Special Challenge 3- SophieFra vs Alicez20

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SophieFra orario consegna 16,53

SophieFra orario consegna 16,53

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STRIPTEASE

Non riuscivo a credere ai miei occhi, quella allo specchio non ero io, non potevo esserlo!?

I cappelli leggermente ondulati sulle punte, occhi sfumati e labbra rosso fuoco ingioiellavano la nuova me, in quel tubino nero, corto e scollato a V fino al seno, le decoltè con tacco a spillo slanciavano le mie gambe, infine una cravatta nera al collo penzolava come un ciondolo sulla piega orizzontale dei miei seni messi in bella vista, indossai la giacca e uscii.  A disagio misi un piede avanti all'altro, la destinazione era il bancone degli alcolici, solo così potevo alleggerire la tensione che come un vulcano pronto ad eruttare stava per scoppiare al mio interno. Caleb Ohara, mi notò subito. Più mi guardava , più scolavo birra come fosse acqua ghiacciata.

<< Victoria! sei... sei bellissima >> disse lui con voce incredula.

<< Grazie, anche tu non sei male, voglio dire, sei sempre stato bello e stasera non sei da meno, oh scusa... forse ho parlato troppo, sai com'è, la birra. >> e alzai la bottiglia, per incolpare lei, della mia lingua divenuta fluida tutto d'un botto.

Si passò la mano destra dietro al collo, quasi imbarazzato delle miei parole.

Sentivo la testa leggera e una nuova consapevolezza si era impossessata di me, la sicurezza!

Dalle casse iniziarono a pompare le note di "SWEET DREAMS" degli Eurythmics. Andai verso il centro del salone, adibito a pista per l'occasione, dove corpi sudati si strusciavano l'uno con l'altro. Presi una sedia e me la trascinai fino al centro, iniziai a dimenare il bacino al ritmo di musica, utilizzavo la spalliera della sedia per sorreggermi, oppure per evocare movimenti sensuali, come se al suo posto ci fosse una persona in carne e ossa. Il coraggio mi invase il corpo, la temperatura del mio corpo aumentava ad ogni movimento, mi tolsi lentamente la giacca, facendola scivolare lungo le braccia, atterrando dritta ai miei piedi, non smettevo di muovermi sinuosamente e portavo di continuo le mani dal mio seno, al collo fin sui capelli, dove li raccoglievo come a fare una coda per poi lasciarli di colpo in aria.

Il secondo capo che tolsi, fu la cravatta, slacciando lentamente il nodo e passando la seta tra le mie labbra prima di lanciarla in faccia a Caleb.

<< Guarda Samantha, quella è Victoria, non ci posso credere ti sta rubando la scena, i ragazzi la guardano con la bava alla bocca, compreso Caleb.>> disse una delle quattro stronzette, indicandolo col suo dito indice e atteggiandosi da perfetta acida quale era.

<< Victoria! Brutta, stupida, pezzente, cosa credi di fare?>> urlò Samantha, così forte da farsi venire una crisi isterica davanti a tutti i nostri compagni di scuola. Smisi di ballare.

<< Sarò brutta e pezzente, ma di sicuro non stupida>> dissi calma, mentre cercavo di riprendere fiato dal ballo.

<< Sei pure una grandissima puttana!>> replicò con gli occhi strabuzzati e le mani fra i capelli pronti a tirarseli.

<< Posso solo provare ad esserlo, ma non ci riuscirei nemmeno se volessi, quel primato è tutto tuo e di quel corteo che ti porti dietro>> dissi infervorita.

<< Samantha, non ti riconosco più! Scusati con Victoria subito!>> disse Caleb in mia difesa che nel frattempo aveva raccolto la mia giacca, la cravatta e le teneva  poggiate al abbraccio.

<< Faffanculo! tu e lei, stronzo che non sei altro >> affermò furiosa Samantha mentre sotto i baffi, le quattro oche, "amiche sue", si prendevano gioco di lei e del teatrino che aveva creato.

Caleb mi accompagnò fuori.

<< Adesso so chi è la vera Samantha, ho chiuso con lei.>> disse lui, mentre mi guardava con occhi compassionevoli e pieni di scuse.

<< Meglio tardi che mai>> risposi ridendo, poi proseguii << Perché prendi sempre le mie difese>> domandai sfrontata.

<< Per me sei sempre stata irraggiungibile, sei intelligente, bellissima e beh! hai un corpo da sballo>> disse toccandosi il naso con le punte delle dita.

<< Domani, tolti questi vestiti, ritornerò la nerd di sempre, perchè è quella la vera me. >> affermai seria, mentre lo ammiravo.

<< Bene, allora voglio conoscere la vera te.>> replicò sincero e io per la prima volta ebbi l'attenzione del ragazzo dei miei sogni.

VS
Alicez20 orario consegna 8,50

VSAlicez20 orario consegna 8,50

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IL MIO MOMENTO

Ero di fronte casa di quella smorfiosa di Samantha.
Lei era sempre stata cattiva con me e quel giorno mi sarei vendicata.
Così senza pensarci due volte sono entrata.
Tutti erano silenziosi e non capivo il perché.
Poi ho capito che era perché io mi sono presentata alla festa.
In effetti è stata una mossa abbastanza azzardata. Un nodo iniziava a salire in gola.
Per un momento ho pensato di tornare a casa.
Ma poi ho visto loro. Le ragazze fighe della classe. Loro mi hanno rovinato la vita. C'è l'hanno avuta tra le dita per troppo tempo ed ora non la potranno più avere.
Ho deciso di andare da loro, di affrontarle o almeno di trovare un altro modo per vendicarmi.
Stasera non sono venuta per fare la timida secchiona e per farmi prendere in giro.
Mentre camminavo una cerchia di ragazzi mi iniziava a circondare.
Tutti volevano il mio numero o parlare con me.
Io cercavo di cacciarli, ma loro tornavano. Io sentivo che stavo per cedere. Temevo di andarmene, ma temevo anche che qualcuno approfittasse di me quella sera a quella festa.
Mentre ero assorta nei miei pensieri è venuto lui. Caleb. Ha cacciato via quei brutti ceffi. Mentre lo faceva io lo guardavo e mi piaceva sempre di più. Adoravo il suo profilo greco, anche se non l'avevo mai visto contorto dalla rabbia.
Poi lui mi ha svegliato dai miei sogni dicendo"Hey principessa che ci fai qui?"-"Oh bè niente niente..."-non sapevo che dire. Mi aveva colto di sorpresa con questa domanda. Ho iniziato a sudare. Poi lui ha detto-"Oh io pensavo fossi venuta per avere vendetta contro quelle stupide oche della classe che ti prendono in giro"-"Oh si nota così tanto?"-chiedo sconfortata. Non era nei miei piani farmi scoprire. Poi lui ha continuato-"Non tanto. Hey comunque non dirò niente solo se ti fai aiutare da me"-"Perché mi dovresti aiutare?"-"Perché ne ho abbastanza di Samantha e i suoi modi di fare. Poi ogni anno fa uno spettacolo e potrebbe essere la nostra occasione"- i suoi occhi brillavano dalla felicità. Come potevo dire di no. Poi mi sarebbe servito come guardia del corpo.
Camminavano in silenzio.
Poi sono arrivate le vipere, le seguaci di Samantha. Piombarono davanti a noi e iniziarono dicendomi-"Wow l'anatroccolo si è trasformato in un cigno! Complimenti! Ma rimarrai sempre una sfigata"-la rabbia mi montava dentro. Dovevo rispondere o non l'avrei fatto più-"Oh guardate le oche... sono sempre oche e se non  vanno via verranno spennate!"- ridevo mentre loro se ne andavano indignate.
Ma ora dovevamo andare. Ho preso Caleb e siamo saliti sul palco. Quando Samantha è salita Caleb ha fatto uscire più fumo e ha appoggiato delicato Samanta giù dal palco. Mi divertiva parecchio quella scena.
Poi Caleb mi ha spinto sopra al palco. Era un momento di panico.
Poi Caleb mi ha preso la mano e mi sono sentita più sicura. Alla fine della canzone l'ho baciato. Ecco il mio momento.

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