37 - inquisitorial squad: double play

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Era passata una settimana dalla fine delle vacanze di Natale.
Le attività dell'Esercito di Silente erano riprese incessantemente e i miglioramenti ottenuti grazie agli allenamenti con Raven aumentavano di giorno in giorno.
Se mai la mia bacchetta fosse caduta, avrei tranquillamente potuto richiamarla con Accio; riuscivo a usare Alohomora, Depulso, Reducio, Engorgio ed Evanesco col solo uso della mano destra e stavo lavorando su altri incantesimi più impegnativi, come Aresto Momentum, Confundo, Stupeficium, Expulso, Levicorpus e Liberacorpus.
Tuttavia, con tanto di bacchetta alla mano, non ero ancora riuscita a evocare un patronus completo, che mi si presentava solo come una massa luminosa e informe.
Ero in Sala Grande, accanto a Rebeka, aspettando che venisse servita la colazione, quando Harry mi venne a chiamare.
Chiesi scusa a Rebeka e mi allontanai insieme a lui.
— Che c'è Harry?
— Abbiamo scoperto una cosa.
Aggrottai le sopracciglia, — Ovvero?
— La Umbridge ha reclutato alcuni studenti Serpeverde, tra cui Draco e la sua gang, per formare una squadra di inquisizione e dare la caccia insieme a Gazza all'Esercito. E quindi mi chiedevo...
— Se potessi entrare nella squadra per depistare le indagini?
Harry sorrise e mi diede un'energica pacca sulla spalla.
— Sapevo che avresti capito!
Non ebbi il tempo di rispondere, che già era tornato al tavolo dei Grifondoro.
Riflettei sui pro e i contro della situazione.
Se fossi entrata nella squadra di inquisizione della Umbridge e avessi contemporaneamente partecipato alle lezioni di Harry, se l'organizzazione fosse stata beccata sul fatto, la mia punizione sarebbe probabilmente stata cento volte peggiore, il che costituiva un notevole contro.
Però, se fossi riuscita a impedire che venissimo beccati (o almeno a ritardare il più possibile il momento fatidico) allora sarebbe stato un bene per tutti.
Sospirai. Tanto valeva provarci.
Mi diressi verso il tavolo dei Serpeverde, analizzando con attenzione ogni viso fino a quando non trovai quello che mi interessava.
Mi avvicinai a passo rapido e mi sedetti sulla panca dopo averla scavalcata e aver rubato il posto a Blaise Zabini.
— Malfoy.
Draco, che fino a un attimo prima era impegnato in una conversazione con Theodore Nott, si voltò verso di me.
L'espressione sorpresa che assunse il suo viso era piuttosto compiacente, e mi fece sorridere.
— Sheve, — sorrise, — ti mancavo?
— No, direi di no. Piuttosto, vorrei chiederti un paio di cosette.
— Uhm... — increspò le labbra e scrollò le spalle, — certo, dimmi pure.
— Mi spieghi questo fatto della squadra di inquisizione della Umbridge?
Alzò le sopracciglia e sembrava in procinto di scoppiare a ridere da un momento all'altro.
Tu... nella squadra di inquisizione? Scherzi? Ero convinto che facessi parte di quella... setta clandestina.
Esercito di Silente.
— Cosa?
— Niente, stavo parlando tra me e me. Comunque no. Cioè, io? Pfff, figurati. Insomma... li capisco, perché se fossi in loro anche io vorrei esercitarmi sulla pratica di Difesa contro le arti oscure. Ma io seguo le regole, io... io sono il prefetto. Non posso permettermi di fare passi falsi.
— Anche Weasley e la Granger sono prefetti. — ribatté Blaise, che stava ascoltando la conversazione (senza permesso).
— Sì, ma loro sono Grifondoro, noi Serpeverde, è diverso.
— Perché mai dovrebbe essere div-
— Zabini, — lo fuliminò Draco, — taci.
Blaise alzò le braccia in segno di resa e si voltò dall'altro lato, dove sfortunatamente trovò Daphne Greengrass, con la quale aveva pesantemente litigato dopo la serata del Ballo del Ceppo l'anno precedente.
Volsi nuovamente lo sguardo verso Draco, con le sopracciglia alzate.
— Quindi?
— Oggi pomeriggio, dopo le lezioni, dobbiamo presentarci nell'ufficio della Umbridge per ufficializzare il tutto.
— Perfetto. — mi misi in piedi e scavalcai nuovamente con estrema goffaggine la panca, — Oh, e non dimenticarti della ronda di stasera.
— Non la dimenticherò. — sorrise, — Non potrei mai.
Decisi che era meglio andarmene prima che quel sorrisetto strafottente abbattesse tutte le difese che avevo rigorosamente alzato.

Quel giorno saltai la lezione, ma Harry conosceva il motivo e non se ne dispiacque, dato che lo facevo per cercare di aiutarlo.
La Umbridge fu particolarmente sorpresa nel vedermi insieme a Draco e gli altri, forse perché il primo giorno di lezione non avevo fatto una buona impressione su di lei.
Notai che appena mi riconobbe spostò lo sguardo sulla mia mano, probabilmente alla ricerca di qualche segno della tortura fisica e psicologica, che aveva inflitto a me e a Harry e della quale non rimaneva altro che una sottile cicatrice bianca ormai quasi invisibile.
— So che è sorpresa di vedermi qui, professoressa.
— Infatti. — disse, dopo essersi schiarita la voce, — E sono molto curiosa di sentire le tue motivazioni, signorina...
— ...Sheve. Comunque, mi sono resa conto che... ero nel torto, professoressa. Mi ero lasciata abbindolare da quelle maldicenze solo perché ero amica di Harry. E lo sono ancora. È per questo che voglio porre fine all'Es- alla sua organizzazione clandestina: perché so che non è un bene per lui.
Fare quel discorso, che mi ero accuratamente preparata durante la lezione di Rune Antiche, mi fece torcere le budella.
Ovviamente non pensavo assolutamente quello che stavo dicendo e consideravo ancora la Umbridge una pazza bugiarda e psicopatica, ma dovevo sacrificarmi per il bene comune e per fare ciò dovevo, quindi, espormi.
— Perciò, professoressa... — deglutii, — le chiedo scusa.
Il sorriso soddisfatto sul volto da rospo della Umbridge mi fece venir voglia di prenderla a calci e non vedevo l'ora che tutta quella storia finisse e che Silente trovasse un modo, come ogni anno, per tirarci fuori dai pasticci.
— Sono molto contenta che lei sia rinsavita, signorina... ehm...
— Sheve. — ripetei, trattenendo l'impulso di alzare gli occhi al cielo.
— Quindi, signorina Sheve, sono lieta di annunciarle che sarà a capo delle indagini al fianco del signor... ehm...
— Gazza? — proposi.
— Sì, Gazza.
Dopodiché appuntò delle spille sulle nostre tuniche e ci mandò in spedizione.
— Roba da pazzi, — mormorai tra me e me mentre camminavo per i corridoi, — sembra quasi che siamo in guerra.
— Questa è una guerra.
— No, non lo è, Malfoy. Dovresti mettere da parte il tuo odio irrazionale nei confronti di Harry, Ron e Hermione e usare un po' più il cervello.
— Che vorresti insinuare?
— Niente.
Mi fermai e mi rivolsi agli altri, tra cui, sfortunatamente, c'erano anche Pansy e Millicent, che non avevano preso di buon grado la notizia della mia persona a comando della squadra.
— Allora, dobbiamo prima di tutto capire dove effettivamente si allenino.
— Ma lo sappiamo già. — intervenne Gazza, — Nella Stanza delle Necessità.
— E lei Gazza dovrebbe sapere meglio di tutti che non si può entrare nella Stanza delle Necessità a meno che non si pensi la stessa cosa che abbia pensato chi è entrato, il che è piuttosto difficile.
— Dovremmo costringere uno di loro a parlare.
Fulminai Millicent. — E come? Cruciandoli? Di certo non accetterebbero di prendere il veritaserum. E non sono in vena di sprecare un mese della mia vita per creare una pozione polisucco e prendere le sembianze di Sailor Moon.
— Sailor Moon? — chiese confuso Goyle.
— Cho Chang. — precisai, sospirando, — Invece di comportarvi come una banda di bambocci privilegiati che vogliono tutto e subito semplicemente stando seduti su un divano a poltrire, provate a muovere il culo e a impegnarvi una volta tanto.
Se Harry mi avesse visto sarebbe stato molto fiero di me, che stavo interpretando meravigliosamente la leader della squadra che mirava alla rovina dei suoi stessi amici.
Dovevo essere particolarmente convincente, perché perfino Pansy e Millicent decisero di ascoltarmi e Tiger e Goyle si misero sull'attenti.
— Bene. Io vado nel dormitorio dei Grifondoro, sperando che non abbiano cambiato parola d'ordine, e chiedo a Seamus Finnigan di dirmi più o meno gli orari e le date degli incontri. Voi aspettatemi davanti all'ingresso della Stanza della Necessità, che Gazza conosce bene, e fate da guardia. Chiunque potrebbe entrare o uscire per qualsiasi motivo. In mia assenza seguite gli ordini di Gazza, sarà un magonò, ma ha più esperienza di voi. Tu, Malfoy, vieni con me e non ribattere.
Senza farselo ripetere due volte, Draco, con un sorriso idiota stampato sul viso, mi affiancò e mi seguì quando mi incamminai verso il dormitorio dei Grifondoro.
Appena le ebbi voltato le spalle, la squadra si diresse verso la Stanza della Necessità.
Avevo deciso di portarmi Draco perché là in mezzo era probabilmente il più sveglio e quello di cui seguivano gli ordini più volentieri, quindi era meglio allontanarlo il più possibile dagli altri.
— Non ti ricordavo così risoluta.
Sorrisi al commento di Draco.
— Bisogna essere convincenti per comandare un branco di Serpeverde e, soprattutto, incutere abbastanza timore per mantenere il potere.
— In confronto a te Caramell è una sega.
Risi, — Oh, beh, non ho mai pensato che sarei potuta diventare Ministro, ma ci farò un pensierino. Grazie per l'idea.
Una volta arrivati alla Torre dei Grifondoro, salutai la signora Grassa e sussurrai la parola d'ordine, in modo che Draco non potesse udirla.
Mimblus Mimbletonia.
Per fortuna non era stata cambiata, quindi la porta si spalancò davanti a noi.
— Tu resta qua fuori. — dissi a Draco, che parve abbastanza contrariato.
— Per te andare là dentro è come per un agnellino entrare nella tana dei lupi.
— Mi stai dando dell'agnellino?
Alzai gli occhi al cielo. — Sapevo che lo avresti detto. E comunque, di te non si fidano, di me sì. Quindi resta qui fuori e vedi se torna qualche possibile membro Grifondoro dell'Es- della... setta clandestina.
Alla fine, Malfoy si convinse e io feci il mio ingresso in Sala Comune da sola.
Quando uscii, mi rivolsi a Draco frustrata.
— Penso che dovremo appostarci e aspettare che finiscano. Ma tu guarda un po'!
Mentre ci allontanavamo dalla Sala Comune, mi trattenni dallo sghignazzare.
Malfoy non poteva saperlo, ma quel giorno, nella Stanza delle Necessità, non c'era alcun allenamento.
Mission impossible? Non per me.

n/a:
Mado uagnu ho praticamente fatto uno schema dell'intera storia e sto piangendo👌🏻

mudblood - the descendant  [d.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora