Era tutta colpa di Hermione se ero in ritardo.
Aveva insistito affinché le dessi consigli riguardo il make-up. Non che fossi un'esperta, ovviamente.
Probabilmente non le serviva consulenza sul trucco, ma aveva solo bisogno di sostegno morale, dato che a breve sarebbe stata sottobraccio con Viktor Krum.
Non sapevo perché avesse insistito tanto nel mantenere segreta a tutti gli altri l'identità del suo cavaliere; forse per fare una sorpresina a Ron che, al contrario di quello che pensava, non l'aveva invitata.
Hermione si stava lisciando il vestito azzurro davanti allo specchio da mezz'ora.
Guardava la propria acconciatura come se fosse pelo di ratto.
— Non sono convinta. Tu che dici?
— È la settima volta che me lo chiedi, Hermione. Perché sei così titubante?
— Magari ti complimenti solo per compassione e non pensi davvero ciò che dici. Insomma... tu sei fantastica.
In effetti non aveva torto, il vestito che i miei genitori mi avevano mandato via gufo era semplicemente sublime.
Non sempre mi fidavo dei gusti di mia madre, ma questa volta ci aveva azzeccato in pieno.
L'abito era di una color verde smeraldo che faceva risaltare i miei capelli ramati e che mi cadeva morbido lungo le gambe. Insieme al vestito c'era uno spesso e lungo nastro di stesso colore e tessuto, col quale avevo realizzato un fiocco che mi stringeva la vita.
— Hermione, ci sono quattro cose certe nella vita.
— Non erano due?
— Potresti smetterla di contraddirmi?
Hermione sbuffò divertita e annuì, sedendosi sul letto.
— Dicevo, ci sono quattro cose certe nella vita: la morte, le tasse, il terrore di Ron per i ragni e la nostra bellezza. Perché noi due siamo splendide. E tu soprattutto stasera ti sei trasformata da bruco in farfalla. Sei un vero diamante, fidati. — feci una pausa, accennando un sorriso, — Ron rimarrà a bocca aperta.
Non so se a convincerla fosse stato il discorso sulla sua trasformazione o il commento finale su Ron, tanto vale che cinque minuti dopo eravamo all'entrata della sala da ballo, davanti alla quale c'era la McGranitt ad aspettarci, o meglio, ad aspettarla.
— Signorina Granger, era ora.
La professoressa rivolse lo sguardo a Cho, Calì e il fortunato accompagnatore di Fleur, invitandoli tutti a entrare.
— E lei, signorina Sheve. Si sbrighi.
Annuii e, poco prima degli altri quattro, feci il mio ingresso in Sala, decisa a non guardare nessuno mentre scendevo la scalinata.
Gli occhi puntati su di me mi portarono ad aumentare la velocità del passo e finii per saltare giù dalla scalinata più rapidamente che potevo.
Per fortuna l'ingresso delle accompagnatrici e del cavaliere distolsero l'attenzione da me.
Corsi verso Raven, che mi aspettava sorridente.
— Pensavo che non saresti più venuta.
— Non sarei mai potuta mancare.
— Georgia!
Rebeka, con un adorabile vestito rosso che esaltava il suo incarnato e i capelli corvini, si avvicinò a noi, a braccetto col suo accompagnatore, un Corvonero del quarto anno.
— Allora? Andiamo a ballare? — propose lei, causando la reazione entusiasta di Raven.
— Scusate ragazzi, non vado pazza per i lenti...
— Andiamo Geo!
Nonostante l'imbarazzo di ballare con un ragazzo, gli occhi dolci di Raven mi intenerirono così tanto che alla fine decisi di accontentarlo.
Scoprii troppo tardi che il mio accompagnatore non era un asso nella danza e dopo circa quarantacinque minuti si rifugiò nella sua stanza, accompagnato dal cavaliere di Rebeka, con una caviglia slogata.
Il fatto di non avere più un accompagnatore non mi feriva più di tanto, dato che (fortunatamente) non ero l'unica. Perciò mi diressi verso Harry e Ron, con un bicchiere di punch in mano.
— Vedo che vi state divertendo, ragazzi.
Mi sedetti accanto a loro, sorseggiando il liquido rossastro nel calice di vetro, e ridacchiai nel notare le loro espressione depresse.
— Andiamo, ragazzi.
— Dovresti essere triste anche tu, il tuo cavaliere ti ha abbandonata. — disse Ron, con lo sguardo fisso su Hermione che volteggiava tra le braccia possenti di Krum.
— Non intenzionalmente. Si è fatto male.
— Fa lo stesso.
Mi misi in piedi, con la testa che girava leggermente (probabilmente per la stanchezza), e mi diressi verso la ciotola di punch più vicina. Riempii due bicchieri e glieli porsi.
Ron afferrò e trangugiò il suo contenuto, per poi fare una smorfia disgustata e lasciare il calice sul tavolo dietro di lui.
— Fratellino! Ancora qui a piagnucolare?
Ron lanciò un'occhiataccia a Fred, che teneva Angelina Johnson stretta per la vita.
Harry, dopo aver avvicinato il bicchiere alle labbra, sputò il liquido rossastro al suo interno.
— Che diavolo c'è dentro questo punch?
George, appena arrivato, guardò Fred, sorridendo colpevole.
— Una magica pozione che se presa in abbondanza...
— Sarò anche una mezzosangue, ma noi babbani conosciamo bene l'odore dell'alcol, Fred. E questo non è poi tanto diverso.
Hermione odorò il bicchiere e fece una smorfia disgustata.
Ma quando si è avvicinata?
— Volevate somministrare del whisky incendiario a dei minorenni? Ci sono anche dei bambini!
George lanciò un'occhiataccia al gemello.
— Ti avevo detto di metterlo solo nella bevanda destinata ai professori, genio!
— Andiamo! Tutto il divertimento lo dovete a me. — fece un cenno verso un punto dietro di me.
— Vedete? Anche Malfoy si è lasciato trascinare.
Draco Malfoy, infatti, aveva abbandonato la sua accompagnatrice per saltare a ritmo di musica insieme ai suoi due scagnozzi altrettanto brilli.
— Questa sì che è bella. — commentò Ron.
Harry, difronte all'espressione rammaricata di Hermione, alzò gli occhi al cielo.
— Eddai, non puoi non trovarlo divertente.
— Okay, — rispose la Granger sospirando, — ammetto che tutto ciò potrebbe essere un tantino divertente, ma... Georgia! Stai continuando a bere!
— Eh?
— Oh mio Dio.
— Georgia dove vai?
— Georgia?
Non riuscivo più a distinguere le voci e, a dire la verità, non mi importava finché c'era la musica.
Volevo solo ballare, lasciarmi trasportare dal ritmo.
Mi muovevo, facevo giravolte, mi sentivo leggera e mi sembrava di volare come una farfalla.
Non mi curavo della gente che si trovava intorno a me, quasi non la vedevo. Mi sembrava di essere in una bolla, come se fossi rinchiusa in un sogno.
Sbattei contro qualcuno e da lì... non ricordo più nulla.
Nella mia mente... solo il vuoto.n/a:
amo Fred e George con tutto il mio cuore.
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mudblood - the descendant [d.m.]
FanfictionIl lato oscuro non lascia nessuno indifferente, ma nella storia di Georgia si celano segreti che la incatenano irremovibilmente a esso. - Perché è così interessato a lei? - Perché lei è la discendente. La nata babbana Georgia Sheve viene ammessa al...