Capitolo 18

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Ecco l'aggiornamento
Buona lettura!!!


Era passata una settimana.
Benjamin continuava a mandarmi messaggi, tutti i giorni, tutte le ore.

"Lali, Lali! Piccola svegliati"

Erano tornati gli incubi, gli stessi incubi che facevo tempo fa.
Peter era preoccupato per me.

"No, no lasciami! Non andrò via con te" urlavo e mi dimenavo come una matta.
"Piccola, sono io Peter, apri gli occhi, guardami"

Avevo paura di chi potevo trovare davanti.
Aprì gli occhi terrorizzata e mi scontrai con gli occhi verdi di Peter.
Lo abbracciai senza pensarci due volte.

"Shh, shh piccola, va tutto bene. Ci sono io qui con te"
"Rimani a dormire qui con me, ti prego" lo supplicai.
"Non ti preoccupare piccola, non me ne vado"

Si sdraiò vicino a me e iniziò ad accarezzarmi i capelli.
Io mi strinsi a lui il più forte possibile, forse per paura che se ne andasse.

"Lali, piccola, non me ne vado da qui" mi sussurrò all'orecchio.
"Si lo so" cercai di dire convinta.
"Cosa succede piccola? Cosa sono questi incubi che ti tormentano?"
"Niente Peter, niente"
"Fidati di me piccola"
"Mi fido di te, ma davvero non è niente, sono solo stanca"

Mi strinse a se senza dire più niente. Non voleva insistere e gliene ero grata, ma sapevo che mi avrebbe chiesto spiegazioni domani mattina.
La mattina arrivò troppo in fretta.
Ero sempre più preoccupata.
Dovevo parlare con qualcuno di questo secreto e chi meglio di Euge.

"Peter, svegliati sono le 9" cercai di svegliarlo.
"No Lali, è presto ancora"
"Dai, devi accompagnarmi in un posto"
"Dove devi andare?" disse strofinandosi gli occhi.
"Da una mia amica, dai accompagnami in macchina"
"Va bene, va bene, mi vesto e andiamo, fai veloce"

Mi alzai dal letto e andai a vestirmi velocemente.
Uscimmo da casa dopo mezz'ora.
Peter mi lasciò davanti al portone di casa di Euge e tornò a casa.
Iniziai a bussare.

"Si, chi è?" disse la bionda aprendo.
"Ciao Euge"
"Lali, che fai qui?"
"Posso entrare?"
"Si certo, entra"

Mi sedetti sul divano insieme a Euge.

"È successo qualcosa con Peter?"
"No, al contrario, con lui va tutto splendidamente"
"E allora?"
"È tornato Euge"
"Chi?"
"Benjamin, mi ha trovato"
"Mi stai prendendo in giro vero? Lali, lui era in prigione" disse preoccupata.
"Lo so Euge, ma è qui, continua a mandarmi messaggi, ho paura"
"Tranquilla, non potrà farti niente finchè Peter è con te"
"Peter sta iniziando a fare troppe domande"
"E digli la verità, digli chi è Benjamin, digli quello che ti ha fatto, lui capirà"
"No Euge, non voglio perderlo per colpa de mio passato"
"Lali, lui non è come gli altri, non è come Benjamin, sei sua moglie e lui ti ama. Sappiamo tutte e due quello che può fare Benjamin, devi stare attenta" 
"Perchè? Perchè doveva tornare adesso che stavo così bene. Adesso che finalmente ero riuscita a dire ti amo a qualcun altro, adesso che ero riuscita ad andare avanti. In che guaio mi sono messa Euge" dissi iniziando a piangere 
"In nessun guaio Lali, solo che in passato hai fatto delle scelte sbagliate, eri giovane e arrabbiata con il mondo intero" 
"Grazie" l'abbracciai "Grazie per esserci sempre per me"
"Sei la mia migliore amica e non voglio che ti succeda niente"

Passammo un altro pò di tempo a parlare, ma poi si fece tardi, così chiamai un taxi e tornai a casa.

"Peter, sono tornata" urlai buttando le chiavi sul tavolo.

Lui spuntò fuori dalla cucina tutto sporco di farina.

"Pensavo che mi avresti chiamato"
"No, ho preso un taxi" iniziai a ridere vedendolo tutto sporco "Hai litigato con la farina?"
"Più o meno" sospirò "Me lo dai un bacio?" disse avvicinandosi a me.
"Non mi toccare, sei tutto sporco, dai Peter non voglio sporcarmi" dissi indietreggiando.

Sorrise e iniziò a rincorrermi per tutta la casa, prendendomi alla fine e facendomi cadere per terra.

"Presa... "
"Non vale, tu sei più veloce di me" dissi ridendo.
"È questo il bello" sorrise " Ma ora voglio il mio bacio"

Sorrisi, intrecciai le miei mani dietro il suo collo e lo baciai.
La mia lingua cercava la sua e la sua la mia, mentre le sue mani accarezzavano le mie gambe.

"Peter, dobbiamo parlare" dissi staccandomi.
"Di cosa?" disse alzandosi e aiutandomi ad alzarmi.
"Quando devi tornare a lavorare? Lo sai già"
"Oggi dopo che ti ho lasciata sono passato in aeroporto e mi hanno detto che tra due settimane se me la sento posso riprendere a volare, ne ho parlato con lo psicologo ed è d'accordo"
"Non voglio che tu parta" dissi sedendomi sul divano.
"Lali ne abbiamo già parlato" disse sedendosi vicino a me.
"Ti prego" lo abbracciai "Ti prego, non andartene"
"Perchè? Lali quello che è successo l'ultima volta non succederà più"
"Non è per quello Peter, non è per quello"
"E allora per cosa?"
"Mi sta cercando, ho paura" dissi sospirando.
"Chi ti sta cercando?" mi prese il viso tra le mani.

Rimasi in silenzio a guardarlo.

"Dimmi chi ti sta cercando Lali"
"Il mio ex ragazzo" dissi urlando.
"Perchè ti sta cercando? Cos'hai fatto?"
"L'ho fatto rinchiudere in prigione"
"In prigione? Perchè?" disse sorpreso.
"Perchè..." mi fermai "Ah Peter è il mio passato è successo tanto tempo fa"
"Vedo che ancora non ti conosco Lali" disse alzandosi.
"No aspetta, aspetta, non ti arrabbiare ti prego"
"Mi dirai perchè ti sta cercando?"
"No Peter"
"Allora ho tutto il diritto di arrabbiarmi. Non ti fidi di me Mariana"
"Lali Peter, non mi chiamare Mariana"

Sbuffò, andando in cucina e tornando con una torta.

"Questa è per te, mangiala se vuoi, se no buttala non m'importa"
"Aspetta, mangiane un pezzo con me" "No grazie" disse andandosene.

Ah, uscivo da un problema e ne entravo in un altro.
Peter aveva ragione, non mi fidavo abbastanza di lui.
Avevo paura di Benjamin, di quello che poteva farmi e soprattutto ora avevo paura che Peter, dato che era arrabbiato, se ne andasse via e mi lasciasse da sola.

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