sorpreso. Merda, merda, merda, merda.

"Verrà da solo o con sua figlia?" domandai curioso.
"Penso da solo, perché?"

I miei non sapevano niente del matrimonio con la figlia del ricco avvocato Esposito. Merda.

"È solo curiosità, ma papà non andava d'accordo con lui, come mai l'ha invitato?"
"Hanno amici in comune e per non rimanere male davanti a tutti tuo padre l'ha invitato"

Perfetto.

"Va bene"
"Mi raccomando, comportati bene"

Sbuffai scocciato e andai a cercare Rochi.

"Peter, qualcosa non va?" mi chiese vedendomi nervoso.
"Tu sapevi che sarebbe venuto lui?"
"Lui chi? Di che stai parlando?
"Carlos Esposito Rochi, il papà di Lali" Rochi era l'unica a conoscere tutto quello che mi era successo.
"Io, io" borbottò "Mi spiace Peter, non pensavo che fosse importante"
"Non pensavi che fosse importante? Rochi! Sai cosa mi ha fatto, sai cosa è successo con sua figlia, non ci credo che tu non me l'abbia detto"
"Ma lei non ci sarà, l'avvocato ha dato la conferma solo per una persona"
"Non importa che lei non ci sia, anche lui è un problema, sa troppo"
"Lo so Peter, ma conoscendolo, sono sicura che non dirà niente, ci tiene troppo alla sua reputazione"

Sbuffai e tornai in "camera mia".
Di nuovo dovevo avere a che fare con gli Esposito, non era possibile.

RACCONTA LALI

"Mariana, devi essere pronta per le 6 massimo, l'autista alle 6.30 ci verrà a prendere"
"Ancora non capisco perché sia così importante la mia presenza papa"
"Sei mia figlia, voglio fare bella figura ho appena informato che verrai anche tu, andrai d'accordo con tutti vedrai"
"Va bene papà alle 6 sarò pronta"

Ancora non capivo tutto questo entusiasmo, non gli era mai piaciuto portarmi ai suoi eventi.
Ne parlava già da vari giorni, era qualcosa di molto importante.
Era passato un mese da quando avevo lasciato Peter.
Era stato un mese orribile, gli incubi erano peggiorati, passavo le notti in bianco, non avevo nessuno con cui sfogarmi. Euge si era arrabbiata con me per quello che avevo fatto, mi riteneva una scema e forse aveva ragione, ma lasciare Peter quel giorno mi era sembrata la cosa più giusta da fare, non potevo mettere a rischio anche la sua vita oltre che la mia.
Benjamin continuava a mandarmi messaggi, si stava facendo amico di mio padre. Non passava un giorno in cui mio padre non mi dicesse, Benjamin è l'uomo giusto per te, dovresti dargli una possibilità. Che schifo.
Non avevo ancora avuto il coraggio di mandare le lettere del divorzio a Peter, non volevo, non ero ancora pronta.

Iniziai a prepararmi verso le 4.30 del pomeriggio.
Mi feci una doccia, arricciai un poco i capelli con una piastra, misi il rossetto rosso, il mascara e l'eyeliner nero.
Per l'occasione mio padre mi aveva comprato un vestito rosso, arrivava sopra le ginocchia e le abbinai a delle scarpe nere col tacco.
Erano le 6.15 ormai, ma ero pronta per assistere alla serata più noiosa della mia vita.
Alle 6.30 arrivo l'autista e uscimmo da casa per salire in macchina.

"Mi dici dove stiamo andando?" chiesi curiosa a mio padre.
"Da un mio vecchio amico Mariana, farà un festa"
"Beh deve essere molto importante dato che mi hai comprato addirittura un vestito"
"Ti piacerà Mariana, stai serena"

Annuì e continuai a guardare fuori da finestrino della macchina.

RACCONTA PETER.

Erano già arrivate un sacco di persone al palazzo dei miei, in realtà non era un palazzo, ma la loro villa era così grande che ci assomigliava.
Tutti quelli che arrivavano rimanevano sbalorditi quando mi vedevano.

"Peter, figliolo, quanto tempo" mi disse una vecchia signora.
"Salve" disse imbarazzato, non avevo idea di chi fosse.
"Sono così contenta che tu abbia ripreso il rapporto con la tua famiglia"
"Si anch'io" Bugia.
"Si accomodi signora Evans" disse mio padre salvandomi dall'imbarazzo.
"Mi sento un pesce fuori d'acqua" dissi guardando l'uomo che mi aveva dato la vita.
"Tranquillo, stai andando bene" mi disse sorridendo.

Continui a salutare tutti quelli che entravano insieme a mio padre, mi stavo annoiando.

"Peter, Peter" mi urlò una voce.
"Rochi, cosa c'è? Non ho voglia di parlare ora"
"Lo so Peter, lo so, ma devi stare a sentirmi"
"Sono abbastanza arrabbiato con te, rimandiamo a dopo va bene"
"No, devi ascoltarmi...." disse mia sorella insistendo. 
"Benvenuto Carlos, è un piacere averti qui" girai di scatto la testa verso mio padre.
"Il piacere è tutto mio, permettimi di presentarti mia figlia, Mariana Esposito"

Mi si gelò il sangue. I nostri sguardi si scontrarono, lei diventò pallida e iniziò a respirare più velocemente.
La rabbia si stava impossessando di me. Cosa ci faceva qui? Avevo capito che non sarebbe venuta.

Ragazzi, ricordatevi di lasciarmi una stellina se vi è piaciuto il capitolo e anche qualche commento per sapere cosa vi è piaciuto o magari anche cosa non vi è piaciuto 😘
Naty ♡

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