Era arrivato il momento di abbandonare Hogwarts per tornare a casa per tutta l'estate e mai ero stata più certa che mi sarei annoiata da morire.
Era pur sempre casa mia, ma Hogwarts... era Hogwarts.
E Hogwarts era più di una casa: era il posto dove avevo imparato a prendere decisioni drastiche, a fronteggiare le mie paure e a non lasciarmi mettere i piedi in testa da gente stupida (riferimenti puramente casuali a un tale Draco Malfoy); senza considerare che a Hogwarts avevo trovato amici fantastici con cui avrei potuto solo scambiarmi delle lettere.
Cosa avrei fatto senza Raven e Rebeka? E Ginny? E le tre grazie anche detti Harry, Hermione e Ron?
Per non parlare di Fred e George. Nulla sarebbe stato più lo stesso senza la loro presenza che, seppur ingombrante, dava sempre luce alla stanza dove si trovavano.
Mi sarebbero mancati un sacco, tutti quanti!
Ero seduta con Raven e Rebeka, il treno era partito da poco.
A un tratto la porta dello scompartimento si aprì, rivelando i tre odiosi purosangue che mi odiavano come se fossi la peste.
— Che vuoi, Malfoy? Possibile che capiti sempre nello scompartimento dove ci sono io? Non dirmi che sei venuto perché ti mancavo già.
Malfoy ignorò, con mia grande sorpresa, la frecciatina che gli avevo inviato.
— Non ci sono posti liberi. — disse, rivolgendosi a Tiger e Goyle.
— E con questo? Restate in piedi nel corridoio. — propose Raven, che si beccò un'occhiataccia da parte di Malfoy.
Vedendo che non si muoveva da dove si era piazzato, alzai le sopracciglia, incrociando le braccia.
— Sei serio? Davvero saresti disposto a respirare la stessa aria di una lurida sangue marcio, pur di non restare in piedi? Wow, Malfoy, ci siamo ridotti proprio agli stracci.
Draco irrigidì la mascella.
Colpito e affondato, biondino
— Non fate gli idioti. — intervenne Rebeka, rivolgendo a Malfoy un sorriso da ragazzina innamorata che fece disgustare sia me che suo fratello.
Io e Raven ci lanciammo un'occhiata perplessa.
Malfoy o non Malfoy, questo è il problema.
Anzi, Problema un corno. La soluzione era solo una. NON Malfoy.
Io e Raven aprimmo contemporaneamente bocca.
— Vai via.
— Okay, entra.
Guardai Raven scioccata.
Lui alzò le spalle, mentre Draco entrò trionfante insieme ai suoi scagnozzi.
Sbuffai e, quando vidi Tiger e Goyle sedersi accanto a me, mi spostai vicino Rebeka, spintonando Malfoy che aveva programmato di sedersi proprio lì.
Draco ringhiò e io gli sorrisi smielata, beccandomi un'occhiata fulminante da parte di Rebeka che, a quanto pareva, era contenta che Malfoy si stesse sedendo accanto a lei.
Che schifo.
Malfoy si sedette difronte a me, imbronciato.
Aggrottai la fronte. Tutto ciò era una pagliacciata. Sembrava fossimo dei bambini dell'asilo.
Proprio per dimostrare la mia maturità, decisi di trattenermi e di non fargli una pernacchia-lancia-sputi-level-lama.
Tiger e Goyle erano indifferenti, ma ogni tanto assumevano espressioni minacciose, che li facevano sembrare ancora più stupidi.Fu il viaggio più lungo della mia vita. Per tutto il tempo dovetti sentire Rebeka che parlava con Malfoy, il quale fingeva (in modo evidente) di ascoltarla.
Sentendomi sola, mi spostai vicino a Raven e finalmente intrapresi una conversazione interessante, che riguardava più che altro l'atteggiamento ridicolo che Rebeka assumeva quando si trattava di Malfoy.
Quando ci scappava qualche risata troppo rumorosa, Draco ci lanciava occhiate malevole e potei giurare di aver visto nei suoi occhi una strana luce che mai avevo notato, o che forse in essi non c'era mai stata.
Incrociai il suo sguardo solo per un istante, ma entrambi lo distogliemmo immediatamente, a disagio.
Per tutto il resto del viaggio, pensai allo strano comportamento che Malfoy aveva assunto e anche le parole di Raven diventarono superflue.
Che si sia pentito di avermi trattata male?
Quando scendemmo dal treno vidi i miei genitori accanto a Molly Weasley. Ero contenta che la mia famiglia e quella di Ginny, Ron (e gli altri) fossero diventate amiche. In fondo Arthur Weasley era appassionato della cultura e della società babbana.
Agitai una mano, attirando l'attenzione dei miei genitori, che mi sorrisero entusiasti.
Prima che potessi raggiungerli, però, una voce mi fermò.
— Mi annoierò senza di te, sangue marcio. È bello litigare con te.
Rimasi immobile. Era uno strano modo per dirlo, ma mi stava dicendo che gli sarei mancata.
Draco Malfoy aveva appena ammesso esplicitamente che gli sarei mancata.
Mi superò e, nel vedermi così sconvolta, sghignazzò.
— Ci si vede a settembre.
Non risposi e rimasi immobile per qualche lungo istante. Fu l'abbraccio di Ginny, che mi era comparsa alle spalle, a cogliermi di sorpresa.
Mi riscossi e, insieme alla mia amica, mi avvicinai a mamma e papà che mi aspettavano a braccia aperte.
Seppur non fossi tipa da abbracci tra familiari, mi tuffai nelle loro braccia, tra le quali trovai calore e affetto.
Mi sentivo già a casa e per un istante dimenticai il luogo magico e tutti gli stravaganti amici che stavo lasciando.n/a:
FINALMENTE SI COMINCIA CON THE GOBLET OF FAIAH DAJE.
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mudblood - the descendant [d.m.]
FanfictionIl lato oscuro non lascia nessuno indifferente, ma nella storia di Georgia si celano segreti che la incatenano irremovibilmente a esso. - Perché è così interessato a lei? - Perché lei è la discendente. La nata babbana Georgia Sheve viene ammessa al...