19 - shocking truths

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Quelli del terzo anno erano in gita a Hogsmeade per la seconda volta durante il periodo scolastico. Io ero rimasta per seguire tutti i corsi con gli studenti del mio anno.
Fred e George avevano deciso di restare, erano andati così tante volte a Hogsmeade che ormai il solo pensiero era scocciante, come quando ascolti una canzone troppe volte e alla fine comincia a farti schifo.
Tra non troppo tempo sarebbe stato Natale e non vedevo l'ora!
Come pochi giorni prima, anche quella mattina Hogwarts era stata assediata da centinaia di gufi che avevano consegnato numerose lettere (tra cui alcune che strillavano in modo terribilmente fastidioso!) e pacchi regalo.
Il pacco che arrivò a me era gigantesco, perché al suo interno vi erano regali da parte dei miei genitori, degli zii e del nonno materno.
Il regalo di mamma e papà un adorabile braccialetto d'argento con due ciondoli: una G e un serpente.
Ero certa sarebbe diventato il mio portafortuna. I gioielli, anche un semplice bracciale, mi facevano sentire più matura.
I libri non potevano mancare, li avevo espressamente richiesti e furono i miei zii a regalarmeli.
I tre romanzi che ricevetti furono classici della letteratura babbana, seppur di generi completamente diversi: Dieci piccoli indiani, Orgoglio e Pregiudizio (che questa volta non sarebbe finito tra le fiamme) e Oliver Twist.
Il nonno aveva acquistato una cornice, al cui interno si trovava un biglietto.

Cara Georgia,
Non so quando ti arriverà il regalo, ma qualunque giorno sia, AUGURI!!
Noi tutti della famiglia ti vogliamo bene e ci manchi tanto, ma soprattutto, siamo orgogliosi di te.
In questa cornice dovrai mettere una foto scattata alla scuola di magia.
P.S. Zio e zia vogliono sapere se hai trovato il fidanzatino.

La tua famiglia

Il giorno successivo ero fuori il castello e stavo camminando con Oliver Twist aperto tra le mani, quando vidi Malfoy e i suoi scagnozzi litigare con Hermione, Ron e Harry in cima alla piccola collina davanti alle grandi pietre grigiastre.
Non era certo una novità che litigassero (soprattutto Malfoy, che trovava sempre il modo di attaccar briga con qualcuno), ma non mi sarei mai persa la furia omicida di Hermione contro quel biondo malefico.
Provai una fitta al petto quando Draco chiamò Hermione "lurida mezzosangue".
Era già passato un intero anno, il trimestre di questo nuovo anno scolastico si stava per chiudere e io non avevo ancora capito cosa avessero contro i maghi e le streghe della nostra specie.
Il razzismo del mondo dei maghi non aveva nulla a che fare con quello del mondo babbano, molto meno grave.
Le idee da fanatici riguardanti la purezza di sangue erano molto più diffuse di quanto potessimo anche lontanamente immaginare e non conveniva mai annunciare pubblicamente di essere mezzosangue, o, peggio, nato babbano.
Deglutii nervosa e per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva quando vidi Harry e Hermione accanto a me.
— Ma che diavolo...? Siete dei ninja o cosa?
Rivolsi lo sguardo verso le grandi rocce dove pochi istanti prima i due ragazzi erano posizionati e, effettivamente, c'erano ancora.
— Come è possibile?
Hermione si posò l'indice sulle labbra. — Ti spiegheremo tutto più tardi.
E scapparono via.
In quell'istante, percepii dei movimenti alle mie spalle. Quando mi voltai vidi Malfoy, Tiger e Goyle che camminavano, ignorandomi completamente. Draco si toccava la mascella dolorante.
Hermione si doveva essere arrabbiata di brutto.
— Mi ero ripromessa di non rivolgerti più la parola, ma ora ho capito che la decisione sarà più drastica. — ricacciai indietro le lacrime e abbassai la bacchetta.
Indietreggiai, incapace di guardarlo negli occhi.
— Da oggi io non esisto per te e tu per me. Penso sia meglio per entrambi.
Quelle furono le mie parole l'anno precedente e avrei preferito ricevere l'anatema che uccide da Voldemort in persona piuttosto che ammettere di non poter evitare le sue provocazioni, perché sarebbe equivalso a una sconfitta.
Ma in quel momento non sapevo cosa avessi in mente, mandai all'aria i miei propositi (cosa che facevo e avrei continuato a fare fin troppo presto) e afferrai il braccio destro di Malfoy, lo distorsi e lo bloccai dietro la sua schiena, per poi dargli un calcio ai polpacci col fine di farlo cadere di pancia a terra.
Dove ho imparato a farlo?
Mi posizionai su di lui per bloccarlo e sfoderai la bacchetta, disarmando Tiger e Goyle prima che mi schiantassero.
— Scusate ragazzi, non era mia intenzione, ma essere in questa posizione, dopo aver sentito ciò che ho sentito, mi fa sentire estremamente potente.
— Andiamo! Il braccio mi è appena guarito! — biascicò Draco, — Sei solo...
— Sono cosa, Malfoy? Una sangue marcio? Ho sentito quello che hai detto a Hermione. Lurida mezzosangue. È questo quello che pensi? Che pensate tutti? Se foste anche solo importanti la metà di quello che credete di essere, lo sareste molto più di quello che siete.
Draco brontolò qualcosa.
— Probabilmente sei troppo stupido per capire. — mollai la presa, — Va' al diavolo Malfoy.
Mi alzai e corsi via, offesa e indignata.
Chi si crede di essere? È ricco, bello, bravino nelle materie scolastiche e... purosangue. E quindi? Non sono queste le caratteristiche che rendono una persona speciale.

Ero appena arrivata in infermeria, poco prima che terminasse l'orario delle visite, e mi avvicinai al letto dove era steso Ron con la gamba ingessata.
Sembrava particolarmente confuso e compresi il motivo quando seguì il suo sguardo.
Harry ed Hermione scomparvero, per poi entrare pochi secondi più tardi dalla porta.
— Ma come...? Voi eravate lì! È ora siete qui!
— Ron ma che dici! Non si può essere in due posti contemporaneamente!
I due scoppiarono a ridere e, dopo aver notato che io e Ron non stavamo ridendo, ci spiegarono quello che era successo.
Rimanemmo a bocca aperta quando ci raccontarono tutta la verità su Sirius Black, Peter Minus, il prof Lupin e i genitori di Harry.
— Quindi Sirius è innocente? — domandai, ancora scossa. — Hanno sbattuto ad Azkaban il prigioniero sbagliato?
— Esatto. — mi rispose Hermione.
Il mio sguardo si posò automaticamente su Ron.
Quel suo topo merdoso...
— NON NE SAPEVO NULLA! CROSTA È SEMPRE STATO GENTILE!
Infatti, Peter Minus, trasformato in roditore, aveva passato gli ultimi 12 anni con la famiglia Weasley, amato e coccolato come non meritava assolutamente.
— Non sapevo dei tuoi genitori Harry. — accennai un sorriso di circostanza, — Mi spiace.
Harry alzò le spalle, ma il suo sguardo si rabbuiò. Aveva fatto troppe scoperte in troppo poco tempo.
— Non importa.
Era tutta colpa di un traditore. Se non fosse stato per Peter Minus, Sirius non sarebbe andato in prigione, i genitori di Harry sarebbero stati ancora vivi e Harry non avrebbe vissuto con i suoi zii odiosi e suo cugino prepotente.
E non sarebbe il bambino che è sopravvissuto.
— Quindi, — dissi, — se ho capito bene... Remus Lupin è un lupo mannaro.
Harry annuì. — Già.
— Già.
La mia testa stava ancora cercando di elaborare tutte queste informazioni, perciò mi alzai dal letto di Ron dove mi ero comodamente seduta.
— Okay, per oggi è troppo, la mia mente deve rielaborare troppe informazioni. Allora ciao! Ci si vede, ragazzi. E riprenditi presto, Ron!

n/a:
capitolo di merda che spero di revisionare al più presto.

mudblood - the descendant  [d.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora