See the truth

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Canzoni per il capitolo: Zayn- Truth

Austin Mahone-Secret


Io e Danny siamo riusciti a fermarli, prima che le cose peggiorassero. Tyrone ha attaccato David così all'improvviso che ci ha colti alla sprovvista: non sapevamo davvero cosa fare. Anche David naturalmente ha fatto la sua parte, ma non ai livelli di Ty.

John Luck e Marie lo hanno convocato nell'ufficio della vecchia per punirlo.

Ma io non posso biasimarlo. Capisco perfettamente perché ce l'ha con lui: gli ha portato via le ragazze a cui è stato legato di più.

Prima Isabelle, che era la sua migliore amica, e adesso Amy che è stata rapita probabilmente dagli Incappucciati; e tutto questo perché lui ci ha traditi per quei bastardi. E' chiaro perché vuole scaricargli tutta la colpa.

Anche se il rapimento di Amy è successo tutto per colpa mia.

Per questo mi viene da pensare che il movente principale sia Isabelle.

«Non voglio andare in infermeria» si lamenta David. Mi volto verso di lui e lo guardo inarcando le sopracciglia.

«E dove vorresti andare conciato in questo modo?» lo rimprovero.

«Ovunque tranne l'infermeria. Non voglio incontrare Caroline, dopo il modo in cui l'ho trattata». Adesso capisce quanto è stato stronzo con lei.

Decido di accontentarlo, poiché non ho voglia di litigare. Lo aiuto a reggersi in piedi e lo porto in camera per medicarlo.

Lo aiuto a sedersi sul letto e faccio apparire il kit di pronto soccorso. Sento il suo sguardo addosso, e la cosa mi mette particolarmente a disagio. Verso un po' del disinfettante su un batuffolo di cotone e mi avvicino a lui per disinfettargli le ferite.

Tampono il cotone sulle ferite lentamente, poiché il disinfettante brucia parecchio. Infatti lo vedo fare una smorfia di dolore e voltare la testa dall'altra parte, non appena sfioro la ferita sul labbro inferiore.

«Devi stare fermo» lo rimprovero.

«Quel coso brucia» sbotta lui.

«Se non stai fermo, non posso disinfettarti le ferite». Sbuffa passandosi una mano tra i capelli.

A questo punto so cosa potrebbe fargli cambiare idea. Mi avvicino lentamente al suo viso, guardandolo dritto negli occhi per poi riprendere a tamponargli le ferite.

Lui mi guarda le labbra e non osa ribattere più nulla.

Ogni tanto si lascia scappare qualche smorfia di dolore, ma non si lamenta più. Credo proprio che abbia imparato la lezione.

Sono riuscita a fermare il sangue che gli scorreva dal naso come un fiume in piena; ha un livido sullo zigomo destro di colore verdastro, mentre la ferita più profonda è quella sul labbro inferiore.

Lo vedo trattenere un'ennesima smorfia di dolore non appena vi passo il batuffolo, eppure non dice nulla.

Quando finisco, butto via il cotone utilizzato e faccio sparire tutto il resto con uno schiocco di dita.

«Brucia ancora?» chiedo, giusto per iniziare un discorso. E non so neanche perché l'ho fatto.

Scrolla le spalle. «Giusto un po'. E' sopportabile.»

Fingo un sorriso e mi volto dall'altra parte. Mi fa ancora male pensare a quello che ha fatto accordandosi con gli Incappucciati; eppure ho deciso di aiutarlo e curargli le ferite. E non se lo meritava affatto.

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