10.

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"Credimi lo è anche nella vita" disse  dopo aver resettato i vestiti.
Mi diede la mano così aiutandomi a scendere.
"Lo dici come se fosse capitato anche a te"
"Ehm-  iniziò a guardare verso il basso, stringendo la mascella facendo così notare il segno dei denti. Sospirò -già..diciamo che so cosa si prova."
Fece scorrere le sue dita tra i capelli del suo ciuffo e alzando la testa riuscii a notare che aveva gli occhi lucidi.
Non volevo chiedergli della sua vita...di certo avrebbe rovinato l'atmosfera e di certo non voleva parlarne
Mi tese  una mano
Iniziò a muovere le dita e a fare facce davvero buffe
"Ahaha" presi la mano e fui  felice sentendo la sua forte stretta.
Quella stretta mi fece sentire più in colpa, insomma...Quella stretta era come se dicesse di volermi al suo fianco non solo fisicamente ma anche emotivamente.
Iniziò a correre all'improvviso facendomi così distogliere dai miei pensieri.
Si fermò di colpo. Era molto buio e con difficoltà riuscivo a vedere quello che era intorno a me.
"Sta ferma" disse mettendosi dietro di me

Mi coprì gli occhi con le sue calde mani
"Oh ma allora fai sul serio AHAH"
"Ahah che scema"
"Ahah "
"Va avanti e non fermarti finché non te lo dico"
"Ah che guaio che ho passato"
Iniziai a camminare e a volte scuotevo le braccia in avanti per cercare di capire se ci fosse un ostacolo
"Sta calma non ti faccio sbattere la faccia"
"Agli ordini capo"
"Ecco sta ferma"
Non appena mi fermai sentii le sue mani scivolare sulla mia pelle.
Aprii gli occhi e ne fui incantata.
Tutta New York era sotto ai miei piedi.
Riuscivo a percepire quel panorama come un puzzle di migliaia di luci
"Ti piace?"
"Eh me  lo chiedi?"
"Ahah"

Posò il suo braccio sulla mia spalla e avvicinò la testa. Posò un bacio sulla fronte .
"Dai siediti"
Ci sedemmo a terra con ancora il suo braccio sulla mia spalla pronto a stringermi.
"Vieni spesso qui?"
"Beh...quando ho bisogno di pensare ci faccio un salto. Qui ecco...Non so come spiegare"
"Cosa?" Dissi stringendogli la mano che pendeva sulla mia spalla
"È come se diventassi insignificante, tutta la mia vita fosse solo una perdita di tempo. Molte persone vengono qui per cambiare la loro vita e cambiare il loro futuro..ma io non li capisco...durante la mia vita ho capito che per cambiare il domani devi  prima cambiare te"

Rimasi in silenzio continuando a guardarlo dritto negli occhi. Mi avevano interessato quelle parole. Ma non in segno di stupore...come se guardassi una scatola pronta ad aprirsi. Non vedevo l'ora di scoprire cosa ci fosse dentro.

"Oh scusami" iniziò lui grattandosi la nuca

"Perché? Ahah"
"Come perché...sbaglio o sei una di quelle che si è appena trasferita qui?"

"Ahahha hai ragione. "
Iniziammo a ridere come matti

"Be quindi l'inizio è stato un successo ahah"

"Concordo" dissi annuendo e sorridendo.
Senza smettere di muovere la testa mi avvicinai sempre più al suo volto. Le nostre punte del naso stavano per toccarsi.
Allora a quel punto lui incominciò ad aumentare la vicinanza tra le nostre labbra con una notevole velocità facendomi sentire il cuore battere all'impazzata.
Presi aria con la bocca e poco prima di chiuderla le nostre labbra si unirono.
Era bellissimo, una sensazione mai provata.
Non appena ci staccammo i nostri sguardi si  incrociarono per poi esplodere con un sorriso.
"Se vuoi ti riporto a casa"
"Ehm forse è meglio..domani c'è il lavoro e devo.."
"Secondo me lo dovresti lasciare..Non mi piace che la mia ragazza lavori in quei locali"
"E a me non piace che il mio ragazzo lo frequenti. Se ricordi ci siamo conosciuti lì.."

"Giusto.."
Gli sorrisi.
"Dai andiamo" disse Una volta alzatosi alzai anche io e raggiungemmo la moto. Mentre mi reggevo al suo petto non smettevo di pensare a Una cosa.
Ero la sua ragazza..e lui il mio.
Ormai è quasi finita.
Una volta entrata in camera andai ad affacciarmi alla finestra per vederlo seduto sulla moto davanti all'entrata del  Palazzo. Ma purtroppo se ne era già andato.

All' improvviso sentii un suono provenire dal telefono.
Era un messaggio

"Presentati  al Cafè Holland alle 6.
-Fiona
P. S. Cancella il messaggio una volta letto"

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