Povs Xavier
<Grazie amore.>le dissi,dandole un bacio sulla guancia. Le presi la mano e la trascinai eccitato al centro della sala. Ci posizionammo e quando Jerom ci diede il via,partimmo. Mi aspettai una sua mossa che però non arrivò. Rimase lì,ferma. <che c'é? Hai paura?>le chesi spavaldo. <No.> <allora perché non mi colpisci?> <sto aspettando che sia tu a fare la prima mossa.>. Furbetta la ragazza. Aveva già capito che ad iniziare doveva sempre essere l'avversario. In questo modo,osservandone i movimenti e le tattiche,era molto più facile vincere,perché potevi elaborare in mente le mosse giuste da fare conoscendo il nemico. <come vuoi piccola.> e partii. Le sferrai un calcio in direzione dello stomaco,ma ovviamente tentai di misurare la forza:non volevo farle male. Fu veloce,e infatti si scostó all'ultimo secondo,evitando di essere colpita,si posizionó dietro di me e mi tiró un pugno nel ventre. Riuscii a bloccarlo,le girai il braccio e la bloccai,ma lei con una gamba Mi diede da dietro un calcio nei "gioielli",facendomi piegare in due dal dolore. Approfittó di quegli attimi preziosi e Inizió a sferrarmi pugni al petto uno dopo l'altro,che però ovviamente riuscivo ad evitare. Lei era molto attenta all'attacco,mentre io alla difesa. Nonostante fossi concentrato non tolsi un attimo gli occhi di dosso a quel corpo perfetto. Aveva delle gambe lunghe e slanciate,i fianchi dalle curvature dolci e morbide,una quarta di seno strepitoso. Aveva un viso dai lineamenti particolari. Il profilo anteriore della mascella era incantevole,gli zigomi sui quali comparivano frequentemente due dolci fossette,un naso preciso e adorabile,due occhi dal taglio perfetto e di un color ghiaccio meraviglioso,erano limpidi e delicati,come lei,due calamite per chiunque,per non parlare della chioma lunga e morbida,rosso fuoco,con una frangetta adorabile. Era perfetta,sembrava scolpita da Michelangelo in persona. E il suo buonissimo profumo. Mi ricordava l'odore dei fiori di ciliegio,un profumo unico e inconfondibilmente meraviglioso. Era una dea,Afrodite non era niente in confronto a quella creatura stupenda. Osservai ogni suo minimo movimento. Aveva grinta,forza,una grande energia,ma nonostante questo ,il suo corpo teso si muoveva in modo elegante e preciso. <basta,così Non c'é gusto.>disse,fermandosi. <che intendi?> <ti stai contenendo. Non stai lottando seriamente con tutte le tue capacità,perché hai paura di farmi male.>intuitiva e sveglia,per di più. <Vuoi che combattiamo seriamente.> <si>mi disse con un sorriso emozionato. <bene.>dissi,presi la rincorsa e in meno di un secondo le sferrai un calcio forte,mi bloccó,fece pressione sulle mie spalle e fece una capriola in aria,mi atterró con un calcio incredibilmente forte allo zigomo e mi diede dei pugni allo stomaco. Le feci uno sgambetto laterale e le feci perdere l'equilibrio. Scivoló,ma la mantenni mettendole una mano dietro la nuca e una dietro la schiena. Vidi i suoi zigomi colorarsi di rosso. Feci un sorriso laterale e feci comparire una fossetta sulla guancia sinistra. Lei ricambió il sorriso. La sollevai e....mi porse la mano(?)
<complimenti,hai vinto. Sei formidabile.>mi disse. Io le strinsi la mano. <Grazie. Anche tu. Davvero,sei fortissima.> <Lo so.>mi disse con aria da finta presuntuosa. <Oddio Cas,sei strabiliante.>disse Jerom,avvicinandosi. <e già.>mi voltai e vidi Lucifero entrare.<Salve Lucifero.>disse Jerom <Lucifero.>lo salutó lei. <Padre>dissi io. <ciao ragazzi. Cas,bravissima.> <Grazie.>disse con un timido sorriso. <Jerom,vieni con me. Devi aiutarmi con dei documenti>disse mio padre. <Certo. Cas,Xavier,ciao.> <ciao Jerom>lo salutammo in coro. I due uscirono e rimanemmo solo io e Cassandra. Mi avvicinai a lei. Aveva la fronte bagnata di sudore e alcune ciocche della frangetta ribelle in disordine. Era così sexy.<ora sei mia.>dissi prendendola per i fianchi. Le diedi un bacio lento,lei mi prese il capo con le mani e ricambió. Sentivo i nostri nasi sfiorare e le nostre labbra muoversi alla perfezione. Ci staccammo,ormai senza fiato. Io le misi una mano sotto le ginocchia e la presi. Lei sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e io ricambiai. Appoggió la testa sul mio petto e mi cinse il collo con le braccia. Arrivammo nella nostra stanza. La posai sul letto ma lei si alzó subito. Si mise al lato del suo letto e iniziò a spingere. I nostri letti ora erano attaccati l'uno all'altro. Poi tornò vicino a me e mi disse. <Voglio starti vicino la notte,mi piace sentire il tuo profumo attaccato alla mia pelle e le tue braccia attorno alla mia vita,mi fanno sentire al sicuro.> <quello che vuoi principessa.>Pov's. Cassandra.
Nel sentire quel "principessa"sentii dei brividi espandersi in tutto il corpo. Nessuno mi aveva mai chiamato così e...mi piaceva. Mi faceva sentire speciale e importante,nonostante fossi insignificante in confronto a lui e alla sua bellezza sovrumana. Mi buttai sul letto e lui si stese affianco a me. Mi cinse la vita con le sue braccia e mi lasciai trasportare dal suo profumo. Chiusi gli occhi e mi addormentai subito. Sentii le sue labbra lasciarmi un bacio sulla fronte. <Buonanotte principessa.>
"Notte amore mio"pensai."Ero in una stanza enorme, dalle pareti bianche. C'era poca luce e la visibilità era scarsa e limitata. Un uomo,capelli bianco cenere,occhi color ambra. Avanzava con un bambino tra le braccia,piccolo,dai grandi occhi color cioccolato. Era un bimbo bellissimo. Tentai di avvicinarmi a lui,volevo prenderlo e stringermelo al cuore. Non capivo di chi si trattasse,ma qual cosa mi diceva che lo conoscevo. Si,quel bambino lo conoscevo. <dammelo,ti prego,fammelo abbracciare.>dissi supplicando quel signore. Ma lui non mi ascoltò. Iniziò ad allontanarsi sempre di più. <no,ti scongiuro,non me lo portare via. Ti prego. TI PREGO.>urlai iniziando a piangere disperata. <Nathan! Nathan!>chiamai il bambino. <non lo vedrai mai più.>disse quell'uomo con voce macabra. <Nathan,NO!>Mi accasciai a terra e iniziai a piangere disperatamente. Me l'aveva portato via,no...NO!"
A.a.
Sopra il piccolo Nathan
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Xavier: Il Figlio Del Diavolo.
FantasyCit.cap.1 " ma ormai era tardi. Se n'era andata,mi aveva lasciata sola anche lei. Non c'era più niente da fare....era morta e non l'avrei più rivista" Quando nella vita nn hai certezza,quando tutti quelli che ti amano ti abbandonano,quando tu non...