SPECIAL CHALLENGE- robbybooo vs AnnaNebyTorrente95

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robbybooo orario consegna 20,38

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RESPIRI

La luce della torcia alle spalle di Tom, proietta l'ombra di un gigante sulla roccia porosa della grotta, facendomi sentire piccola ed indifesa.

Il suo viso è contratto in una smorfia tormentata e mentre tende lentamente le mani verso di me, indietreggio spaventata.

<<Kelly ti prego>> mi dice accorciando la distanza che ci separa <<Devi credermi>>
Il tono della sua voce è un roco sussurro che rimbomba nella grotta.

Mi sento in trappola e la confusione che mi vortica nella mente, annebbia la mia razionalità, lasciando che il dubbio tinga di incertezze i miei pensieri.

<<Non ci riesco>> ammetto portandomi una mano sulla fronte e premendo con forza sulle tempie.

<<Dimmi cosa posso fare per farti capire che non mento>> mi dice prendendomi il viso tra le mani.

Una lacrima scivola capricciosa sulla mia guancia trasportando con sè tutta la mia disillusione.
Lo sguardo di Tom sembra addolcirsi mentre con il pollice si avventa sulla lacrima per poi cancellarla <<Non piangere Kelly>> mi dice avvicinando la sua bocca alla mia.

Osservo le sue labbra in trans. Esiste una bocca più perfetta?
Mi guarda negli occhi e mi perdo nelle profondità dei suoi pozzi tinti di un blu cobalto così intenso, da far impallidire il mare. Si ferma un istante come se aspettasse il mio consenso, come se fossi capace di resistergli...
Gli vado incontro sorprendendolo prima che sia lui a baciarmi, prima che la mia razionalità prenda il sopravvento.

Questa incertezza è la chiave di volta del nostro tutto, è solo grazie a lei che mi sento ancora libera di poter sperare nella sua sincerità.

La dolcezza del bacio è un piacevole contrasto con le sue labbra salate. La sua bocca si muove esperta, a tratti leggiadra, per poi sorprendermi con una voracità che mi fa formicolare il ventre.

Il desiderio preme in me con forza, la stessa con cui stringo fra le dita i suoi capelli dietro la nuca, che mi fa tendere il laccio del mio bikini e mi lascia senza paura nuda davanti a lui.

Mi sento straordinariamente pronta ad accogliere la sua verità e anche se il sospetto bussa incessante alle porte delle mie incertezze, è più la necessità di sentirmi per la prima volta in vita mia libera di assecondare i miei istinti a prevalere, confinando in angolo remoto della mente, la mia razionalità.

<<Sei bellissima>> mi dice stringendomi fra le sue forti braccia per poi sdraiarmi sulla sabbia umida della notte.
<<Sei sicura?>> mi chiede soffiandomi sulle labbra in un modo così travolgente da farmi tanto bene quanto male.

<<Si>> gli sussurro all'orecchio per poi stringere piano il lobo tra i denti. Il suo respiro accelera mentre si insinua soavemente dentro me.

Il dolore lascia presto il posto al piacere e la sensazione di pienezza che mi regalano le sue spinte, mi fa credere di appartenergli da sempre.

Una leggera luccicanza gli imperla la fronte, pare una corona di diamanti splendenti ed è straordinariamente bello il timido sorriso che accompagna i suoi respiri sommessi, come se il loro rumore, potesse infrangere il nostro momento.

Le mie labbra assaporano la salsedine sulla sua spalla durante l'ultima spinta, quella che consacra la mia prima volta.

<<Sei mia>> mi dice sfinito affondando il viso tra i miei capelli.

Rimaniamo abbracciati a lungo poi il senso di colpa comincia a premere nel petto.
D'un tratto l'incanto svanisce, lasciandomi l'amaro in bocca per Penny, la mia migliore amica, la ragazza della scommessa.

VS
AnnaNebyTorrente95 orario consegna 20,44

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MALINTESI

<Credi che io sia una stupida, Tom?> gli gridai contro come una furia.
<Credi che io non lo sappia che uno come te, non sceglierebbe mai una come me? Credi che io mi beva la storia di Penny?>
<Ti prego Kelly devi credermi.> mi disse guardandomi negli occhi e trattenedomi le braccia per impedirmi di andare via.
<E lasciami ti ho detto!!> esclamai con ferocia mentre le lacrime continuavano a scendere veloci.
Mi liberai da quella stretta e scappai via da lui, lasciandolo solo con i suoi maledetti rimorsi, semmai ne avesse avuti.

Dovevo assolutamente trovare Penny, volevo andare via da lì, dimenticare tutto.
Giurai a me stessa che mai e poi mai sarei tornata in quel posto, odiavo tutti i miei compagni di scuola, per me erano involucri senza contenuto.
Mi ero sempre sentita diversa, vivevo di sogni, vivevo di libri e sentivo che i personaggi inventati descritti in quelle pagine avessero più valori e più significato di tutte quelle persone insignificanti e prive di sentimenti, che mi giravano intorno.
Non mi era mai importato di essere "strana" agli occhi degli altri e neppure di cercare di essere come loro.

Finalmente dopo un bel tratto di corsa raggiunsi la spiaggia. Mi girai intorno per cercare di capire dove fosse Penny. Era scomparsa.
Passai in mezzo a coppiette in calore che si baciavano ardentemente, bottiglie di birra e di alcool varie sparse sulla sabbia e vicino ad un gruppetto di ragazzi che parlavano intorno al fuoco.
E poi da lontano, tra le piante notai uno strano movimento.
Corsi verso il punto preciso dove avevo visto una strana situazione e prima di addentrarmi sentii la voce di Penny. Sbirciai tra le foglie e la vidi a cavalcioni, mezza nuda su Ryan.
Non potevo credere ai miei occhi.

<Penny, che cavolo fai?> gridai facendola sobbalzare.
<Shhh!! Kelly, dorme. Mi fa piacere che sei qui, guarda che fine fanno i pezzi di merda!> disse con una luce malvagia negli occhi.
<Ma che dici?> domandai senza capire cosa stesse dicendo.
<Questo grandissimo stronzo, voleva portarmi a letto per scommessa. Gliela faccio vedere io la scommessa.>
Prese un pennarello indelebile dalla borsa, lo stappò e sulla fronte del bello addormentato scrisse a caratteri cubitali: " CE L'HO PICCOLO!"
Ci guardammo negli occhi divertite e scoppiammo a ridere a crepapelle.

"Allora Tom, mi aveva detto la verità", pensai.
Mi amava davvero ed io non gli avevo creduto. Dovevo assolutamente trovarlo e scusarmi.
Ripresi di nuovo a correre, stavolta per cercare Tom.
Ero esausta e sarei andata volentieri a casa, ma non potevo farmi scappare quell'occasione.
Poi finalmente lo vidi intorno al fuoco, in silenzio con la testa tra le mani. Sembrava terribilmente dispiaciuto, così mi avvicinai.

<Ti chiedo scusa!> esclamai.
Lui di scatto alzò la testa verso di me e si mise in piedi.
<Non devi, ho sbagliato io. Io ti chiedo scusa, ma non mentivo su quello che provo per te.>
<Allora dimostramelo!> replicai.
Lui si avvicinò e mi baciò davanti a tutti, che ci guardarono increduli.

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