Challenge 2- AnnaNebyTorrente95 vs Thewinterhoney

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AnnaNebyTorrente95 orario consegna 18,19

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LA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE

Pochi centimetri ci separavano l'uno dall'altro; eravamo così vicino che non solo riuscivo a percepire chiaramente la sua potente aurea demoniaca, ma sentivo insistente il forte odore di zolfo caratteristico dei demoni.
Il mio stiletto premeva forte sulla sua giugulare, volevo ucciderlo, ma la mia parte tenebrosa iniziava a ruggire domando e placando la luce che piano piano sentivo affievolirsi.
Tutti intorno a noi sembrarono sconvolti e si fermarono ad osservare la scena davanti ai loro occhi.
<Oh Davina, bella come un angelo e dannata come un diavolo, chissà a chi somiglierai, alla tua santa madre o al tuo stupido padre, quando LUI ti torturerà e finalmente si prenderà la tua anima.>
Sentivo il sangue bollirmi nelle vene dalla rabbia, ma ogni singola cellula del mio corpo era attirata da lui e sentivo il suo potere bloccarmi, rendendomi totalmente incapace di muovermi.
Vedevo dietro lui, Hungins che preoccupato cercò di correre in mio aiuto, ma con un gesto della mano lo scaraventò in aria, sbattendolo lontano da noi.
Il quel momento si scatenò il delirio e tutti i mortali presenti in quella sala iniziarono a scappare e a lasciare la villa urlando.
<Ci siamo solo io e te adesso.> disse trionfante il demone, strappandomi di mano lo stiletto, con il quale mi colpì scaravendandomi a terra.
Hungins era ancora immobile incapace di muoversi proprio come me, probabilmente essendo un sangue misto (mezzo umano e mezzo angelo), il potere demoniaco aveva più effetto su di lui.
Sentivo tutta la mia forza oscura espandersi dentro di me e questo mi diede la forza di alzarmi.
<Patrick o preferisci Baltazar!! Avanti non lo sai che le signore non si toccano?>
Iniziai a correre verso di lui tirai dalla borsetta una boccetta d'acqua santa e gliela tirai sull'affascinante volto.
Immediatamente il demone iniziò a contorcersi ed ad urlare dal dolore.
Subito ne approfittai per raccogliere da terra lo stiletto benedetto e in men che non si dica mi ritrovai a cavalcioni su di lui col l'arma puntata sul suo cuore.
Il suo bel viso si era sciolto, come se la sua pelle fosse stata a contatto con l'acido rivelando quello che era il suo vero aspetto.
<Vedi come sei bello al naturale!> dissi ironica, mentre leggevo nei suoi occhi la voglia di strapparmi il cuore e di portalo come souvenir a Lucifero.
<Avanti Davina, lo sappiamo tutti e due che non ti meriti di fare la sguattera di quei quattro pennuti alati del clan dei Soren! Rivelati per quello che sei, malvagia!>
Quelle parole furono una doccia fredda per me.
Io non sapevo che cos'ero, non sapevo di cosa ero realmente capace.
Tutti avevano timore di me e con loro sarei diventata più potente.
Ma io non ero malvagia, di questo ne ero sicura.
<Mi dispiace Bal!> dissi premendo ancora di più la lama sul suo cuore.
<Porta i miei saluti a Lucifero.>
Lo trapassai con tutte le mie forze, il suo corpo si ridusse in polvere e le sue ceneri furono assorbite dal pavimento.

VS

Thewinterhoney orario consegna 19,30

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THE SILVER SOUL

Mi passo una mano sul viso, coperto da una maschera candida come le ali di cigno che la decorano su un lato, i preziosi ricami d'argento corrono lungo i fori a mandorla per gli occhi, che evidenziano il mio sguardo dorato.
Ho la schiena contratta per la tensione. Cerco di calmare il respiro e le mie labbra carnose si piegano verso l'alto.
Ho tutti gli occhi puntati addosso.
So cosa vedono, una risata amara preme per sgorgare dalla mia bocca, ma la trattengo, ripensando ai commenti che ho sentito mormorare.
Una Dea.
Un angelo.
Questo vestito inganna, come la mia intera figura sottile e apparentemente delicata rivestita da questo abito lieve come un velo nuziale e puro, come non riuscirò mai a essere grazie al mio sangue.
Grazie a mio padre.
Sono nata per essere un'assassina.
Ho ucciso la mia stessa madre, un angelo puro che non poteva tollerare la presenza che incombeva nel suo grembo, che le succhiava la linfa vitale.
Lo sa anche il clan dei Soren, a cui aspiro per entrare nella Luce, visto che mi hanno mandato alle calcagne il loro assassino migliore, Hugin. Con la coda dell'occhio osservo il ragazzo dai capelli cosí chiari da parere bianchi e le spalle larghe rivestite da un completo blu notte che lo calza a pennello.
Stringo tra le dita il calice da cui sto bevendo. Ma li capisco.
Neppure io mi fido di me stessa, soprattutto quando un forte odore di zolfo misto a un profumo più dolce mi riempie le narici, facendomi vacillare. La mia futura vittima mi tende una mano, con i suoi occhi simili a quelli dei gatti, verdi e dalle pupille allungate.
Mi ritrovo al centro della sala.
Il suo respiro mi solletica la pelle.
Non sono mai stata cosí vicina a un demone.
Ha la pelle calda, non fredda come quella degli angeli.
Sta per parlare, ma non gliene do il tempo, estraendo dalla giarrettiera il pugnale sottile, unico amico fedele, e puntandoglielo alla giugulare. Il suo respiro si interrompe per un istante, le sue labbra poco distanti dal mio orecchio.
Poi la sento. 
Una risata.
Sta ridendo
-Non credere che non ne abbia il coraggio, Patrick Macnil. Lo farò così rapidamente che sembrerà un gioco di magia.- gli sussurro, sorridendo.
-Non ne dubito, Davina Swift, ce l'hai nel sangue.- i suoi ricci bruni hanno riflessi rosastri sotto le luci delle candele -Questo è il tuo giorno, no? La Scelta, la tua prima Missione. Per la Luce devi uccidermi, sebbene io non ti abbia fatto niente.
-Sei un demone.
-E mi condanni per questo?- alza un sopracciglio -Lo sei anche tu, per metà. Io mi limito ad assaggiare anime, e la tua è davvero bellissima, sembra fatta di luna.
-Tu uccidi.
-No, sei tu che uccidi, non io.
Ha ragione, eppure il mio coltello affonda letale.
Sono un'assassina, non potrò mai far parte della Luce e non mi inabissero nelle Tenebre.
Vivrò nel mezzo, come sono nata.

Sola, padrona del mio destino.

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