8° Cap.

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<C-Cassandra. Sei davvero tu?> Mi chiese con gli occhi sgranati. Era stupito ma sembrava ... contento. Nel suo sguardo vedevo felicità e speranza.
<Si,sono io.>dissi sorridendogli. I suoi occhi si illuminarono e divennero lucidi. Si avvicinò lentamente,fin quando non mi abbracció forte. Non lo rifiutai e ricambiai l'abbraccio. Si,lo conoscevo,senza dubbio. Non mi ricordavo niente,e quindi neanche di lui,ma so per certo che lo conoscevo. Dopo poco si staccò da me,e notai gli occhi gonfi di lacrime e un sorriso a trentadue denti stampato sul viso. Iniziò ad accarezzarmi la guancia con un dito,mentre sentivo la sua mano tremare. <Mi sei mancata tantissimo Cas. Non immagini neanche quanto.> <no Tranquillo,una mezza idea ce l'ho.>dissi per alleggerire il momento. Lui si mise a ridere e io feci lo stesso. <non sei cambiata per niente. Sei sempre la ragazza che eri 10 anni fa,solo...molto piú bella.>mi disse senza imbarazzo.(perché quella imbarazzata ero io,se non si fosse capito.). <Oh,Salve Lucifero,mi scusi non lo avevo visto.>disse Jerom in direzione di Lucifero. <non ti preoccupare. Anche se...Mi meriterei un grazie come minimo. Ti ho portato Cassandra Berkast,chissà da quanto tempo desideravi rivederla.> <da tanto ma...ha detto Cassandra Berkast ? Quindi significa che lei sa...> < si Jerom,sa la verità.> <oh.>sussurró Jerom. Questo si voltó di nuovo verso di me. <mi dispiace Cas. Non dev'essere stato facile scoprire così tante cose scioccanti in una volta sola.> poi mi guardò per qualche attimo attentamente e sospirò con un sorriso. <Le assomiglia tanto,vero? Sapevo che te ne saresti accorto.>disse Lucifero. <Si,le assomiglia davvero tanto.>esclamò Jerom. <Potreste rendermi partecipe della vostra conversazione e...magari dirmi di chi state parlando? A chi assomiglio così tanto?> <guarda qua.>disse Lucifero. Egli tese il braccio davanti a sé e aprì la mano. Sopra questa,comparve una nube di fumo che mostrò l'immagine di una donna. Capelli rossi, lunghi e con una graziosa frangetta e occhi color ghiaccio. Era una bella donna e...le assomigliavo davvero in modo impressionante. Lucifero chiuse la mano a pugno e la nube scomparve. Conoscevo anche quella donna. Ricorda Cassandra,ricorda. Cerca di ricordare. Mi ripetevo fra me e me. Ma niente,solo la testa che inizia a girare. <Ehi Cas,stai bene?>mi chiese Lucifero. <...si>dissi con voce debole. <Cas sei sicura?> <si,sono solo stanca.> <hai ragione, ti accompagno in camera.> disse Lucifero. <Ciao Cas.>Mi salutò Jerom con un abbraccio. <Ciao Jerom. Sono felice di averti rivisto.> <io molto di più.>mi disse con un sorriso. <A domani,riposati.>Mi stampó un bacio sulla guancia e io e Lucifero ci incamminammo verso la mia stanza. Durante il tragitto non osai parlare.

Arrivammo davanti ad una stanza. Aprimmo la porta ed entrammo. Era una camera molto carina:il pavimento era un parquet di legno molto scuro e le pareti erano....ooooooooooo rosse!!!(ah che bello! Ma che allegria. Troppi colori per i miei poveri occhi.)
C'erano due letti,uno affianco all'altro,poco distanti tra loro,vi erano al massimo dieci centimetri di differenza. Due scrivanie in legno,un armadio a quattro ante,uno specchio lungo,una finestra e due porte. A rapire la mia attenzione fu un bellissimo pianoforte nero. Era meraviglioso. <ehi Cas,hai incontrato Jerom?> dalla porta entró Xavier sorridente. Tentai di abbozzare un finto sorriso (ma come molti di voi avranno capito,sono una pessima bugiarda.<si,l'ho visto.>Abbassai la testa. <Ehi,che c'é?>disse Xavier con voce premurosa. Non ebbi il coraggio di rispondere,perché sicuramente si sarebbe accorto che mentivo. <Xavier,puoi lasciarmi qualche momento da solo con Cassandra,per favore?> <Certo padre.> Xavier uscì dalla stanza e a quel punto mi lasciai andare. Iniziai a piangere. Tentavo disperatamente di trattenere i singhiozzi e di conseguenza mi uscivano al loro posto dei gridolini strozzati. Mi sedetti sul letto e mi portai le mai sul viso. Lucifero si sedette sull'altro letto,così da avermi proprio di fronte a lui. Mi prese per i polsi e mi tolse le mani dalla faccia. Mi iniziavano a bruciare gli occhi dal pianto,ma non riuscivo a smettere. Avevo bisogno di piangere e per quanto questo non mi piacesse,era molto liberatorio. <Parlami.>mi disse Lucifero. <dimmi perché piangi.>. Avrei voluto rispondergli,ma il pianto e le lacrime mi impedivano di parlare. Se ne accorse e infatti si sedette di fianco a me e mi abbracció. Questa non me la aspettavo proprio:sono stata abbracciata dal Diavolo,ma ditemi voi:c'é qualcosa di meglio che ricevere un gesto affettuoso da Satana in persona? (Ma certo che si,ci sono altre trentaduemila cose più belle di questo) ma certo che no.
Quando ci staccammo,Lucifero prese ad accarezzarmi la guancia e trovai finalmente la forza di parlare. <ho scoperto tante cose oggi,é stata una...giornata difficile per me. Mia madre e mio fratello che qualche giorno fa sono morti,sono stati la mia famiglia per più di 10 anni e non mi importa se non sono nata da loro,mi importa solo che vi sono cresciuta e...mi mancano. Sono morti e...mi mancano davvero tanto. E poi,cazzo mio padre ha tentato di uccidermi,mi ha pugnalato. Vorrei poter ricordare la mia vita prima dell'adozione,mia madre,i miei amici qui negli Inferi,come Seth,come Jerom,poter ricordare i miei allenamenti. Io...la mia vera madre non la conosceró mai ed é come se non l'abbia mai conosciuta perché non mi ricordo di lei,eppure vorrei tanto ma per quanto mi sforzi non ricordo niente. >dissi. Lucifero mi poggió una mano sulla spalla e Mi guardò negli occhi. <Ehi,smetti di piangere,altrimenti verrà da piangere anche a me e non farebbe una bella figura il diavolo che piange.> disse ridendo. Io lo seguii. <So come ti senti. Vorrei poterti aiutare in qualche modo ma non so proprio cosa fare,io...ah,tuo padre non lo perdoneró mai,ti giuro che se mi capita davanti lo uccido con le mia mani.>Iniziò ad accarezzarmi la guancia e mi sorrise. <Ti giuro che faró il possibile per trovare un modo per aiutarti,non so ancora come,ma ci proverò. Per adesso cerca di non pensare al passato. Da un lato é meglio così,la tua infanzia é stata tremenda,e hai subito cose che nessun bambino avrebbe il diritto di subire. Mai. Quindi,cerca di non pensarci,pensa a vivere il tuo presente e a pensare al futuro,il passato é passato,lascialo alle spalle. Tua madre era fiera di te,lo é sempre stata,e lo sarà per sempre.> <La donna che mi hai mostrato prima er...> <si piccola,era tua madre.>mi disse premuroso. <Grazie per avermela fatta vedere,grazie per il tuo aiuto,grazie per il tuo sostegno,grazie...per tutto.> gli dissi.
<Grazie di essere la figlia che non ho. Ti voglio molto bene Cas,dico sul serio. Ti voglio bene.>disse abbracciandomi. <Anche io,ti voglio tanto bene.>.
Dopo un pó ci staccammo. Lucifero si alzò dal letto,mi diede una pacca sulla spalla e mi stampó un bacio sulla fronte. <Riposati,mi raccomando.> uscì dalla stanza ed entro Xavier.
Mi stesi sul mio letto e lui si stese sul suo. Si mise su un fianco e si giró verso di me. <ora mi dici che succede?>mi chiese. <Niente Xavier. Niente.> Si alzó dal letto,e si sedette sul mio. <Bene,visto che non hai intenzione di parlare,cercheró di aiutarti come posso.>mi disse con un sorriso malizioso. <che intendi?>chiesi. <Vedrai. Vieni con me.>disse porgendomi la mano. <Ehi aspetta,dove andiamo?> <Ma come sei curiosa. Ti ho detto che presto vedrai.> mi disse sorridente. Gli afferrai la mano e uscimmo dalla stanza.

A.a.
Sopra Seth Keyer.

Xavier: Il Figlio Del Diavolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora