<Pronta?>mi chiese Xavie sorridente. <No,per niente,ma non ho altra scelta quindi,andiamo>risposi ricambiando il sorriso. Ad un tratto,sentii qualcuno venire dietro di me. Mi mise una mano sul fianco e con l'altra mi coprì gli occhi,impedendomi di vedere. Mi irriggidii,ma una voce mi tranquillizzó. <Tranquilla,non ti faccio niente. Fidati di me.>capii subito che si trattava di Seth,ma ciò che invece non capivo era perché mi avesse messo la mano sugli occhi.
Sentii Lucifero dire qualcosa,poi una strana sensazione si espanse in tutto il corpo. Sentivo un'energia interiore fortissima,che mi bruciava dentro. Faceva davvero male,avrei voluto urlare dal dolore,ma tentai di sopportare,limitandomi a cacciare qualche gridolino strozzato e sospiri pesanti. Mi irriggidii subito e Seth se ne accorse. Mi strinse forte la mano con quella libera,mentre l'altra mi copriva ancora gli occhi. <So che fa male,ma so anche che sei la ragazza più forte che abbia mai conosciuto. Resisti,ancora un pó. Resisti.> mi sussurró con voce dolce e rassicurante. Il dolore aumentava ogni attimo,il bruciore era sempre più intenso ed era diventato insopportabile. Non sarei riuscita ad andare avanti per molto tempo ancora. Non ce la facevo piú. Per fortuna, prima di potermi arrendere,il tutto finì. Quell'energia scomparve,il dolore si affievolì ma il bruciore rimase costante nel petto. Appena Seth mi tolse le mani dagli occhi,caddi sulle ginocchia e mi cinsi lo stomaco con le braccia,strizzando gli occhi per il dolore. Mi sentivo tutto il corpo ardermi dentro,in particolare nella zona dell' addome e dello stomaco. <Sei stata davvero brava.>mi disse Lucifero,piegandosi sulle ginocchia vicino a me e mettendomi una mano sulla spalla. <A fare cosa? A soffrire in silenzio?>dissi debolmente cercando di ironizzare. Lui mi lanciò un sorriso divertito,e mi aiutò ad alzarmi. Appena fui all'inpiedi mi guardai attorno:non eravamo più al Paradiso,eravamo negli Inferi. Eravamo all'inizio di un corridoio lungo e largo,dalle pareti rosse e dal pavimento nero. Vi erano diverse stanze. Una peró colse la mia attenzione. Aveva la porta aperta e mi sembrava di averla già vista. Mi avvicinai ed entrai:era una camera immensa a dir poco. Vi erano spade,pugnali,e un tappeto di gomma posto al centro. Io ero già stata in quella stanza,ne ero sicura. Mi era molto familiare. Iniziai a scrutarla attentamente ma appena tentai di ricordare,tutto intorno a me iniziò a girare vorticosamente. Mi appoggiai con una mano allo stipite della porta e mi portai l'altra sulla fronte. Iniziai a sospirare per cercare di calmare il giramento. Una mano calda si posò sulla mia spalla. <Ehi,stai bene?> vidi Seth e Xavier guardarmi preoccupati,mentre Lucifero mi lanciava uno sguardo pieno di odio e rabbia. Non capivo cosa avessi fatto di male. Poi il suo sguardo tornò normale e mi sorrise. <Ho fatto o detto qualcosa che non dovevo?>gli chiesi timorosa. Lui Mi guardò con aria interrogativa. (Come a volermi dirmi "ma che cazzo dici ?") <certo che no,perché me lo chiedi?> mi disse divertito. <mi stavi guardando con occhi pieni di rabbia e pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato.> <cosa? Ah no,non era rivolto a te,cioè si, stavo guardando te ma non perché tu abbia fatto qualcosa di male,tranquilla. Sono incazzato nero con tuo padre.> <perché?> <per quello che ti ha fatto.>disse malinconico. Lo guardai senza capire a cosa si riferisse. Lui sembrò cogliere il mio sguardo. Si avvicinò e mi alzò di poco la maglietta,lasciandomi scoperto un breve tratto di pancia su cui c'era una cicatrice enorme. La sfiorò appena,ma provai un dolore lancinante. Cacciai un urlò strozzato,involontario. <Vedi?>mi disse. <Lucifero ancora non capisco. É una vecchia cicatrice,cosa centra mio padre?> <non ti sei mai chiesta come te la sei procurata questa cicatrice?> <si,mia madre una volta mi disse che avevamo avuto un incidente d'auto, ed ecco da dove veniva.> <no Cassie,questa é una ferita che ti ha procurato tuo padre,con un pugnale.> rabbrividii a quel pensiero. <Non ci credo> dissi ancora sottoshock. <credici Cas.>mi disse Seth. <Q-qu-quando é su-successo? E per-perché l'ho ha fatto?> <tuo padre non voleva che tu fossi un demone,voleva che tu nascessi Angelo. Come sai,Angeli e demoni sono nemici da sempre. E sapere che sua figlia un giorno si sarebbe schierata contro di lui,(proprio perche eri una demone),lo fece andare in bestia. Quando tornavi a casa dopo gli allenamenti con me e Xavier,ti picchiava e ti rinfacciava il fatto che eri una demone e ti diceva che per questo non ti avrebbe mai considerata sua figlia. Avevi otto anni quando una volta,durante l'allenamento,venne negli Inferi,entró nella stanza e ti infilzó con un pugnale,con l'intento di ucciderti. Poi scappò. Seth e Jerom ti trovarono priva di conoscenza sul pavimento. Perdevi molto sangue,la ferita era profonda e avevi un'emorragia. Mi vennero a chiamare e ti portammo immediatamente all'ospedale. Rimanesti incosciente per quattro giorni. Il medico disse che sopravvivesti per miracolo. Stavi praticamente morendo dissanguata. Non immagini la paura che mi hai fatto prendere.> rimasi a bocca aperta. E intanto mi osservavo la ferita,segno indelebile della crudeltà di mio padre. <Quindi,suppongo che anche i vari lividi che ho sul corpo sono opera di Japh.> annuì. Se non fosse stato per loro sarei morta. <solo una domanda: chi é Jerom?> <un demone...veramente era un Angelo che peró si é voluto trasformare in demone. Era un tuo caro amico. Ricordo che é stato molto male quando venne a sapere che eri stata lasciata ad una famiglia umana. Tu gli volevi bene davvero tanto,invece Xavier e Seth lo hanno sempre odiato> disse quest'ultima frase con un tono divertito. <davvero?>dissi con un sorriso voltandomi verso i due al mio fianco. <oh si,io l'ho sempre odiato.>disse Seth. <Per Me lo stesso.> continuó Xavier. <Perché?>chiesi. <Beh,perché é innamorato pazzo di te. E ha sempre cercato di ostacolarmi quando tentavo di corteggiarti>si affrettó a dire Seth,seccato. Okey,adesso peró sto iniziando ad infastidirmi. Troppe persone che cercano di fare colpo su di me,così non c'é gusto. <Cas,ti andrebbe di rivederlo?>mi chiese Lucifero sorridente. <N-non lo so. Io...non mi ricordo di lui,non vorrei ... >dissi insicura ma Lucifero Mi bloccó e mi poggió una mano sulla spalla. <Cas tranquilla, lui sa tutta la storia e sa che tu non lo ricordi. Sarà felicissimo di vederti. Credimi.> <quindi,in pratica,l'unica a non sapere la verità ero io .>dissi ironica. <esattamente.>risposero tutti e tre in coro. <Xavier,Seth voi intanto preparate la stanza di Cas.>disse Lucifero. I due annuirono e uscirono dalla stanza. <andiamo allora.>mi disse sorridendomi. Io annuii e ricambiai il sorriso. Uscimmo dalla stanza. Ci incamminammo per il lungo corridoio,per poi svoltare a destra e ritrovarci di fronte ad una porta. Lucifero bussó e ad accoglierci fu un ragazzo alto e abbastanza muscoloso:aveva capelli lisci, biondo cenere e occhi di un verde-bluastro. Aveva un'esprepressione seria che mutó in stupore e incredulità appena incroció il mio sguardo. <C-Cassandra. Sei davvero tu?>A.a.
Sopra Jerom Parker.
STAI LEGGENDO
Xavier: Il Figlio Del Diavolo.
FantasyCit.cap.1 " ma ormai era tardi. Se n'era andata,mi aveva lasciata sola anche lei. Non c'era più niente da fare....era morta e non l'avrei più rivista" Quando nella vita nn hai certezza,quando tutti quelli che ti amano ti abbandonano,quando tu non...