Capitolo 4

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CAPITOLO 4:

RACCONTA LALI

Il giorno dopo mi ritrovai sul mio letto, non sapevo come c'ero arrivata.
Mi alzai di malavoglia, avevo un terribile mal di tesa.
Andai in cucina, Peter era seduto a tavola, stava parlando a telefono.
Mi avvicinai, presi una tazza con del caffè e dei biscotti e mi sedetti anch'io.

Chiuse la chiamata e mi guardò "Buongiorno"
Sorrisi "Giorno"
"Stai bene?"
"Ho un terribile mal di testa, come ci sono arrivata a letto ieri? Non ricordo niente".
"Ci credo"
"Perchè? Ho fatto qualcosa di male?"
"No Lali, no tranquilla, eri solo molto ubriaca, ti ho riportata a casa io e ti ho messo subito a letto".
"Non è successo niente tra noi, vero?"
"Niente, comunque devo dirti una cosa..."
Smisi di mangiare "Si, dimmi".
"Beh, ci siamo sposati senza neanche conoscerci bene, devi sapere che io sono un pilota di aerei. Mi hanno appena chiamato, domani devo partire".
"Ah, ok" dissi disinteressata.
"Tu comunque puoi rimanere qui, è anche casa tua".
"Va bene, grazie".
"Solo una cosa" disse guardandomi.
"Cosa?"
"Quando torno, non voglio vederti sposata con qualcun'altro, per favore, non fare cavolate".
"Tranquillo, farò la brava"
Si alzò avvicinandosi a me "Poi penso di bastarti già io come marito, sono terribilmente sexy"

Sorrisi e lui mi rubò un bacio.
Scappai a fare una doccia, con acqua fredda per la precisione.
Quando uscii lo trovai seduto sul divano a guardare una partita di rugby.

Mi avvicinai "Ti piace il rugby?"
"Che?" Disse guardandomi.
"Chiedo se ti piace il rugby?
"Ah si" sorrise "Mi piacerebbe fare il rugbista, ma un lavoro ce l'ho già".

Sorrisi.

"Tu invece?"
"Io cosa?"
"Avrai una passione, no?"
"Si, cantare, amo farlo, ma a mio padre non piace, per cui ho dovuto mettere il mio sogno nel cassetto".
"Vedrai" mi fece sedere sulle sue gambe, era troppo vicino "Diventerai una cantante famosissima e bravissima".
"Grazie, lo spero" dissi arrossendo.

Ci furono dei minuti di silenzio, che però, furono interrotti dallo squillare di un cellulare, il mio.

"Scusa" mi alzai "Devo rispondere"
Sorrise "Fai pure, io continuo a guardare la partita".

Sorrisi e andai a rispondere, era mia madre.

"Pronto, mamma?"
"Ciao Mariana".
Ecco, già che mi chiamava così non era un buon segno, lei mi chiamava sempre Lali "Cosa c'è mamma?"
"Quando pensavi dirmelo?"
"Hai già parlato con papà, vero?"
"Si Mariana, sappi che mi hai delusa, da te non me lo sarei mai aspettata...."
"Ti ho delusa? Io ti ho delusa? Senti mamma, non sei nella posizione di dirmi niente" dissi interrompendola. "Mariana".
"Mariana un corno, sei stata assente per sette anni della mia vita e adesso vieni a fare il ruolo della madre?" Dissi interrompendola di nuovo.
"Lali, calmati, ti può venire un attacco piccola, calmati.
"Dovete lasciarmi in pace tu e papà, non ne voglio più sapere di voi due" dissi urlando.

Chiusi la chiamata e mi accasciai a terra, piangendo. In quel momento arrivò Peter, di sicuro mi aveva sentito urlare.

Si avvicinò a me "Ehi Lali, stai bene?"
"No" mi toccai il petto "Aiutami, non riesco a respirare".
"Lali, calmati, guardami - disse toccandomi il viso.
"P-peter, non respiro".
"Si che respiri, guardami, respira con me".

Prese le mie mani e mi aiutò a calmarmi.

"Ecco brava, respira piano, ascolta la mia voce".

Riuscii a calmarmi e lo abbracciai.
"Grazie".
"Sicura di stare bene?"
"Si, adesso voglio solo andare a stendermi sul letto"
"Ti accompagno".
"No, non ti preoccupare ce la faccio".
"No, non se ne parla" mi prese in braccio".
"Peter, mettimi giù, ce la faccio da sola".

Fece finta di non sentirmi e iniziò a camminare, fino ad arrivare in camera mia, dove mi appoggiò sul letto.

"Adesso ti ho messa giù" disse sorridendo.
"Spiritoso"
"Adesso cerca di stare tranquilla, per favore".
"Va bene" dissi sdraiandomi sul letto.
"Io vado si là, dopo torno".
"Grazie di nuovo Peter".

Mi sorrise e uscì. In fin dei conti non era così male, vivere con lui.
Si preoccupava per me e nessuno l'aveva mai fatto a parte Euge.
Stavo iniziando a sentire qualcosa per quel ragazzo.

RAGAZZI SCUSATE SE NON HO AGGIORNATO IN QUESTI GIORNI!
SPERO CHE VI PIACCIA IL CAPITOLO!

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