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Quel venerdì mattina la temperatura si era alzata, anche se di poco. La primavera si mostrava in tutta la sua bellezza con un cielo limpido ed azzurro; una nuvola passeggera mi passò sopra la testa, nascondendo per pochi secondi il sole. Udii gli uccellini cantare, osservai i fiori ormai fioriti e respirai il profumo di questi ultimi, mischiato all'odore di erba fresca che si portava dietro il venticello.

Nascosi le mani nelle lunghe maniche del maglioncino rosso che avevo indossato quella mattina e, mentre camminavo, spostavo meccanicamente quei pochi ciuffi neri che sfuggiti alla crocchia fatta prima di uscire di casa, continuavano a cadermi sul viso. Osservai una farfalla passarmi accanto, prima di varcare il cancello della Lincoln High, e la trovai stupenda: le ali erano di un arancione intenso e aveva qua e là qualche macchia nera; la piccola svolazzò in alto, sparendo poi dalla mia vista, libera.

«Perché sorridi?» mi richiamò una voce maschile alle mie spalle. «Pensavi a me, non è vero?»

«Si Sam, sei sempre nei miei pensieri.» risposi sarcasticamente, girandomi nella sua direzione.

Indossava un paio di pantaloni beige e una maglietta a maniche lunghe di un marrone più scuro, in stampatello vi era scritto "New York University". I capelli castano chiaro erano stati appena pettinati e un sorriso si era dipinto sul suo volto, facendo comparire due piccole fossette ai lati della bocca.

«Allora,» riprese lui avvicinandosi. «sei pronta per l'esposizione di storia?»

Sbuffai e feci cadere la testa in avanti: ero pronta? Sì, avevo studiato come per ogni altro esame, ma ero comunque nervosa. Keyla Harris, una delle ragazze con i voti più alti della Lincoln High, pronta per tutto, era diventata improvvisamente nervosa. Era una cosa che capitava sempre: ogni volta che c'erano di mezzo verifiche o interrogazioni, Keyla diventava un fascio di nervi, era più forte di lei. E ora parlavo di me stessa in terza persona.

«Si.» mentii infine, osservando come Samuel mi circondasse con le sue braccia e mi stringesse in un abbraccio.

«Non ci credo per niente.» replicò lui.

Scoppiammo a ridere insieme e, poi, lo sentì depositarmi un bacio sul capo. Quindi faceva sul serio con me? Non scherzava quando diceva che ero sua!

Da una parte era strano, perché quel suo comportamento attirava tutti gli occhi su di noi: d'altronde Samuel Miller era conosciuto per la sua fama da ruba cuori, del ragazzo che poteva avere chi voleva lui; era il capitano della squadra di basket, inoltre.

Io, in confronto, ero nessuno. Certo, non ero invisibile e quasi tutta la scuola mi conosceva per "quella che va bene in tutte le materie" ma non più di questo. Però dall'altra parte, mi piaceva che Samuel avesse mostrato a tutti ciò che eravamo diventati nel corso di due intense settimane. Dentro di me, però, speravo vivamente che gli altri studenti della Lincoln High non mi scambiasse per la ragazza di turno che Samuel si portava a letto.

Ci incamminammo verso l'entrata della scuola, Samuel aveva addirittura preso la mia mano. Quando varcammo la porta dell'edificio, e quindi facemmo il nostro ingresso, un brusio unico si alzò improvvisamente e gli occhi di tutti erano su di noi. Potevo sentirli dire frasi come «Quindi è Keyla Harris la nuova conquista di Miller» o «Non avrei mai pensato che quei due potessero davvero andare d'accordo», tutto mentre camminavamo lungo il corridoio. Okay, io e Samuel eravamo la nuova notizia stravolgente dell'istituto, ma non era mica un affare di stato! Potevano farsi i cavoli loro, no?

Vidi il mio armadietto e tirando un sospiro di sollievo, notai anche Jennifer intenta a chiaccherare con David Cole. Quei due formavano proprio una bella coppia e, sebbene anche loro avessero sentito gli occhi del liceo su di loro, non se ne curavano minimamente. Fortunatamente David non aveva una fama da play-boy alle sue spalle, era stato più stranquillo di Samuel e sapevo che Jennifer era in buone mani. Salutai quest'ultima con un abbraccio, lasciando andare per poco la mano di Samuel, poi salutai anche David e infine aprii il lucchetto del mio armadietto, adiacente a quello di Jennifer.

Qualcosa di nuovo (#Wattys2016) || COMPLETATA ✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora