Tutto all'improvviso

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Sento la sveglia suonare all'improvviso facendomi saltare fuori dal letto. Caddi di schiena con le lenzuola che coprivano il mio corpo e la gamba destra che posava sul materasso. Sbuffai sollevando dal mio viso quel lenzuolo color panna che tanto odiavo.
Mi presento, mi chiamo Barbara Gredy, vivo da quando sono nata nella stessa casa e nella stessa e  Città. Vivo a Washington, mio padre è un agente di polizia, anche mia mamma lo era,  purtroppo uno spacciatore le sparò dritto al cuore.
Se sei un poliziotto sai bene che puoi morire in qualsiasi momento.

Immersa nei miei pensieri mi alzai andando a fare colazione.

In cucina c'era mio padre già in divisa che sorseggiava totalmente indisturbato il suo caffè.
"Buon giorno"

"Giorno."
Posò la tazza nel lavandino e prese le chiavi della macchina.

"Io vado, tu fai la brava mi raccomando"

"Come sempre"

Arrivata al mio armadietto due persone mi saltarono letteralmente addosso facendomi cadere a terra.
Se non fosse per i miei due amici Sandra e Lorenzo la mia vita a scuola sarebbe insopportabile.

Lorenzo era alto, magro, capelli neri, occhiali. Indossava sempre dei maglioncini che gli dava la nonna. Erano orribili ma essendo completamente innamorato di lei non riusciva a non metterli.
Sandra invece era il maschiaccio del gruppo. Capelli neri con una ciocca viola che gli copriva il volto. La sua pelle era bianca come il latte, le sue labbra erano coperte da uno strato spessissimo di rossetto nero, perfettamente intonato con il colore di capelli e il piercing sul naso.
Ecco questi erano i miei due matti.
"Cosa combini Babaruccia? Non ci saluti nemmeno?" Disse Lorenzo sistematosi gli occhiali
"AHAH se mi dai il tempo forse si"
Ci salutammo con un abbraccio per poi andare in classe.
Io e Sandra eravamo nella stessa classe, mentre Lorenzo nel corso avanzato, e si lui è il nostro piccolo genio.

Andammo in classe, Sandra era seduta avanti a me. In pratica parlavamo quasi tutto il tempo.
Parlavamo soprattutto di ragazzi, borse, rossetti, acconciature...insomma cose da ragazze.
Adoravo parlare con lei di queste cose,
Finita scuola andai a casa. Sentivo la voce di mio padre provenire dalla cucina. Strano che è tornato così presto.

"Papà sei a casa?"

"Si amore"

Entrai in cucina. C'era mio padre ancora in divisa a capo tavola con una donna alla sua destra e un uomo con una camicia viola, gilet grigio e occhiali neri alla sua sinistra.

"Buon giorno Signorina Gredy. Mi chiamo Fiona Stuart, sono un'amica di suo padre "
Disse la signora avvicinandosi a me e allungando la mano

"Piacere" risposi stringendola

"Si sieda signorina, le stiamo per fare un offerta che cambierà del tutto la sua vita"

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