Capitolo 6

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CAPITOLO 6:

Era passata un'ora, Lali non era ancora uscita, stavo iniziando a preoccuparmi.
Aspettai ancora 10 minuti e poi andai verso camera sua.
Proprio quando ero davanti la porta si aprì ed uscì lei, era bellissima, aveva un vestito rosso, scarpe con il tacco, capelli sciolti. Mi chiedevo solo, dove doveva andare?

"Lali, dove vai?"
"Sono affari miei non credi?"
"Si, ma dato che questa è casa mia potresti dirmelo, no?"
"No" disse sorridendo.
"Ce l'hai ancora con me?"
"Si, ma vabbeh. Sai Nico, mio cugino, era venuto perchè la mia famiglia voleva vedermi e conoscere te, ci hanno invitato a una festa, ma andrò io, non preoccuparti, tu rimani qui".
"Ma Lali".
"Ciao Pedro, ci vediamo più tardi o domani" disse interrompendomi.

Dette quelle parole uscì sbattendo la porta, con forza.
Questa ragazza era terribile, è vero le avevo fatto una scenata, ma ero geloso, non lo capiva questo?
Decisi di seguirla.
Presi uno smoking dal mio armadio, lo indossai e uscì da casa, non si sarebbe di certo divertita senza di me.

RACCONTA LALI.

Lui aveva fatto una scenata, non io, non avevo intenzione di perdonarlo, almeno non ora.
Arrivai a casa di Nico, salutai tutti, i miei zii e zie, i miei cugini, le mie amiche e per ultimo lui, mio padre.

"Ciao papà".
"Mariana, sei venuta".
"Si, ma solo perchè Nico me l'ha chiesto."
"Bene, senti Mariana, dobbiamo parlare."
"Non ho niente da dirti papà, sono solo venuta a salutarti, per non fare la maleducata, ciao".

Mi girai e me ne andai, non avevo nessuna voglia di litigare con mio padre.

"Ehi La, lui dov'è?" Disse qualcuno afferrandomi il braccio.
Mi girai "Nico, mi hai fatto spaventare".
"Scusami cuginetta, ma dimmi, dov'è lui?"
"A casa, credo."
"Infatti credi male" disse una voce dietro di me.
"Cosa ci fai qui Peter?" Dissi scocciata.
"La stessa cosa ci fai tu".
"Io vi lascio soli" - disse andandosene.
"Potevi startene a casa, no?"
"Dai La, scusami, non volevo farti quella scenata, ma ero geloso!"

Avevo sentito bene, aveva detto geloso?

"Cos'hai detto?"
"Niente, niente" disse abbassando il viso.
"Peter"
"Niente La, ma scusami per favore, non succederà più".
"Promettilo".
"Promesso. Allora amici come prima?"
"Amici come prima Lanzani."

Sorrise e mi abbracciò, mi era mancato, mi erano mancati i suoi abbracci, il suo profumo, mi era mancato parlare con lui, mi era mancato tutto.

"Lali è lui tuo marito?"

Peter ed io ci staccammo, era arrivato mio padre.

Sbuffai "Si papà, lui è Peter, Peter, lui è mio padre, Carlos.
"Il famoso signor Esposito" gli strinse la mano "È un piacere conoscerlo".
Mio padre gli strinse la mno a sua volta "Piacere mio ragazzo".
"Qualche altra domanda da fare papà?"
"Si, potresti lasciarmi parlare con Peter due minuti".
"Non ti sei mai preoccupato per me e adesso vuoi parlare con lui? No!"
"Lali" mi sorrise "Lasciami parlare con tuo padre, arrivo subito".
"Sicuro?"
"Si piccola".
Sorrisi "Va bene".

Mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulle labbra, in fin dei conti dovevamo fare finta di essere una coppia perfetta.
Feci finta di andare via, ma mi nascosi dietro un albero, da dove riuscivo ad ascoltare tutto.

"Allora Peter, dimmi, come hai conosciuto mia figlia?"
"Penso che questo lo sappia anche lei, no?"
"Si, ma ancora non riesco a capire perchè vi siate sposati così, senza prima conoscervi un pò".
"Mai sentito parlare dell'amore a prima vista signor Esposito? Beh è quello che è successo a me e a sua figlia, ci siamo innamorati subito ed io le assicuro che farei di tutto per lei".

Oddio, le parole di Peter erano vere o era solo un bravo attore?

Mio padre sorrise e lo guardò "Mi sembri un bravo ragazzo, ma vediamo quando durerà questo matrimonio, divertiti ragazzo" disse andandosene.

Mio padre era esperto nel rovinare momenti perfetti. Tornai da Peter.

"Allora?"
"Niente, mi ha fatto un pò di domande su di te".
"E tu?".
"Io le ho detto che ti amavo alla follia e che avrei fatto qualunque cosa per te" disse avvicinandosi a me.

Al mio cuore manco un battito e iniziò a battere come un pazzo, sembrava voler uscire dal mio petto per quelle parole appena dette da Peter.

"Naturalmente stavo scherzando, ma lui non se n'è accorto, sono un bravo attore, no?"
Abbassai lo sgiardo "Ah, si".
"Su signora Lanzani, sorridi e andiamo a ballare, mi piace questa canzone".
Sorrisi "Va bene".

Iniziammo a ballare, ridevamo, scherzavamo, ogni tanto ci baciavamo anche.
La festa stava andando bene, fino a quando mio padre non la interruppe perchè doveva fare un annuncio.

"Ciao a tutti" disse parlando al microfono "Siamo qui oggi perchè sono molto felice e orgoglioso, mia figlia Mariana, è tornata da poco dall'Italia e si è già fatta una vita sua ed è sposata con un bravo ragazzo, per cui la invito qui sul palco, a dire qualche parola".

Oh cazzo e adesso che facevo? Mio padre mi metteva sempre in situazioni complicate.

"Vai Lali, vai" mi disse all'orecchio.

Sorrisi e lo baciai, per poi andare da mio padre.
Presi il microfono e iniziai a parlare, cercando di non far notare che stavo inventando la maggior parte delle cose che dicevo.

"Grazie di essere venuti e beh, come ha detto mio padre, mi sono già fatta una vita con una persona che amo molto" un pò di verità nelle mie parole c'era "E con cui spero di passare il resto della mia vita" guardai Peter, che mi mandò un bacio e si sentì un "ohh" di sottofondo "Beh ora continuate pure a divertirvi".
"Si, ma prima diamo il via alla vernice!" disse mio padre guardando tutti.
"Vernice?" Chiesi sorpresa.

In un minuto tutte le persone, tranne Nico e le mie amiche, si girarono verso Peter, buttandogli addosso un secchio di vernice, ognuno di un colore diverso.
Non sapevo che fare, mi sentivo impotente.

"Così impari a non dire cavolate ragazzo".
"Papà, ma cosa ti passa per la testa! Perchè l'hai fatto?" dissi urlando.
"Lali, ma non te ne rendi conto? Lui non ama".
"Ma questi non sono affari tuoi, è la mia vita e tu non ne hai mai fatto parte, chiaro?"
"Ma Mar...."
Non lo feci finire "Questa non te la perdono papà".

Vidi Peter andare via, mentre tutti lo guardavano e ridevano.
Iniziai a correre, sperando di riuscire a raggiungerlo, ma invano, era già andato via in macchina.

Spero che vi piaccia il capitolo ragazzi!

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